mercoledì 29 febbraio 2012

CIVIDALE: SENZA PAGA DA 5 MESI, PROTESTANO SULLA GRU. QUIUDINELIBERA SOSTIENE LA LORO LOTTA.

Cari Amici, in un Paese come l'Italia, nella morsa di una crisi economica che ci ha condotto sull'orlo del default e capitanato da un governo pro-business impostoci dall'UE, un Paese dove il Capo della Polizia Antonio Manganelli si porta a casa oltre 621mila Euro l'anno (v.) e in cui abbiamo un Quirinale che ci costa il doppio dell'Eliseo e 6 volte la Corona d'Inghilterra (v.qui) e in cui i parassiti incravattati che stanno al governo impastoiano il decreto che fissa il tetto degli stipendi dei manager della pubblica amministrazione a 294 mila euro annui ( poverini, come faranno!) assistiamo alla possibile condanna fino a 3 anni di reclusione per due operai che, senza stipendio da 5 mesi, lunedì 27 febbraio a Cividale del Friuli, hanno fatto quello che, in condizioni analoghe, in realtà dovremmo fare tutti: leggete l'articolo.
INSOMMA, HANNO SEMPLICEMENTE PROTESTATO CON ENERGIA E SENZA ALCUNA VIOLENZA.
QUIUDINELIBERA SI IMPEGNA A SOSTENERE LA GIUSTA PROTESTA DI CASCOSCHI E DI PASQUALI, REI SOLO DI ESSERE DEGLI UOMINI DEGNI DI QUESTO NOME NEL MEZZO DI UNA CITTADINANZA OGNI GIORNO PIU' IMBELLE E ASSOGGETTATA ALL'INGIUSTIZIA SOCIALE PIU' SQUALLIDA E INFAME.
SE ANCHE CHI LEGGE LA PENSA ALLO STESSO MODO, VI INVITO A SCRIVERCI A perilfuturo@libero.it E A UNIRVI ALLA NOSTRA LOTTA PER RECUPERARE E DIFENDERE LA DIGNITA' DI CHI LAVORA.

Renato Valusso


martedì 28 febbraio 2012

Friuli e disoccupazione: combattere o morire.

Di questi giorni in Friuli un grave fatto di sangue scaturito da un disagio psichico legato probabilmente anche alla paura, diffusa ormai tra molti, di perdere il posto di lavoro.
Maurizio Lenarduzzi, 42 anni, di Maniago, operaio in una legatoria, ha assassinato la madre 70enne, infermiera in pensione, a coltellate, nel tardo pomeriggio di venerdì 24 febbraio, nella casa in cui i due convivevano ( Leggi l'articolo).
Per quanto in casi come questo l'elemento disoccupazione, o la paura di restare senza lavoro, possano essere visti come una concausa più che come causa principale della crisi psichica che può condurre a gesti estremi, omicidio ma più spesso suicidio, appare innegabile che la grande incertezza sul proprio futuro possa portare anche persone non necessariamente fragili a momenti di disperazione.
Alcuni freddi dati sul fenomeno dei suicidi legati alla disoccupazione e alla crisi economica.
Un suicidio al giorno tra i disoccupati e record di casi per motivi economici. Una ricerca dell'Eures, istituto di ricerche economiche e sociali, relativa al 2009, delinea un aumento dei suicidi legati alla crisi economica. 
Dallo studio è emerso infatti l'aumento di suicidi tra i disoccupati, quasi sempre per motivi economici. Si tratta di un fenomeno aumentato a dismisura nel corso degli ultimi 30 anni e che, nel 2009, ha raggiunto il record: 357 morti, uno al giorno. Persone, cioè, che non hanno resistito alla frustrazione, alla disperazione e alla difficoltà di tirare avanti senza un lavoro. Sono i cosiddetti "suicidi della crisi", il 5,6 per cento in più dell'anno precedente. 
L'incremento assoluto del numero dei suicidi, in controtendenza rispetto al biennio precedente, investe sia le donne (+1,6 per cento) sia gli uomini (+5,6 per cento), ma l'incidenza della componente maschile (78,5 per cento) raggiunge nel 2009 il valore più alto mai registrato negli ultimi decenni.
Ciò che preoccupa di più è proprio il crescente rilievo della "matrice" economica: 272 dei disoccupati suicidi nel 2009, cioè 3 su 4, erano soggetti espulsi dal mercato del lavoro. E in ogni caso il lavoro "anche in termini relativi costituisce un vero e proprio discrimine nella lettura del fenomeno": nel 2009 si sono registrati ben 18,4 suicidi ogni 100mila disoccupati contro 4,1 tra gli occupati.
A pagare sono soprattutto gli uomini, dato che il suicidio per ragioni economiche rappresenta un fenomeno quasi esclusivamente maschile (precisamente il 95 per cento dei casi nel 2009). 
La perdita di identità dovuta alla mancanza di indipendenza economica è dunque la causa principale che spinge i disoccupati al gesto estremo. Piccoli o medi imprenditori lasciati soli dallo Stato e impotenti di fronte al crollo delle loro attività o giovani sfiduciati che non riescono ad inserirsi nel mondo del lavoro. Il dato forse più allarmante è che lo studio riguarda il 2009, quando buona parte dell'Italia non era ancora consapevole di quanto fosse profonda e avanzata la crisi economica all'interno del Paese.

