lunedì 31 ottobre 2011

Ali di Sale: alcuni passaggi del discorso di Carmine Avagliano

Cari Amici, in merito alla serata "Precarietà e Disoccupazione: i Volti della Crisi" organizzata da Quiudinelibera assieme all'associazione Generazione del Terzo Millennio venerdì 28 ottobre scorso a Udine (v.), nel corso della quale è stato presentato al pubblico il documentario "Ali di Sale" di Thomas Wild Turolo, vi riporto alcuni punti a mio avviso molto significativi della relazione di Carmine Avagliano, presidente della Terzo Millennio.


Premessa:
Io sono per la riforma del Welfare(subito), prima di parlare di riforma del mercato del lavoro. In Italia, come sempre accade, si vuole improvvisare senza valutare le conseguenze. 
In Europa un progetto come la flexsecurity è sostenuto da un corrispondente sistema di ammortizzatori sociali che non solo rendono la vita economica del lavoratore meno difficile, ma lo mettono in condizione di riqualificarsi, accompagnandolo gradualmente all'inserimento (...) confermo il mio pensiero: il sistema ha bisogno di una scossa che può nascere solo da chi vive in prima persona le difficoltà del mondo moderno. 
Tocca a noi!


Per un pensare innovativo serve sbloccare alcuni freni a mano, culturali e concettuali, radicati in prassi ingessate che tendono quasi esclusivamente a riprodurre l' esistente, che però non è più affatto sufficiente a realizzare un futuro di qualità e benessere.
Lo sfruttamento delle risorse umane da parte delle aziende private e anche degli enti pubblici, nei cui organici i precari rappresentano oggi una percentuale sempre più preoccupante (in alcuni casi tocca il 30 % dei dipendenti), dimostra come queste riforme abbiano radicalmente mutato il concetto di persona e di valorizzazione delle capacità dell’individuo, oggi trattato alla stregua di merce, e di come questa mutazione sociale abbia e avrà un drammatico riflesso sulla qualità della vita delle future generazioni(...) è fondamentale l' interazione da entrambe le parti con la massima fiducia affinché la macchina produttiva sia efficiente, raggiungendo gli obiettivi perseguiti in tempi rapidi.
Il contratto unico -proprio perché a tempo indeterminato- risolve fin dall'inizio il problema della precarietà, dà alle imprese la necessaria flessibilità nel periodo di prova iniziale e, poiché non ha termini di scadenza, incentiva gli investimenti in formazione. Ricordo invece che il ricorso al lavoro temporaneo, come opzione per ridurre il costo del lavoro, rischia di ritardare gli investimenti in innovazione e in competenza e dunque frena il potenziale di crescita produttiva.
Riguardo ai dati delle statistiche Istat inerenti al lavoro (n.d.e.) : 
"...vengono gestiti da un software che prende il nome di Ergon, dove i dati relativi al flusso di assunzioni  o avviamenti non si riferisce a persona, ma ad eventi: ciò significa che uno stesso individuo può pertanto essere avviato al lavoro più volte nell'arco temporale considerato, facendo apparire in grafico un numero di assunzioni superiore a quello dei lavoratori effettivamente avviati.
(...) quindi anche sui numeri farei attenzione (...) perché (...) ci sono tanti lavoratori che non vengono rilevati nella giusta posizione.
Questo non toglie che alcune misure messe in campo dalla Regione (parliamo di politiche attive) per tutelare quei lavoratori più svantaggiati, cioè coloro che sono stati i primi a cadere sotto i colpi della crisi... vanno nella giusta direzione, alcune necessitano di correttivi per il semplice fatto che spesso sono state snaturate dalla loro funzione...
Per questi motivi e altri come ho già sostenuto in passato, propongo una Commissione Territoriale (si veda qui) , un organo che non vuole sostituirsi all'agenzia regionale del lavoro .... ma che possa contribuire con elementi di forte attinenza, vivendo in prima persona il problema, a migliorare le misure attualmente in campo.

Beh, vorrei sinceramente condividere l'ottimismo, sia pure prudente e ponderato, dell'Amico Carmine in merito alle misure sopra descritte, eccezion fatta per la sua proposta di istituire una Commissione Territoriale formata da lavoratori precari, che a mio vedere altro non sono che modesti palliativi alla forte crisi dell'occupazione che sta falcidiando l'Europa, pensati soprattutto per favorire gli interessi della grande imprenditoria, tenendo conto anche degli obiettivi preminenti della politica economica della UE, che mostra chiaramente di considerare l'abbattimento del costo del lavoro e le modifiche ai contratti collettivi di categoria in favore dei datori di lavoro come pietre miliari del suo percorso presente e futuro ( v.qui).
Comunque sia, come giustamente osserva Avagliano, se noi semplici Cittadini non vogliamo essere soltanto delle irrilevanti pedine su una immensa scacchiera ma desideriamo invece farci parte attiva di un reale cambiamento, tocca a noi


r. v.

domenica 30 ottobre 2011

La proposta di Mr. Prexure: legalizziamo i vizi ed eliminiamo la privacy

Cari Amici, nelle righe che seguono cercherò di sintetizzare il pensiero di un giovane blogger di Udine, Mr. Prexure, che propone di cambiare le leggi sulla privacy e di riconoscere legalmente quelli che sono i cosiddetti "vizi" della nostra società, dall'abitudine a fumare di molti alle frequentazioni notturne che accomunano molti cittadini ad alcuni esponenti del nostro governo, rendendo in tal modo lecito anche il monitorare il tutto e di conseguenza centrando l'obiettivo di contenere lo spreco rendendo pubblico ciò che, più o meno ipocritamente, al momento attuale viene tenuto nascosto.
Una provocazione non priva tuttavia di una sua ragione d'essere: in questo modo, ritiene il nostro Amico, sarebbe molto più semplice tracciare i movimenti di denaro. Di più, egli sostiene, basterebbe introdurre l'uso, per i politici, di tessere bancomat e di carte di credito da usarsi necessariamente al posto del contante.
Inoltre, dovrebbero esistere degli enti certificatori che, sulla base di criteri ben precisi, stabiliscano il rinnovo annuale delle cariche in base al rendimento, che consentano l'espulsione immediata dal sistema per reati gravi, eccetera.
Insomma, una vera e propria rivoluzione del sistema politico e del costume che coinvolgerebbe tutti, i cittadini qualsiasi come le più alte cariche dello Stato.
Insomma: organizzazione dei vizi ed eliminazione della privacy per una maggiore democrazia.
Che ne pensate?

 r. v. 

