Egregio Presidente Renzo Tondo,
sono Renato Valusso di Quiudinelibera: come forse Lei ricorderà, ebbi già a scriverLe pubblicamente in data 25 settembre 2011 per portarLe il caso, personale ma emblematico al tempo stesso, di Adriano Plozzer, il cittadino udinese di 55 anni che dal giugno del 2009 è rimasto a casa, del tutto privo di reddito e con pochissime prospettive di rioccuparsi, data la condizione attuale del cosiddetto "mercato" del lavoro, che tratta solitamente gli over 45 come spazzatura.
A tutt'oggi, malgrado nel frattempo il povero Adriano non abbia cessato un giorno solo di cercare un lavoro, nulla.
Adriano mi informa altresì che, nell'intervallo di tempo trascorso fra la missiva di cui sopra e l'attuale, egli Le ha scritto in forma privata più volte ma anche da parte della Presidenza della Regione nulla, nessun cenno di risposta alle sue aspettative.
Ora, io non credo e non voglio che l'appello che Le stiamo lanciando di nuovo riguardi solo l'amico Adriano Plozzer, ma intendo, attraverso il suo caso, rappresentare tutti i disoccupati, in particolare quelli di lunga durata, del Friuli Venezia Giulia, segnatamente coloro che per motivi di età o altro sono più penalizzati.
Penalizzati senza colpa, messi, per così dire, "in castigo" da una crisi economica di cui nessuno di loro è neppure in minima parte responsabile, una crisi che si poteva evitare, pilotata da decisioni sovranazionali e di carattere finanziario e politico che potevano essere prese in modo affatto diverso.
Come sempre, è la gente comune a pagare il conto per chi poi tanto "comune" non è e continua ad avere il posteriore al caldo.
Presidente, io sono a chiedere a Lei e alle autorità in generale di questo Friuli Venezia Giulia che cosa si pensa di fare per aiutare un numero vieppiù crescente di sfortunati e le loro famiglie.
Sono a chiederLe se Le sembra normale che uno Stato del mondo civile, sia pure malconcio come l'Italia, resti indifferente a questo enorme dramma nel mentre continuano a fioccare le cartelle Equitalia e l'esecutivo impostoci dall'UE si sta accingendo a prendere provvedimenti drastici sulla spesa pubblica e lo stato sociale.
Infine, tornando a quella che è la condizione di base, l'esistenza di Plozzer e dei non pochi che da noi si trovano in una situazione analoga: quanto deve (devono) Adriano (e gli altri) ancora piangere e soffrire prima di veder spuntare, chissà quando, l'ambita meta di un lavoro probabilmente, perdoni Presidente la mia rude franchezza friulana, di cacca, presumibilmente in qualche cooperativa che non vuole o non può pagare neppure il minimo sindacale, magari a tempo determinato mesi 6, magari a co.co.pro o roba del genere?
Che dice, Presidente Tondo, cerchiamo di dare una mano a questa gente?
Sono perfettamente consapevole che si tratta di un impegno difficilissimo da attuare in tempi brevi data la situazione attuale ma sia la politica sia noi comuni cittadini siamo chiamati a occuparcene e a pensare assieme delle risposte valide.
Dài, Presidente, dài.
E diamoci da fare anche noi, anch'io: Quiudinelibera resta a disposizione per qualunque iniziativa, concreta e di dialogo fra le parti sociali coinvolte e con i rappresentanti politici dei cittadini.
Con Ossequio
Renato Valusso
grazie Renato per il tuo instancabile impegno!!!
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