La disoccupazione e la precarietà cronica sono due facce dello stesso mostro, questa crisi economica che in buona parte si sarebbe potuta evitare, visto che altro non è che il tragico risultato di speculazioni finanziarie "giocate" sulla pelle dei popoli e chiunque capisca un po' di economia difficilmente potrà confutare in buona fede questa mia affermazione.
Ma tant'è: la situazione occupazionale in Italia e anche da noi in Friuli è quella che è.
E allora, che fare? di recente, come i lettori più affezionati di questo blog sanno, noi di Quiudinelibera abbiamo voluto partecipare al Summit MMT di Rimini, voluto dal giornalista Paolo Barnard, che ha portato in Italia un team di importanti economisti per illustrare ai cittadini attivi che si interessano delle questioni dell'economia la possibile applicazione della Modern Money Theory al nostro sistema economico e monetario e quelle che potrebbero essere le implicazioni positive che ne deriverebbero per l'occupazione e lo stato sociale del Paese.
Ovvio però che una soluzione di questa portata, posto che fosse possibile applicarla, solo per poter trovare la possibilità di essere proposta al governo, nella remotissima eventualità che chi comanda in Italia e in Europa prenda minimamente in considerazione la cosa, comporta tempi che sono impensabili per i moltissimi che già sono nella morsa della disoccupazione e del disagio sociale.
Allo stesso modo, non ci sembrano granché le proposte di altri gruppi, che si limitano a rivedere le misure, assolutamente insufficienti e inadeguate, messe in campo dallo Stato e dalle Regioni più che altro come blandi palliativi che come soluzione autentiche alle problematiche sociali suesposte.
Mobilità più o meno in deroga: sì, ma fino a quando?
Lavori di pubblica utilità: idem con patate.
Formazione: per chi, se l'industria privata e l'artigianato locali licenziano invece che assumere?
E poi: possiamo andare tutti a fare i panettieri? o i parrucchieri? o i muratori?
Stronzate.
La realtà è che servono nuove idee, nuove proposte per creare lavoro sul territorio, battendoci nel contempo con forza, e senza fare inchini a nessuno, per ottenere la modifica di leggi che la cricca di grandi finanzieri che guida quest'Unione Europea delle banche e delle multinazionali prima e la schiatta imbelle dei nostri politici poi hanno adottato senza darsi alcun pensiero sulle tragiche conseguenze che tali scelte avrebbero comportato per le masse.
Ad esempio, la proposta per combattere la disoccupazione di lunga durata avanzata dalle pagine di questo blog dal Dott. Andrea Meneghetti (v.) non viene considerata, malgrado balzi agli occhi di un bambino che essa rappresenta un'ottima idea, superiore a tante minchiate finanziate con soldi pubblici, proprio perché le leggi italiane e sovranazionali imposte e non democraticamente discusse con i popoli vanno in tutt'altra direzione.
Sempre più soldi a chi ne ha già tanti e chi non ce la fa...vedremo ( = chissenefrega).
In attesa di organizzarci per trovare delle vie d'uscita a quest'obbrobrio sociale e giuridico, lancio un appello a chiunque legga queste righe e voglia collaborare con Quiudinelibera per muoverci in questo senso: quindi non tanto tentare di migliorare quelle che sono già delle fregature in partenza o dei patetici rappezzi quanto creare delle iniziative concrete di lavoro sul territorio, anche intervenendo sulle leggi per consentire un maggiore spazio di manovra a realtà di questo genere.
A risentirci a presto.

Renato Valusso


  

lunedì 27 febbraio 2012

Quiudinelibera al summit della Modern Money Theory: pazientate qualche giorno, il servizio è quasi pronto.