Come muoiono i poveri diavoli


E' di ieri questa tragica notizia apparsa sul Messaggero Veneto in un articolo a firma di Cristian Rigo:
UDINE. Voleva semplicemente scaldarsi un po’ il 30enne senegalese Samba Diagne e invece quel braciere tenuto acceso in casa gli ha tolto la vita. Molto probabilmente lui non se n’è nemmeno accorto. La combustione della carbonella ha consumato tutto l’ossigeno e riempito piano piano la stanza di monossido di carbonio, un gas velenoso particolarmente insidioso in quanto inodore, incolore e insapore.

Tuttavia, quello che né Venturini, la "voce pubblica" del comando provinciale dei Vigili del Fuoco, né l'autore dell'articolo affermano esplicitamente è il motivo per cui questi poveracci scelgono di riscaldare i locali dove abitano con mezzi tanto insicuri e rudimentali e che è l'alto costo rappresentato dal riscaldamento, nient'altro.
In altri tempi, anche chi scrive ha dovuto confrontarsi con l'impossibilità di attivare un impianto di riscaldamento "serio", impegnativo economicamente anche per coloro che lavorano a mille euro al mese, a causa di un lungo periodo di disoccupazione (v.qui) e si è dovuto accontentare delle modeste prestazioni di una stufetta a gas, col rischio, ancorché minimo ma comunque esistente, di incorrere in una brutta fine: tra l'altro, l'inverno era quello del 2008-2009, uno dei più rigidi degli ultimi anni.
Ma se l'alternativa a scaldare è quella di finire all'ospedale per congelamento degli arti o simili...
Quasi nessuno si riscalda con bracieri o candele o fornelli improvvisati perché è pazzo o ignorante: quasi sempre è perché i soldi di una pensione infame o di uno stipendio misero e saltuario non concedono alternative.

  r. v.

venerdì 28 ottobre 2011

Lettera alla UE: l'opinione di Paolo Barnard e una domanda per i lettori


Come leggere la lettera del governo alla UE.
1. COSA SIGNIFICA

Che l’Italia si deve piegare al volere dei mercati. Non abbiamo più alcuna sovranità politica (a causa dei Trattati europei che abbiamo firmato come il Lisbona, che ci impongono regole decise da tecnocrati pro business non eletti) né finanziaria (visto che non abbiamo più una nostra moneta sovrana, ma usiamo l’Euro che è una moneta straniera, dal momento in cui è emesso da entità non italiane e lo dobbiamo prendere in prestito). Cioè: solo ubbidire e applicare le politiche volute da altri.

2. A CHI E’ DESTINATA
Non alla UE, non ai politici UE. E’ scritta per gli investitori internazionali, quelli che oggi prestano ogni singolo Euro che lo Stato italiano spende per i cittadini. Si tratta di gruppi assicurativi, fondi pensione privati, fondi sovrani stranieri, banche d’investimento o singoli grandi investitori. Cioè i padroni delle finanze di quasi tutti gli Stati del mondo. Per continuare a prestarci i soldi esigono regole che glieli facciano fruttare al massimo. Se quelle regole distruggono le persone non ha per loro nessuna importanza, se distruggono intere economie neppure, anzi, ci guadagnano, come spiegato ne Il Più Grande Crimine.
3.   DA CHI E’ STATA SCRITTA
Non da Berlusconi, che non ha potere alcuno in questa storia. E’ scritta dai tecnocrati del governo sotto dettatura dei loro omologhi nella UE, gente come Draghi, Buti o Bini Smaghi. Il governo non aveva scelta, o rispondere agli ordini oppure all’Italia veniva chiuso il rubinetto delle finanze, e moriva. Dal momento in cui si è tolto allo Stato il potere di creare ricchezza spendendo a deficit per i cittadini, questo potere è passato nelle mani esclusive degli investitori. Quindi ci possiedono al 100%. Punto.
4.   COSA CERCANO GLI INVESTITORI NEL TESTO
Lo leggono rapidi saltando tutte le insignificanti rassicurazioni e i dettagli della nostra gestione interna, e vanno a cercare se l’Italia ha incluso nel testo due capitoli e solo quelli:
A)   Regole per ulteriormente strangolare la spesa dello Stato per i cittadini.
B)   Regole per favorire il loro lucro se investono o speculano qui da noi.
A patto che questi due capitoli sia soddisfacenti per loro, ci presteranno gli Euro per sopravvivere. Altrimenti ci dissangueranno fino alle estreme conseguenze.
5.   LI HANNO TROVATI NEL TESTO?
Sì. Capitolo strangolare la spesa dello Stato per i cittadini: in Italia 1) si rendono effettivi con meccanismi sanzionatori la mobilità obbligatoria dei dipendenti pubblici sia statali che locali, e li si metterà in Cassa Integrazione con abbassamento complessivo dei salari. 2) riforma costituzionale per rendere illegale la spesa a deficit dello Stato (l’unica che invece crea ricchezza al netto per i cittadini e aziende). 3) innalzamento dell’età pensionabile, e non solo ai 67 anni, ma con l’obiettivo di tenere in considerazione nel futuro anche l’aspettativa di vita del lavoratore come parametro per l’entrata in pensione (come chiesto nel 2010 da 2 lobby finanziarie europee, la ERT e la BE). 4) se le misure non saranno sufficienti, lo Stato tasserà di più i cittadini, quindi il rapporto fra ciò che spende per loro e ciò che gli sottrae si alzerà ancora a favore di meno spesa e più prelievo. 5) i risparmi ottenuti dai tagli della spesa dello Stato NON potranno essere utilizzati per spendere a favore dei cittadini.
Capitolo favorire il loro lucro se investono o speculano qui da noi: in Italia 1) si introducono i prestiti d’onore agli studenti. Cioè incastrare il cittadino fin dalla più giovane età nel sistema finanziario che gli speculatori controllano e da cui guadagnano. 2) ulteriore flessibilità del lavoro, coi contratti di apprendistato, a tempo parziale e di inserimento. Cioè, là dove il lavoratore anziano crollerà morto di produttività sul posto di lavoro, le mega aziende assumeranno a due centesimi giovani sostituti senza tutele e sprovveduti. 3) più facilità nei licenziamenti anche dei lavoratori a tempo indeterminato, che potranno perdere il lavoro anche a causa di un calo di introiti aziendali. 4) privatizzazioni statali in accelerazione. Liberalizzazione e privatizzazione dei servizi pubblici locali. Ribadito il settore acqua, poi farmacie comunali, rifiuti, trasporti. Il Comune non potrà affidare un servizio senza aver prima verificato se era possibile aprire una gara fra soggetti privati. Le Regioni dovranno stilare piani urgenti di privatizzazioni locali. 5) la Costituzione sarà riformata per introdurre articoli pro business. Le conseguenze sulle tutele costituzionali del bene pubblico sono imprevedibili (no, prevedibili: le distruggeranno).
6.   ABBIAMO ACCONTENTATO I PADRONI VERI DELL’ITALIA?
No. Le misure sono state giudicate insufficienti. Berlusconi, o chi per lui, non ha saputo essere sufficientemente Thatcheriano, Prodiano, Adreattiano o Dalemiano. Non ha saputo cioè usare la falce della distruzione della democrazia e del bene pubblico italiano come in decadi scorse seppero fare i personaggi citati. Risultato: i mercati degli investitori ci hanno di nuovo aumentato i tassi d’interesse sugli Euro che ci prestano a oltre il 6%. Cioè: i nostri padroni hanno risposto che non solo non ci ridurranno il costo che paghiamo per prendere in prestito gli Euro, ma ce l’hanno aumentato. Ci hanno detto: “No! Volevamo lucrare di più, dovevate falcidiare la gente di più. Ora pagate”. E pagheremo, fino alla fine. Buona serata.