Cari Amici, Quiudinelibera è stata anche per voi che magari non ne avete avuto la possibilità al Summit della Modern Money Theory a Rimini (v.); abbiamo realizzato un breve reportage, avvalendoci della perizia dell'Amico film-maker Thomas Wild Turolo, nel quale ci premeva innanzitutto evidenziare quello che si aspettavano e quello che pensavano di questo evento i partecipanti, che sono stati numerosi, nell'ordine delle duemila persone, sicuramente molti di più di quello che si aspettava lo stesso Paolo Barnard, organizzatore del summit e tenace attivista in nome di una società più libera e democratica nonché propugnatore infaticabile della teoria della scuola di economia post-keynesiana statunitense (v.) in contrapposizione con l'idea neoliberista che ha partorito il sistema monetario dell'Euro.
Intervistare gli economisti convenuti a Rimini, per interessante che potesse essere, non ci è sembrato molto utile, visto che a breve uscirà il video completo dell'evento e da lì potrete attingere tutte le informazioni che vorrete.
Ci interessava piuttosto comprendere chi veramente sono quei cittadini che ci tengono a capire dove viviamo e come funzionano i meccanismi che regolano di fatto la nostra vita e che cosa si può tentare di fare per cambiare un corso delle cose che di solito viene semplicemente accettato e subito.
A tra pochi giorni su questo blog le immagini, i volti, i commenti e le impressioni di quegli italiani che rifiutano di vivere solo per la partita di calcio e di interessarsi esclusivamente del tatuaggio di Belen.
Grazie a tutti Voi e a presto.

  Renato Valusso

mercoledì 22 febbraio 2012

Mafi Rabia': intervista a Thomas Wild Turolo.

Grande successo di pubblico per il documentario " Mafi Rabia'- non c'è più primavera" realizzato da Thomas Wild Turolo sui beduini della steppa siriana, sulle linee dell'indagine etnografica del Dott. Alberto Savioli, archeologo dell'Università degli Studi di Udine.
L'evento, ospitato presso Palazzo Giacomelli, sede del Museo Etnografico del Friuli,  ha visto una folta partecipazione: infatti, nelle date dell'11 e del 17 febbraio la sala era piena e il pubblico presente ha dimostrato di apprezzare moltissimo conferenze e documentario, che verrà riproposto sabato 25 febbraio ( v. programma della mostra).
Quiudinelibera ha voluto per l'occasione porre alcune domande all'Amico Thomas.

D. : L'evento ti ha lasciato soddisfatto?
R. : L'evento che si concluderà il 29 di febbraio mi ha lasciato molto soddisfatto, il circolo mediatori culturali dell'ACLI attraverso Raquel De La Cruz ha fatto un ottimo lavoro, un evento ben concepito e il cui cervello è stato l'archeologo Alberto Savioli che finalmente ha visto premiato il suo lavoro di oltre una decade, alla ricerca e allo studio dei beduini.
D. : La partecipazione di pubblico certamente non è mancata... le persone si sono dimostrate recettive verso il tema trattato, dunque... in effetti, cos'è stato a muovere il tuo interesse a suo tempo verso questa iniziativa?
R. : Ciò che mi ha spinto ad andare in Siria è stata la curiosità di confrontarmi con un mondo culturale e sociale diversissimo dal nostro, sia nella componente cittadina che in quella beduina, il tutto addizionato da una sana dose di avventura. Sapevo fin dall'inizio che questa iniziativa avrebbe portato a un documentario inedito, perchè ci eravamo ben informati sulle pubblicazioni inerenti ai beduini siriani e con stupore ci accorgemmo che c'era poco e niente. Da qui la decisione di dedicarci a quest'impresa, alla quale abbiamo creduto solo noi, visto che di fondi esterni siamo riusciti solo a reperire qualche spicciolo. Alla fine di tutto questo lavoro posso dirti che siamo stati gli unici a portare (un po' avventurosamente e non proprio in maniera formalmente perfetta) questo tipo di materiale in Occidente, che ora tragicamente diventa attualissimo. Il pubblico, secondo me spinto anche dalla situazione che c'è in Siria ora, oltre che dall'interesse antropologico e etnografico, sta rispondendo alla grande, cosa che soddisfa tutti noi: Alberto Savioli ha la possibilità di far vedere e valorizzare anni e anni di sudate e puntigliose ricerche sul campo, io quella di mostrare cosa significhi costruire un documentario indipendente con la fortuna di ritrarre una geografia umana inedita, i mediatori culturali ACLI quella di dimostrarsi ancora una volta sensibili e attivi nei confronti tra popoli e culture diverse. Una bella occasione di fare bene per tutti!
D. : Come hai vissuto il rapporto con i beduini siriani, dal tuo punto di vista di occidentale e al contempo di professionista della videocamera?
R. : Il rapporto con i beduini siriani è stato incredibilmente "denso", ho avuto a che fare con persone completamente scevre da schemi tipicamente occidentali di comunicazione. Sono persone accoglienti in genere, poi ovvio ci sono eccezioni, ma che mi hanno sorpreso nella volontà di condividere quel poco che possiedono, nel valore che danno al silenzio in comunità e nel sorriso anche nell'ambiente più ostile e nella condizione economica più complessa. Ho appreso tanto da loro, ho ricalibrato alcuni valori della vita. E' un'umanità nomade che nel giro di qualche decennio perderà la componente migratoria del suo essere proprio per la grave difficoltà che sta attraversando. Mi sono avvicinato a loro con l'animo più puro possibile, cercando di eliminare da me idee superflue e cercando di viverli, adattandomi al loro vissuto. Ogni tenda che visitavamo era una storia se, quindi ogni ripresa che si è potuta effettuare è stata vissuta e complessa, guadagnata attraverso un atto di fiducia. Non ti nego che ci sono stati alcuni attimi di difficoltà o anche di pericolo sul territorio, ma ho sempre tenuto salda alla mano la telecamera e alla fine tutto è andato bene.
D. : Secondo te, cosa possiamo fare noi europei per aiutare quel popolo a non essere travolto dalle vicende di questo difficile periodo storico?
R. : Gli europei possono fare parecchie cose, purché non siano quelle che hanno già fatto in Siria, perchè ho visto e conosciuto storie che non mi sono piaciute per nulla. Ho l'impressione che dove c'è un paese depresso o da aiutare a sviluppare ci sia anche una forte speculazione che si muove verso esso. Detto questo, credo che ora l'unica cosa possibile sia informarsi bene su cosa stia accadendo in questo meraviglioso paese, cercare qualche via per gli aiuti alla popolazione (anche se ora mi sembra tutto bloccato); sostenerli anche solo attraverso il web può sembrare cosa piccola, ma in realtà non lo è. Ovvio, ribadisco che serve ben altro, ma i siriani hanno un bisogno estremo che il mondo sappia di loro, del loro regime, della loro primavera di conquista democratica, nella speranza che non sfiorisca.

D. : C' è qualcosa, un ricordo, un'immagine, una situazione in particolare che non si sbiadirà nel tempo che questa esperienza ti ha lasciato?
R. : Non posso parlare di un solo ricordo, perchè tutto rimarrà nella mia mente di questa esperienza, non c'è una cosa che metterei in particolare, tutte le dovrei menzionare e non finiremmo più. C'è una frase che ho in mente da quando son partito, da quando mi hanno accompagnato a Damasco in aeroporto, mentre guardavo scorrere il paese dal finestrino, ed è questa, che mi sono scritto in inglese su un taccuino ma che ora traduco: "La Siria è come la sabbia del suo deserto, entra ovunque, è sempre nell'aria, ma ne percepisci la presenza ed il peso su di te soltanto quando ti muovi e te ne vai, guardandoti i vestiti, percependola nell'anima."
Questo è quello che ho dentro di questo paese e di questa esperienza.

D. : Se tu dovessi tornare in Siria, che cosa ti piacerebbe rivedere e cosa invece speri che da quando ci sei stato sia potuto cambiare?
R. : Vorrei rivedere con un po' di calma Damasco e Aleppo, città meravigliose e intrise di ogni cosa. Vorrei non rivedere più l'estrema povertà, vorrei.
D. : Progetti tuoi per il futuro?
R. : I progetti per il futuro sono allo stato attuale far valere al meglio questo materiale documentaristico sperando che trovi una sua collocazione sul mercato e poi purtroppo a essere sinceri, lavorare fuori dall'Italia, perchè qui a volte mi sento soffocare per la cultura insita dentro gli italiani, non tutti, ma molti. Mi atterrisce a volte questo paese, perdonatemi lo sfogo.
D. : C'è qualcosa che vorresti dire ai lettori di Quiudinelibera?
R. : L'unica cosa che sento in animo di dire ai sensibili lettori del blog è di credere in voi stessi, non mollare mai e di tenere sempre gli occhi aperti. A volte si è più sereni se orbi temo, ma guardando si vive, cosa impagabile. 

Renato Valusso

martedì 21 febbraio 2012

La Pillola di Anna Facchini: una voce dalla Grecia.