Quanto sopra riportato è il pensiero di Paolo Barnard. Mi rivolgo ai lettori del blog con questa domanda: c'è qualcuno che non condivide queste idee? e se così fosse, perché? c'è chi vorrebbe e potrebbe portare degli argomenti validi e comprovati per contestare le affermazioni di Barnard?
Per una eventuale risposta, cliccate su "commenti" in fondo al post oppure scrivete a perilfuturo@libero.it.
Grazie e a presto.
 r. v.
  

giovedì 27 ottobre 2011

SIETE TUTTI INVITATI!


 


Cari Amici, Quiudinelibera unitamente all' associazione culturale Generazione del Terzo Millennio, presieduta da Carmine Avagliano, si pregia di invitarVi alla presentazione del documentario "Ali di Sale" del regista Thomas Wild Turolo, incentrato sui temi della disoccupazione e della precarietà lavorativa, che avverrà venerdì 28 ottobre alle ore 19.30 presso la sala polifunzionale della V Circoscrizione in Via Veneto 164 a Cussignacco Udine.
Se potete, non mancate: sarà l'occasione per conoscerci e per affrontare degli argomenti di cui i media ufficiali non si occupano abbastanza e per provare a confrontare le idee e le opinioni di ciascuno in una nuova prospettiva.
Vi posto qui sotto il trailer dell'opera di Wild Turolo e alcuni link utili.