La pillola del lunedì notte...
Vorrei continuare a tenervi informati su cosa sta accadendo in Grecia.
Vi riporto di seguito una conversazione con Stefanos, mio corrispondente ad Atene.
Anna: Come si vive ad Atene in questo periodo difficile?
Stefanos: Si vive senza speranza, sotto il coprifuoco, in allarme prima del bombardamento... si vive in uno stato di fame psicologica sotto la pressione dello stivale tedesco... nel senso che bene o male il deficit deve essere ridotto ma non in questo modo sbagliato che ha seguito la troika... perché questa strada è senza fine, senza sviluppo economico, la disoccupazione dal 10 % oramai sta sfiorando il 22%.
Anna: che cosa vorrebbe la gente, il popolo greco?
Stefanos: il popolo greco si sente in imbarazzo, perché da una parte sta facendo dei sacrifici enormi per la riduzione del deficit imposto dal governo ma non ce la fa... d'altronde pensa sempre che questo popolo è una parte dell'Europa moderna solo per motivi storici ma non tanto sociali ... di conseguenza nessuno non vuole che la Grecia abbandoni l'Europa, ma la Grecia è piccola e potrebbe decidere di rimanere da sola... intendo dire che 1. potrebbe uscire dall'euro, 2. ci sono quelli più fanatici che sostengono che il paese deve proprio uscire dalla Comunità Europea....
Anna: vuoi dire che L'Europa ha interesse a tenere la Grecia dentro l'eurozona, ma molti non pensano che sia la scelta giusta?
Stefanos: Si, perché la Grecia possiede la più grande flotta mercantile mondiale del mondo... pensa che ormai tutto il commercio dalla Cina si fa con le navi greche e cinesi.
Anna: è VERO che la Germania fornisce mezzi militari alla Grecia? attualmente la Grecia acquista ancora mezzi di difesa dalla Germania?
Stefanos: non solo dalla Germania, ma anche da altri paesi come la Francia anche se i tedeschi hanno "il piatto del leone"....
Anna: Mi stai dicendo che in questo momento di crisi economica il governo greco non ha sospeso la spesa militare?
Stefanos: la Grecia spende il doppio (sul PIL) della media CE e con 11 milioni di abitanti possiede un esercito fra i i 10 più costosi del mondo... Si continua ancora spendere soldi sicuramente che riguardano contratti con gli americani e i tedeschi e i francesi che valgono miliardi di euro, non come nel passato, ma si continua ancora a spendere perché il nemico principale ossia la Turchia viene sempre proiettato nel paese come la maggior minaccia alla nostra sopravvivenza e al controllo del mar Egeo dove ci sono enormi giacimenti di petrolio che hanno nascosto per decenni. Lo sanno dagli anni Settanta... la guerra del petrolio è appena cominciata qui... dopo gli ultimi annunci e pubblicazioni, pare che la Grecia abbia un quantitativo di petrolio tale che possa fornire i fabbisogni di tutta la Comunità Europea per 30 anni! Si parla 2 triliardi di euro insieme con il gas naturale.... perché dove c'è petrolio c'è anche gas, ovvio...
Anna: E io allora mi chiedo.... PERCHE' QUI NESSUNO NE PARLA?
Stefanos: perché gli interessi dei forti stabiliscono le regole del gioco, della democrazia e della Res Publica.... tra l altro questo Stato semifallimentare sta pagando mutui dalla sua fondazione, dal 1830 e a tutto oggi stiamo viaggiando al 32 % di tasso d'interesse, in questo momento in cui stiamo parlando!  Noi adesso siamo un esperimento sociale in ambito europeo...
perchè dopo di noi arriveranno la Spagna e il Portogallo...
Anna: Beh.... qualche responsabilità ce l'avete anche voi.... anche i milioni di evasori fiscali...
Stefanos: l'evasione non fa sempre male all'economia corrotta... l'evasione danneggia le economie che sono in regola... a volte, è un sistema di autodifesa dalla repressione fiscale di uno Stato corrotto...
Anna: Grazie, tienici informati, un abbraccio da Quiudinelibera.

Un Grazie a Anna e a Stefanos per questa utile e (molto) interessante testimonianza.
 r. v. 




sabato 18 febbraio 2012

APPELLO DI QUI LIBERA ITALIA PER IL LAVORO.

Oggi posto su questo blog l'appello che abbiamo lanciato tramite il nostro sito nazionale Qui Libera Italia per interessare e coinvolgere cittadini, imprese e associazioni in un'azione complessiva di individuazione di risorse e strategie per favorire dei nuovi sviluppi nell'ambito della realizzazione di forme alternative di lavoro che sopperiscano all'offerta tradizionale, che ormai sembra languire senza speranza su tutto il territorio nazionale.
Non possiamo arrancare per tutta la vita in una precarietà senza orizzonti: dobbiamo cercare risposte nuove.
 r. v.


AMICI, CI RIVOLGIAMO A CHIUNQUE RITENGA DI AVERE DELLE IDEE INNOVATIVE SUL LAVORO, A CHIUNQUE PENSI DI POTER LANCIARE DELLE PROPOSTE NUOVE PER CREARE OCCUPAZIONE, IN QUALSIASI SETTORE, DA QUELLO DELLA PRODUZIONE AL TURISMO, AI SETTORI DELLA RICERCA, ECCETERA.
QUI LIBERA ITALIA INTENDE ATTIVARSI SIA SUL FRONTE DELLA DIFESA DEI DIRITTI DEL LAVORO SIA SU QUELLO DELLE PROPOSTE CONCRETE DA PRESENTARE ALLE ISTITUZIONI E ALL'IMPRESA.
SAPPIAMO CHE INVENTIVA E CREATIVITA' DA NOI IN ITALIA NON MANCANO E GLI ESEMPI SONO MOLTEPLICI: INIZIATIVE COME LA RIATTIVAZIONE CON FINALITA' DI TURISMO ETICO E CULTURALE DELLE LINEE FERROVIARIE ABBANDONATE, IN DIVERSE ZONE DEL NOSTRO PAESE, AD ES., OPPURE GLI AGRITURISMO BIOLOGICI O GLI ORTI SOLIDALI SONO LA DIMOSTRAZIONE ESISTENTE DI QUESTE RISORSE.
DA QUI IL NOSTRO APPELLO A GRUPPI, ASSOCIAZIONI, IMPRESE E SINGOLI CITTADINI CHE VOGLIONO AFFACCIARSI SUL MERCATO CON PROGETTI INEDITI, AL FINE DI COSTRUIRE UN'AGGREGAZIONE DI SOGGETTI IN GRADO DI INTERAGIRE CON LE ISTITUZIONI E DI GESTIRE AUTONOMAMENTE PERCORSI NUOVI PER PRODURRE REDDITO.
CONTATTATECI A perilfuturo@libero.it E ASSIEME STABILIREMO IL DA FARSI.
NON SUBIAMO PASSIVAMENTE LA CRISI ECONOMICA: AGIAMO!


FATE GIRARE QUESTO APPELLO. GRAZIE. 




giovedì 16 febbraio 2012

TEMATICHE DEL LAVORO E DELL'ECONOMIA-INIZIATIVE E PROPOSTE.


IL GRUPPO QUIUDINELIBERA, UNITAMENTE AL NOSTRO SITO NAZIONALE QUI LIBERA ITALIA, PRESENTA IL PROGETTO "TEMATICHE DEL LAVORO E DELL'ECONOMIA-INIZIATIVE E PROPOSTE" AVENTE LO SCOPO DI STUDIARE IL MERCATO DEL LAVORO E DI ELABORARE DELLE PROPOSTE PER RILANCIARE L'OCCUPAZIONE DA SOTTOPORRE ALLE ISTITUZIONI E ALLE PARTI SOCIALI.
CHIUNQUE DESIDERI DELLE INFORMAZIONI E PARTECIPARE SCRIVA A perilfuturo@libero.it CON QUESTA INTESTAZIONE: team T.L.E.
LA NOSTRA INIZIATIVA E' ASSOLUTAMENTE APARTITICA E NON HA ALCUNO SCOPO DI LUCRO.

Renato Valusso

martedì 14 febbraio 2012

Il “tavolo per il lavoro” era già tarlato.


Come cofondatore di Quiudinelibera mi sono ritrovato a scegliere se partecipare o meno al “Tavolo per il lavoro” organizzato assieme alla Associazione “Generazione Terzo Millennio” di Udine.
A Renato Valusso, che fortemente ha voluto impegnarsi nell'affrontare il problema della disoccupazione, avevo più volte fatto presente se era il caso di continuare sulla strada che si stava delineando visto che iniziavano ad esserci “infiltrazioni” politiche nelle attività proposte.
Da ricordare che all'inizio del progetto, visto che i partecipanti venivano da aree politiche molto differenti e che l'intento comunque era davvero filantropico, abbiamo accettato di buon grado il fatto che si era specificato “niente politica”; cioè che i partiti in questo contesto non dovevano entrare se non in modo bipartisan come referenti ai quali esporre ed esprimere le nostre idee. E' da sottolineare che sono stati imposti dei limiti all'espressione del nostro pensiero, soprattutto riguardo su che cosa pensavamo delle istituzioni e dei vari politici responsabili delle politiche (fallimentari) sul lavoro in regione.
Molto recentemente, sono venuti a galla dei sospetti casi di clientelismo (leggi articolo), targati proprio il partito che più si spingeva dentro la nostra azione. Come si faceva ad andare avanti in quella direzione, quando noi alle persone interessate alle attività avevamo sempre detto che non ci sarebbero stati secondi fini e soprattutto non politici? Come si faceva ad andare avanti con alle spalle un partito adito a sospette spartizioni di posti di lavoro?
E poi il castello e' davvero crollato, anzi si potrebbe dire che il tavolo si e' proprio sfarinato: è stata data una convocazione in un non meglio definito indirizzo, Viale Ledra 19, a Udine. Cosa si viene a scoprire? Questa e' la sede del “Partito della Libertà”!
Dopo sole 3 riunioni, il partito aveva già “presentato il conto” ai suoi agganci all'interno del gruppo.
Questo ha dato una luce davvero negativa al tutto: ci hanno presi in giro e considerati dei faciloni. Hanno comunque davvero sbagliato, perché noi con loro non abbiamo nulla da spartire. Quelli che hanno bisogno di consenso, perché negli ultimi anni non sono stati in grado di dare risposte alla popolazione, sono loro.
Purtroppo queste cose avvengono perché chi dovrebbe attivarsi al nostro posto non sta facendo nulla in un incrociarsi di arrivismi, menefreghismi e sufficienze operative. Nello specifico stiamo parlando del sindacato CGIL di Udine che non è più in grado con i suoi rappresentanti di leggere la situazione, lasciando il campo libero a questi “pirati” che saccheggiano anche sulle disgrazie altrui.
A questo punto, per cambiare un po' le cose, ma soprattutto per poterle fare in maniera pulita, trasparente, senza clientelismi, ci toccherà nostro malgrado aspettare la generazione del Quarto Millennio visto che quella del Terzo non ha fatto una bella figura....