Guarda il video su You Tube



Renato Valusso

martedì 25 ottobre 2011

Profetico Auriti: ma gli economisti seri irridono le sue tesi


MESSAGGIO AI POPOLI EUROPEI : ELIMINARE I DEBITI O I POPOLI ?
I Popoli del Terzo Mondo prima di essere dilaniati dalla fame sono dilaniati dal debito.
50.000.000 di uomini muoiono di fame ogni anno, non per mancanza di derrate alimentari, ma del denaro per comprarle (come è provato dalla distruzione abituale delle eccedenze di prodotti agricoli). Poiché il denaro in circolazione è emesso, a costo nullo, dalle banche centrali, solo prestandolo, balza evidente che i vuoti monetari sono arbitrariamente pianificati dalla parsimonia feroce dei grandi usurai che dominano il sistema monetario. Solo su queste premesse ci si spiega perché l'Europa con l'avvento dell'EURO rischia di far parte del Terzo Mondo. Se la Banca Centrale Europea emetterà moneta prestandola - come hanno fatto e fanno sin dalla fondazione della Banca d'Inghilterra tutte le banche centrali - i Popoli Europei saranno tutti destinati ad essere colonie monetarie dell'impero usurocratico, tanto più perché - a norma dell'art. 107 e s. del Trattato di Maascricht­ - si sono convenzionalmente impegnati a non manifestare obiezioni, proposte o desideri. Nel silenzio del Trattato sulla proprietà dell'EURO, la BCE ha il potere di scelta tra servire o servirsi dei Popoli Europei. Se li vuole servire deve stampare e accreditare, se se ne vuole servire, deve stampare e prestare. Poiché questa seconda ipotesi è la regola costante per tutte le banche centrali del mondo, è ovvio che non potrà cambiare senza una esplicita previsione normativa.
Se i Popoli Europei vogliono evitare la drammatica tempesta della moneta-debito (preconizzata del resto da Alan Greespan Presidente della Federal Reserve Bank che è in grado di prevederla perché è in grado di causarla) devono consensualmente programmare l'integrazione del Trattato, per colmarne una lacuna normativa INAMMISSIBILE ed INTOLLERABILE, perché nessuna norma dice di chi è la PROPRIETA' dell' EURO. L'EURO VA ESPLICITAMENTE DICHIARATO DI PROPRIETA' DEI POPOLI EUROPEI con una norma integrativa pienamente legittima perché non contraddice con nessuna norma del Trattato vigente. Ciò in applicazione dell'ovvio principio per cui PIUTTOSTO CHE ELEMOSINARE LA REMISSIONE DI DEBITI NON DOVUTI E' MOLTO PIU' CONVENIENTE PREVENIRNE L'INSTAURAZIONE: NON ACCETTARLI.
Poiché questa proposta è perfettamente coincidente con il Messaggio del Papa sulla estinzione dei debiti del Terzo Mondo, è un'ottima occasione per avere la prova che il Governatore della Banca d'Italia è un vero cattolico quale dice di essere.
Perché mai ci dovremmo indebitare infatti verso la BCE per un valore pari a tutto il denaro che vorrà mettere in circolazione? Quale è il corrispettivo di questo debito immane ed arbitrariamente imposto dal falso creditore a falsi debitori? La risposta scandalosamente inconfutabile è : " UNICO CORRISPETTIVO E' IL NULLA ! ! ! " Si impone quindi - con la massima urgenza - che il Governatore Fazio proponga ai Governi ed ai Governatori degli Stati Europei la norma integrativa ed interpretativa del Trattato di Maasricht che concepisca l'EURO proprietà (e non debito) del portatore.
E' GRAN TEMPO ORMAI CHE SI ACQUISTI LA CONSAPEVOLEZZA CHE IL VALORE DELLA MONETA ALL'ATTO DELL'EMISSIONE E' CREATO DA CHI L'ACCETTA. ECCO PERCHE' TUTTI POSSONO PRESTARE DENARO TRANNE CHI LO EMETTE. Potrebbe altrimenti riproporsi anche per l'Europa l'alternativa tra la sopravvivenza dei Popoli e quella dei debiti. Nascerebbe così ineluttabilmente, come nella Vandea, il diritto alla rivoluzione
Giacinto Auriti Segretario Generale del Sindacato Antiusura – SAUS
Direttore della Scuola dei Valori Giuridici e Monetari Centro Celestiniano - L'Aquila -
Documento elaborato dal Prof Giacinto Auriti e diffuso prima dell' avvento dell' euro.
 r. v.

Aiutiamo Avaaz: il prezzo di un caffè per il cambiamento



Cari amici Avaaziani, 

Clicca sotto per offrire al mondo un caffè:

E' incredibile essere finalmente in grado di unirsi con persone da tutto il mondo, alzare la propria voce e farsi sentire. Sono così felice e fiera di fare parte di Avaaz che alle volte non riesco a credere che tutto ciò sia vero! GRAZIE... Dal profondo del mio cuore a tutte le persone che fanno parte di questo movimento, uniti da un forte spirito comune.
-- Alexandra, membro di Avaaz dalla Germania
Sta succedendo qualcosa più grande di noi. Da piazza Tahrir a Wall street, dai coraggiosi cittadini giornalisti di Avaaz in Siria ai milioni di persone che stanno vincendo campagne on-line una dietro l'altra, la democrazia si sta rivelando mozzafiato. Non intendo però quella che abbiamo conosciuto finora, del circo mediatico, della corruzione e del voto ogni 4 anni. Mi riferisco a qualcosa di molto, ma molto più profondo: stiamo realizzando che con le nostre forze possiamo costruire il mondo che tutti noi sogniamo.
Non abbiamo molto tempo per farlo. Il nostro pianeta è messo in pericolo da molteplici crisi in corso: la crisi climatica, la crisi alimentare, la crisi finanziaria... Queste crisi potrebbero dividerci come mai prima d'ora, oppure riunirci per la prima volta. E' la sfida del nostro tempo, e il suo esito deciderà se i nostri figli erediteranno un mondo buio e tetro oppure uno governato dall'armonia fra gli esseri umani.

Questa è la sfida che abbiamo di fronte: con 10 milioni di cittadini pieni di speranza e che crescono di numero ogni giorno, Avaaz è la più grande comunità on-line della storia. Non c'è nessun'altra organizzazione così numerosa, tecnologica, dal basso e veramente globale che possa mobilitare contemporaneamente una coordinata pressione democratica in decine di paesi in tutti i continenti. Il nostro potenziale è unico, come lo è la nostra responsabilità. 

E' incredibile, ma solo 10.000 di noi sostengono la nostra comunità, grazie a una piccola donazione settimanale di 2 o 3 euro - poco più di un caffè e cornetto - che finanzia le spese base di Avaaz. Ma per fronteggiare il momento che stiamo vivendo e vincerlo, dobbiamo accelerare: raddoppiando i nostri sostenitori settimanali a 20.000 e raddoppiando così la nostra capacità di fare tutto quello che facciamo. Clicca sotto per rendere tutto questo possibile e per offrire al mondo un caffè: 


Fare una donazione piccola ma costante permette ad Avaaz di pianificare responsabilmente i costi di lungo termine, come il nostro team ristretto ma super-efficiente, il nostro sito e la nostra tecnologia, e la sicurezza dei nostri sistemi operativi (che possono diventare molto costosi quando le campagne mettono i bastoni fra le ruote a loschi figuri!). Significa anche che abbiamo l'abilità di rispondere immediatamente alle crisi nel momento stesso in cui queste succedono e possiamo cogliere le opportunità di agire senza alcun ritardo. 

Ogni piccola donazione di 2 o 3 euro a settimana da 10.000 ulteriori sostenitori permetterebbe alla nostra comunità di raddoppiare il lavoro per il prossimo anno, aiutando a salvare vite umane in crisi umanitarie, proteggere l'ambiente e la natura, sostenere la democrazia e combattere la corruzione, battersi per la pace e contro la povertà. 