Andrea Meneghetti

lunedì 13 febbraio 2012

La Pillola del Lunedì


"Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E' nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere "superato". Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni."
Lo disse Albert Einstein nel 1930. Io ne accennavo qui fra fine dicembre e inizio di gennaio.
Dedico questo pensiero a tutti i miei amici in Grecia e a tutti i cittadini di questo grande paese martoriato dalla più feroce delle guerre.
Sumfwnw mazi sou adelfous ths Elladas!
Sono con voi fratelli di Grecia!

Anna Facchini


sabato 11 febbraio 2012

QUIUDINELIBERA SU FACEBOOK

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Nei limiti che il tempo che abbiamo a disposizione ci concede, amiamo partecipare ai dibattiti e agli interventi dei lettori nell'ambito dei nostri gruppi virtuali.
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Il team di Quiudinelibera



martedì 7 febbraio 2012

Questo governo e' anche fascista e moralista e non solo golpista


Negli ultimi tempi questo governo italiano ha dimostrato di non essere solo golpista ma anche moralista e fascista.
Ha iniziato tempo fa Monti dicendo che “chi fa nero da ai suoi figli pane avvelenato”: mi si deve spiegare perché il pane che hanno dato lui ed i suoi ministri ai propri figli invece li ha resi tutti belli,  sani e molto intelligenti viste le carriere che fanno ed i patrimoni che hanno accumulato, nonostante siano indagati e si siano anche dovuti dimettere. Solo per i poveracci il pane è avvelenato?
Poi LA Fornero (sottolineo l'articolo perché da quando costei si è lamentata dello stesso i giornalisti inspiegabilmente non lo usano più) e le sue menate sull'articolo 18 e il posto fisso a farci la morale quando sua figlia ha addirittura due lavori in posti di vantaggio.
Ancora Michel Martone che da dello “sfigato” a chi si laurea dopo i 28 anni: se costui considerasse questo un problema, invece di dire queste scemenze, attuerebbe azioni governative che vadano a migliorare la situazione - ancorché nella direzione ideologica deviata che puo' avere questo soggetto.
Ritorna Monti dicendo che il posto fisso e' monotono cercando di dare ancora una volta un insegnamento morale (sempre per gli altri, sia chiaro!).
Arriva infine il ministro Cancellieri che ci informa che le cose vanno male dal punto di vista dell'occupazione perché “gli italiani sono fermi al posto fisso vicino a mamma e a papa'”.
Anche questa qua, se pensa che cio' sia vero (mah!) che faccia azioni che favoriscano la mobilita' sociale e la prima sarebbe una politica per l'edilizia residenziale a favore dei giovani.
Siamo arrivati al punto che l'opinione del rappresentante del governo funge “da manganello ed offesa” in puro stile fascista. A questi non interessa niente di risolvere dei problemi. Questi hanno la funzione più o meno coordinata di mortificare l'italiano medio facendogli pure la morale.

Purtroppo in ultima analisi l'umorismo di Monti, la sufficienza della Cancellieri, la supponenza delLA Fornero e la sfrontatezza di Martone (senza parlare di altre fallacita' dell'odierno governo) sembrano comunicarci: noi siamo a posto insieme ai nostri famigliari, voi invece cari italiani medi siete nella merda, se vi volete salvare, scannatevi!