Donare ad Avaaz ha un doppio impatto: le nostre donazioni non solo contribuiscono al cambiamento ora aiutando campagne particolari, ma ogni contributo rafforza la nostra comunità, che costruisce il cambiamento per i decenni a venire. E' un investimento con un impatto sia immediato che a lungo termine, per il futuro dei nostri figli e del nostro pianeta. Clicca qui per contribuire: 

La raccolta fondi è solitamente un problema per le organizzazioni no-profit. I finanziamenti da governi o aziende metterebbero in serio pericolo la nostra missione: i contributi dai grandi donatori si accompagnano spesso con imposizioni stringenti. E tattiche come il telemarketing, le spedizioni postali, o i tavolini per le strade spesso costano quasi quanto l'ammontare che si riesce a raccogliere! Questa è la ragione per cui il modello di Avaaz - donazioni on-line e dal basso - è il modo migliore al mondo per accendere il motore del cambiamento sociale, e costituisce una grossa fetta della promessa della nostra comunità. 

Se potremo raddoppiare il numero dei nostri sostenitori, ciò porterà la nostra comunità e il nostro impatto su tutto un altro livello. Non vedo l'ora che ciò accada. 

So che fare una donazione è un atto di speranza e di fiducia. Sento un enorme responsabilità per essere portatore di quella speranza, e il mio team e io siamo impegnati nel rispetto di quella fiducia che voi riponete in noi insieme alla vostra speranza, il vostro tempo e le vostre risorse. Stiamo costruendo una cosa molto speciale, e se potremo continuare a credere l'uno nell'altra, niente è impossibile

Con speranza e gratitudine per questa incredibile comunità,

Ricken Patel
Avaaz

P.S. Qualora tu ci stessi rimuginando sopra, sotto trovi 11 ragioni per fare una donazione ad Avaaz :) 

Ragione 1 – Il nostro lavoro è efficace
Con 10 milioni di membri in tutte le nazioni del mondo, capaci di mobilitarsi quasi istantaneamente su bisogni urgenti, il ruolo di Avaaz è veramente efficace: insieme abbiamo salvato vite umane ad Haiti e in Birmania, abbiamo fatto tornare sui propri passi il Brasile e il Giappone salvando quei paesi da politiche sbagliate, e abbiamo ottenuto vittorie in trattati internazionali importanti come quelli sul divieto delle bombe a grappolo o sulla conservazione degli oceani. Il capo di governo del Regno Unito, Gordon Brown, ha detto a proposito di Avaaz: "Avete portato avanti l’idealismo di tutto il mondo... Non sottovalutate l’impatto che potete avere sui leader mondiali". Anche The Economist ha detto che “Avaaz ha realizzato una potente chiamata per risvegliare i leader di tutto il mondo" e Al Gore sostiene che"Avaaz ispira entusiasmo, e ha già fatto una grande differenza". Con solo cinque anni di età stiamo crescendo velocemente, e più i nostri sostenitori collaboreranno e contribuiranno, più grande sarà il nostro impatto.

Qui puoi fare la tua donazione: https://secure.avaaz.org/it/sustain_avaaz_it/?vl

Ragione 2 – Una donazione ad Avaaz è un investimento che genera dei cambiamenti sociali permanenti
Le nostre donazioni ad Avaaz finanziano delle campagne che, per il loro grande impatto, aiutano ad attrarre ulteriori sostenitori. Più gente significa più donazioni e una capacità di cambiamento sociale ancora maggiore. Quindi con la tua donazione stai contribuendo non solo al cambiamento sociale in un’area specifica, ma anche a costruire una comunità ancora più grande che moltiplicherà enormemente l’effetto della tua donazione e sarà una fonte permanente, e sempre in crescita, di cambiamenti sociali. Non c’è dubbio che il tuo contributo avrà un valore filantropico immenso!

Ragione 3 – Non abbiamo bisogno di burocrazia
Avaaz è un enorme network di cittadini, ma la nostra organizzazione è piccolissima, solo 15 responsabili per le campagne a tempo pieno, dotati di supporto operativo e tecnologico. La maggioranza delle ONG più importanti hanno centinaia e perfino migliaia di dipendenti. Le nostre dimensioni così ridotte fanno sì che non abbiamo tempo per burocrazia, attività manageriali inutili o altro che non sia ottenere risultati concreti. 

Ragione 4 – Siamo fiscalmente responsabili e siamo sottoposti regolarmente a controlli
C’è spesso il timore che i soldi che la gente dona siano utilizzati in modo disonesto. In molti casi questi timori non sono fondati, dal momento che la maggioranza delle organizzazioni è composta da gente onesta impegnata a fare del bene. Con Avaaz puoi stare sicuro anche perché siamo sottoposti per legge a un'ispezione ogni 12 mesi. Queste ispezioni controllano rigorosamente ogni aspetto dei nostri libri contabili e delle nostre attività finanziarie. Dalla nostra creazione siamo stati ispezionati quattro volte e sempre ne siamo usciti puliti e in ottima salute! (per ulteriori informazioni, clicca qui).

Ragione 5 – Abbiamo un team di primo livello in tutto il mondo che fa un lavoro eccezionale
La realizzazione di campagne sociali, la pressione politica e la lotta per il cambiamento sono attività molto serie e impegnative, e una maggiore competenza del team produce, necessariamente, un impatto maggiore delle donazioni ricevute. Avaaz si compone di alcuni dei migliori direttori di campagne e di attivisti di tutto il mondo. Molti di loro si sono uniti ad Avaaz dopo essere stati alti dirigenti di organizzazioni no-profit multimilionarie a livello mondiale e la maggioranza di loro si sono laureati nelle migliori università internazionali.


Ragione 6 – Siamo indipendenti al 100% 
Avaaz non riceve finanziamenti da nessun governo o azienda. Questo è fondamentale per garantire che la nostra voce rifletta soltanto i valori dei nostri membri e non gli interessi particolari di potenti sostenitori. Anche se inizialmente abbiamo ricevuto degli aiuti da parte di organizzazioni non a scopo di lucro, attualmente il 100% del nostro budget viene da piccole donazioni fatte on-line. Questo vuol dire che gli unici interessi che dobbiamo promuovere sono quelli legittimi dei nostri membri.

Ragione 7 – Anche noi facciamo donazioni quando è utile per raggiungere gli obiettivi in modo più efficace
Avaaz ha donato quasi 4 milioni di dollari ad altre organizzazioni, perché abbiamo considerato che esse erano in una posizione migliore della nostra per raggiungere determinati obiettivi in certe aree. Per esempio, abbiamo donato 1,6 milioni di dollari ai monaci e ai gruppi di aiuto della Birmania, 1,3 milioni di dollari alle organizzazioni umanitarie di Haiti (guarda questo video dai gruppi che hanno ricevuto le nostre donazioni) e oltre 1 milione di dollari alle organizzazioni umanitarie in Pakistan. Anche il modo in cui appoggiamo altre organizzazioni è molto importante. La maggioranza delle organizzazioni hanno delle procedure farraginose che le rendono lente, burocratiche e reticenti a qualsiasi rischio coinvolto nell’aiutare i gruppi di pressione. Avaaz trova le migliori persone e le migliori organizzazioni in ogni area e non le sottopone a un controllo nei minimi dettagli, ma le appoggia nelle attività in cui esse sono esperte.

Ragione 8 – Siamo impegnati in politica (e questo è veramente importante)
La maggioranza delle organizzazioni no-profit offrono deduzioni fiscali per le donazioni. Ma questo significa che esse sono, almeno parzialmente, finanziate con soldi pubblici e, dunque, sono spesso sottoposte dai governi a pesanti regolamentazioni nell'esercizio delle loro attività. In particolare, queste organizzazioni subiscono forti restrizioni su ciò che possono dire nei confronti dei politici. Avaaz è particolare nel senso che le donazioni fatte a noi non sono deducibili dalle tasse, e questo ci lascia liberi al 100% per dire ciò che è necessario perché i leader mondiali ascoltino la voce della gente. Dal momento che molte vicende importanti si decidono nell’arena politica, la nostra attività e il nostro ruolo sono molto più efficaci di quelli dei gruppi di pressione che evitano di pronunciarsi politicamente.

Ragione 9 – Andiamo là dove ci sono le necessità e le opportunità maggiori
La maggior parte delle organizzazioni si concentra su una singola questione per un lungo periodo di tempo. Questo è molto importante, ma può voler dire che quando si presenta una questione cruciale o un'incredibile opportunità per il cambiamento sociale, queste vengono ignorate perché ognuno è impegnato esclusivamente sulla propria causa. Le campagne di Avaaz si concentrano sulle necessità e sulle opportunità più urgenti, dandosi da fare proprio quando è più necessario il potente impatto dell’attenzione dei cittadini. Collaboriamo continuamente con i nostri partner nelle aree in cui portiamo avanti le campagne e tutti descrivono Avaaz come un fantastico valore aggiunto al loro lavoro.

Clicca qui per fare una donazione: https://secure.avaaz.org/it/sustain_avaaz_it/?vl

Ragione 10 – La responsabilità democratica è un valore intrinseco al nostro modello
Il modello delle campagne di Avaaz trae la propria forza dalla gente. Le nostre priorità sono stabilite annualmente e settimanalmente da sondaggi fatti tra i nostri membri e ogni campagna che portiamo avanti è sottoposta ad un sondaggio ai nostri membri. Non importa quanto impegno mettiamo nel dare vita a una campagna: se questa non è approvata dai nostri membri, non la portiamo avanti. Quindi giorno per giorno il modo in cui spendiamo le donazioni che riceviamo è direttamente determinato dai nostri membri.

Ragione 11 – Non c’è un’altra organizzazione come la nostra 
Avaaz è la prima e unica organizzazione di pressione di massa, altamente tecnologica, la cui forza dipende totalmente dai suoi membri, impegnata su una moltitudine di questioni e genuinamente globale. In un mondo in cui i problemi che ci troviamo ad affrontare sono sempre più globali e le soluzioni richiedono sempre più un’azione democratica a livello globale, Avaaz è l’unica organizzazione in grado di produrre un cambiamento efficace. Nessun’altra organizzazione è in grado di mobilitare velocemente una coordinata pressione democratica su larga scala in più di 150 paesi nel giro di 24 ore. Un nuovo modello di politica che parte da internet e interamente basata sulla forza della gente ha cambiato la politica in molti paesi e Avaaz sta rendendo globale questo modello ormai testato. Il risultato a ora è il più ampio movimento globale on-line della storia: e questo è soltanto l’inizio. 

Fai una donazione sicura ad Avaaz: https://secure.avaaz.org/it/sustain_avaaz_it/?vl



CHI SIAMOAvaaz.org è un'organizzazione no-profit e indipendente con 10 milioni di membri da tutto il mondo, che lavora perché le opinioni e i valori dei cittadini di ogni parte del mondo abbiano un impatto sulle decisioni globali (Avaaz significa "voce" in molte lingue). I membri di Avaaz vivono in ogni nazione del mondo; il nostro team è sparso in 13 paesi distribuiti in 4 continenti e opera in 14 lingue. Clicca quiper conoscere le nostre campagne più importanti, oppure seguici su Facebook o Twitter.Per contattare Avaaz scrivici utilizzando il nostro modulo www.avaaz.org/it/contact, oppure telefonaci al 1-888-922-8229 (USA).



L'angelo d'oro: lacrime di coccodrillo, lo so


Dal Messaggero Veneto di sabato 23 ottobre 2011:

UDINE.  L’angelo del campanile della chiesa di Santa Maria di castello è d’oro. Il restauro finanziato dal gruppo Danieli di Buttrio con 400 mila euro è stato completato nei tempi previsti e, ieri pomeriggio, gli operai hanno iniziato a togliere le reti di protezione. Qualche ora prima le campane avevano ripreso a suonare, due non lo facevano dal tempo del terremoto. A giorni, infatti, il simbolo di Udine e del Friuli, bloccato da diversi mesi per ragioni di sicurezza, tornerà a indicare la direzione del vento. Questa, però, non è l’unica novità perché non appena si alzerà il sipario, nelle ore serali, vedremo l’angelo blandamente illuminato da un fascio di luce proveniente dalla cupola del campanile.

L'angelo del castello è il simbolo di Udine e, orgogliosamente, anche quello di Quiudinelibera: però, 400 mila euro... per un'operazione di restauro di questa rilevanza non sono neanche tanti e sono comunque soldi spesi meglio di troppi altri investiti  in Friuli e dovunque per finanziare porcherie inverosimili ma con molto meno a quante situazioni umane difficili si potrebbe concedere un po' di respiro solo qui a Udine? so che può apparire come ipocrita retorica ma quasi quasi preferirei che come simbolo avessimo scelto un angelo di cartone.

 r. v.


lunedì 24 ottobre 2011

Innalzamento dell'età pensionabile e stipendi...al ribasso


In merito alla proposta di alzare l'età pensionistica per adeguarci ai livelli di Francia e Germania, mi chiedo come mai in una tale ipotesi, non si parli di un innalzamento degli stipendi dei lavoratori dipendenti ai livelli di quei paesi. Ormai la pressione fiscale sulle paghe ha raggiunto livelli indecenti e degni di un paese comunista e di questo il Sig. Berlusconi dovrebbe provare vergogna. 

Gianni Sartor
Movimento Autonomista Friulano PN



domenica 23 ottobre 2011

A Basaldella come a Calcutta 2

Cari Amici, a distanza di quasi un mese dall'articolo di Elena Viotto pubblicato da Il Gazzettino, a seguito della segnalazione di Quiudinelibera, sul drammatico caso di Patrizio Clementei di Campoformido (v.) , l'invalido di 53 anni al quale è stata sospesa l'erogazione della corrente elettrica perché impossibilitato a pagare le bollette, ebbene nulla è mutato.
Patrizio continua a vivere nelle medesime condizioni: proprio oggi, domenica 23 ottobre, sono stato a fargli visita e ho riscontrato questa triste realtà.
Patrizio abita al 2° piano di una casa Ater: alle ore 19 la temperatura dell'appartamento, rischiarato da due povere candele, non superava i 12 gradi, in presenza anche di una forte umidità, chiaramente avvertibile da chiunque, dovuta in parte anche al fatto che l'alloggio è situato proprio in corrispondenza del sottotetto dell'edificio, peraltro non coibentato.
Secondo il parere medico, Patrizio Clementei dovrebbe stare in ambienti con una temperatura non inferiore ai 18 gradi: egli assume infatti 3 pastiglie da 10 mg. al giorno di antidolorifico a rilascio prolungato più 1 pastiglia da 75 mg. di antinfiammatorio, oltre a 6-7 gocce alla sera di Laroxyl, un sedativo che aiuta a rilassare la muscolatura indolenzita. Inoltre, nel caso di crisi acute con forti dolori,  gli sono state prescritte delle fiale da 10 cl. di morfina, da assumersi fino a un massimo di 4 al giorno.
Tra l'altro, considerando le evidenti condizioni di grave difficoltà motoria di Patrizio, documentate da numerosi referti medici e del resto visibili a chiunque, appare quantomeno strano che la percentuale di invalidità attribuitagli non superi il 75%.
Patrizio, al quale sono state consigliate delle sedute fisiatriche in piscina e con acqua calda, non dispone dell'acqua calda neanche per lavarsi ed è obbligato per poterlo fare a mettere delle pentole sui fornelli. Per far fronte al freddo crescente e all'umidità esistenti all'interno dell'abitazione, che vi assicuro sono fastidiosi anche per chi non ha particolari problemi di salute, Clementei indossa normalmente tre maglioni uno sull'altro.
Secondo l'assistente sociale, Patrizio, che percepisce 250 Euro al mese di pensione di invalidità ( meno di 9 Euro al giorno), dovrebbe essere in grado di far fronte a tutte le spese, tranne i pasti che sono pagati dalla Regione, quindi di pagare tutte le bollette ( si provi a immaginare l'ammontare di una normale bolletta del riscaldamento) nonché l'affitto dell'appartamento (65 Euro) e parte delle medicine, comunque molto costose. A questi costi vanno aggiunti il canone TV, la tassa sui rifiuti e il telefono cellulare, quest'ultimo, come si potrà ben capire, essenziale a Clementei per allertare il 118 nel caso, ormai purtroppo piuttosto frequente, di crisi acuta della sua patologia.
Comunque, l'ammontare complessivo del debito a carico di Patrizio, e che il Comune evidentemente considera troppo oneroso per le proprie casse, non supera i 250 Euro, considerando anche il costo relativo al precedente distacco della corrente elettrica.
Sinceramente, verrebbe davvero da chiedersi che cos'ha fatto un cristo per meritarsi un trattamento simile.
Su sua stessa richiesta, rendo noto che il signor Clementei è disponibile ad accettare degli eventuali aiuti, anche in termini di candele, stufette con relativo combustibile e simili: ringraziando fin d'ora chi potesse e volesse aiutare il nostro sfortunato Amico, Vi segnalo il nostro indirizzo di posta elettronica perilfuturo@libero.it  oppure il cell. del blog 3809016082 o, se preferite, il numero di telefono di Patrizio Clementei, 3472892842.
Vi lascio sperando che dalle parti di Campoformido (e probabilmente non solo) qualcuno cominci a guardarsi allo specchio con un po' più di umiltà.
Quiudinelibera vuole equità e giustizia per tutti e non mollerà la presa finché non le avrà ottenute.
A presto.

 Renato Valusso

      

sabato 22 ottobre 2011

Il mio commento da bar sulla fine di Gheddafi

Così, alla fine, è andata come sembrava ormai quasi inevitabile: i ribelli libici hanno catturato il rais e lo hanno ammazzato come un cane rognoso.
Coglione anche lui se credeva che le cose potessero andare in modo diverso: se no, è stato un martire, anche se non so quanto volontariamente.
Non giudico più di tanto i giovani che materialmente lo hanno fatto fuori: chissà quanti di noi, nella loro stessa situazione, si sarebbero comportati allo stesso modo.
Ma, i capi? i capi della rivolta: che cavolo di gente è?
Migliori del vecchio Colonnello non si direbbero: l'ordine impartito ai miliziani avrebbe dovuto essere categoricamente quello di catturarlo vivo, per sottoporlo ad un processo.
Poi magari lo avrebbero ammazzato lo stesso, se è per questo, ma almeno gli avrebbero consentito di difendersi e di parlare di molte cose.
Alcuni dei capi dei rivoltosi prima stavano con Gheddafi: con lui hanno mangiato, e mangiato da re, per molti anni.
Averlo fatto ammazzare gli è servito per chiudergli la bocca per sempre: non si sa mai!
Adesso il Cnt ( Consiglio Nazionale Transitorio che, potete starne certi, diventerà presto Cnp= Consiglio Nazionale Permanente) si dovrà sedere al tavolo della vittoria per pagare il conto alla Coalizione dei Volenterosi per il Petrolio, di cui l'Italia sarà sì e no il fanalino di coda: a noi andava bene quando il tiranno stava al potere, che bei tempi, fra un baciamano e una corsa di cavalli berberi, il Capo Beduino a fianco di Faccia di Plastica!
Ora staremo a vedere che democrazia sapranno costruire, i Nuovi Libici: come inizio non c'è male.

  r. v. 

venerdì 21 ottobre 2011

Paolo Barnard: Il Più Grande Crimine "spiegato al popolo"


Grande Barnard: quell'uomo è troppa roba.
Dopo il lungo periodo di lontananza dal web e aver pubblicamente dichiarato il suo abbandono dell'impegno civico, eccolo di nuovo a pubblicare sul suo sito (anche se a suo dire per motivi di carattere personale e quindi non con lo stesso spirito di prima) degli articoli divulgativi inerenti al suo saggio Il Più Grande Crimine, stavolta pensati però per un pubblico che di economia comprende solo il significato del termine.
Eccovi dunque la prima parte di Nonna, ti spiego la crisi economica ( Il Più Grande Crimine spiegato agli anziani, agli adolescenti e a persone del tutto digiune di economia).
Comunque si considerino le conclusioni tratte da Paolo Barnard, che si possa condividere o no il suo pensiero, resta il suo esempio di attivista e divulgatore popolare inarrivabile.
Cliccate qui

  r. v.


Il picco del petrolio: l'allarme di Mario Menichella

Cari Amici, non è per giocare con inutili allarmismi che Vi posto il link dell'articolo di Mario Menichella, un fisico e divulgatore, La "fine" del petrolio ( e della civiltà): leggetelo e scrivetemi il Vostro parere.
Dire che si tratta di uno studio le cui conclusioni sono inquietanti è poco.

  r. v. 


Muammar Gheddafi: la fine e l'ultimo saluto di un caro amico



Guarda il video su You Tube


giovedì 20 ottobre 2011

Paolo Barnard: Il Più Grande Crimine

Amici, Vi posto qui il link del saggio "Il Più Grande Crimine" di Paolo Barnard, un'opera che vale la pena di essere conosciuta da chiunque si interessi all'economia e da chi si dedica all'attivismo civico.
Qualunque conclusione ne possiate trarre, sia che siate inclini a considerare gli approfondimenti di Barnard condivisibili o meno, molte sono le verità storiche sottaciute che questo coraggioso outsider dell'informazione italiana ha reso note a suo tempo e che trovano piena conferma negli accadimenti di oggi.
Cliccate qui
Vi auguro una buona lettura e, qualora Vi interessasse di farlo, Vi invito a scriverci il Vostro parere cliccando su "commenti" in fondo al presente post oppure mediante una mail a: perilfuturo@libero.it .
A presto

 r. v.


Avaaz: firmiamo contro l'orrore in Siria


Pubblicato il: 17 Ottobre 2011
Il regime siriano ha raggiunto un nuovo record dell'orrore: le sue squadre della morte stanno utilizzando le ambulanze e gli ospedali per uccidere i manifestanti feriti. Ma la Russia, alleato chiave e fornitore di armi alla Siria, potrebbe mettere fine a questa carneficina.Due governi possono influenzare la Russia: la Turchia e la Germania. Entrambe sostengono i manifestanti siriani pro-democrazia e hanno forti legami con la Russia. Se ci rivolgeremo a loro ora, potremo aggiungere ulteriore pressione a quella già presente nella regione, e spingere il Presidente Medvedev a smettere di sostenere questo regime brutale e aiutare un'urgente azione globale.Gli ospedali dell'orrore siriani sono solo l'ultimo capitolo di una spirale di crimini inenarrabili contro i manifestanti pacifici. Finora nessuno ha chiesto alla Russia di rendere conto dei rifornimenti d’armi destinati a queste atrocità, ma insieme potremo cambiare le cose. Costruiamo una petizione enorme rivolta alla Merkel e a Erdogan per alzare la voce ora e per lavorare insieme alla Lega Araba per fermare queste atrocità. Firma ora e fai il passaparola con tutti: sarà consegnata ai Ministri degli esteri questa settimana.


Ai leader di Turchia, Germania e Lega Araba:

In qualità di cittadini consapevoli provenienti da tutto il mondo, vi chiediamo di percorrere tutte le strade pacifiche possibili per fare pressione sul regime siriano per mettere fine alla carneficina contro i civili e permettere così una rapida transizione verso la democrazia. Vi sollecitiamo a farvi promotori di una pressione internazionale sulla Russia, affinché cessi di fornire supporto all’attuale regime e sospenda la fornitura di armi, usate per uccidere manifestanti pacifici e operatori umanitari.
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