Andrea Meneghetti

La pillola del Martedì


Innanzi tutto grazie ad Andrea Meneghetti che ha pubblicato una critica alla decrescita ( v.) : è proprio dal confronto (ma anche scontro) di idee che si può fare un dibattito costruttivo.
Sono d'accordo sul fatto che la decrescita, ammesso che si possa applicare alla lettera dei suoi sostenitori più integralisti, possa essere in un certo senso "depressogena" e "involutiva".
E' per questo che mi riferisco solo ad alcuni concetti del pensiero di Latouche e in particolare al concetto di "impronta ecologica".
In parole semplici e schematizzando:
- il benessere delle nazioni non può essere misurato SOLO in termini di crescita del PIL;
- lo sviluppo economico può e deve essere garantito a tutti i paesi del mondo (leggasi più democrazia, meno dittatura della finanza);
- lo sfruttamento delle risorse del pianeta deve essere sostenibile dal pianeta stesso (impronta ecologica).
Non definirei la "mia" decrescita come una decrescita serena, tutt'altro. Lungi da me pensare ad un mondo idilliaco, fiabesco e lieve in cui tutti vanno in bici e bevono l'acqua di fontana, mangiano le uova delle proprie galline e coltivano i pomodori sul terrazzo.
Penso solo che è ora che le nostre coscienze si muovano in favore di una new economy reale, ecosostenibile, libera e democratica.
Il dibattito è aperto.
Anna Facchini

Summit Modern Money Theory: si avvicina l'ora X.

Un cordiale saluto ai lettori: come già preannunciato, il nostro gruppo parteciperà al summit di Rimini nell'intento di comprendere e divulgare il messaggio del team di economisti che verrà in Italia a illustrare quest'idea economica alternativa alla moneta unica europea, che da tempo sta dimostrando tutti i suoi limiti.
Per quello che è nelle nostre possibilità, non lasceremo nulla all'intentato nel progetto che coltiviamo di costruire un modello sociale più giusto e libero, costruendo dal basso e nel pieno rispetto dei principi democratici.
Seguiteci su Qui Libera Italia, il nostro sito nazionale nato dall'esperienza di Quiudinelibera.
La nostra ambizione principale è quella di essere la libera informazione di tutti i cittadini: ancora una volta, un immenso grazie a voi lettori.
A presto

Renato Valusso  



domenica 5 febbraio 2012

Siamo alle solite: gli italiani non si curano i denti. Chissà perché...


Cari Amici, è di oggi questo articolo di Online-news, che ci informa che il 60% degli italiani trascura l'igiene orale: siamo proprio un popolo di sporcaccioni...?
Invece, risale al 24 marzo del 2010 questa mia lettera al Messaggero Veneto ( che all'epoca ancora me le pubblicava...) in cui, senza voler fare di tutta l'erba un fascio, cercavo di dare una risposta a delle affermazioni analoghe.


LA PREVENZIONE ODONTOIATRICA E IL REDDITO.

Scrivo in riferimento all’articolo pubblicato dal Messaggero Veneto di sabato 13 marzo 2010 riguardante l’azione dei Nas che ha condotto alla scoperta di ben 13 ambulatori odontoiatrici abusivi nella sola Udine e alla chiusura definitiva di 7 di questi. Bene, bravi: senza alcun dubbio si tratta di un’attività encomiabile. Tuttavia, mi viene spontanea una riflessione leggendo poi le parole pronunciate in tali circostanze dal presidente della Cao di Udine, Giovanni Braga, che afferma testualmente che «più la scolarità è bassa, maggiore è la spesa odontoiatrica pro capite. Questo perché le fasce della popolazione meno istruite tendono a non fare prevenzione. In questo modo cercano chi offre il prezzo più basso sul mercato e sono proprio loro a correre il rischio di finire nelle mani di ciarlatani senza scrupoli».
Ora, diciamoci la verità: credo che nessuno, neppure un benestante laureato, si sentirebbe di affermare senza timore di smentita che le cure odontoiatriche, compresa la prevenzione, sono poco costose. Allo stesso modo, reputare che il cittadino con in tasca la sola licenza media o poco più sia uno sprovveduto o, peggio, un cretino che non si vuole prendere cura della propria salute è poco realistico.
Semplicemente, il dentista (quello non abusivo, naturalmente) costa tanto e in genere chi non ha un’alta scolarità non guadagna come un professionista o un dirigente e pertanto può darsi che ricorra alle cure odontoiatriche soltanto quando non può più farne a meno.
Una soluzione potrebbe essere quella di offrire ai cittadini meno abbienti(o meno istruiti?) e alle loro famiglie la possibilità di curarsi la chiostra dentaria senza per questo essere obbligati a chiedere un mutuo alla banca. Ma probabilmente si finirà col non fare nulla in questa direzione. 
Morto di fame con la terza media, tieniti i denti cariati. Tanto, hai poco da masticare.

Renato Valusso 



Gruppo di Studio per L'Occupazione: primi passi.

Amici, l'iniziativa Gruppo di Studio per l'Occupazione sta procedendo bene, anche se con rammarico non ho potuto partecipare all'ultimo incontro, quello di sabato 4 febbraio, perché bloccato da una indisposizione legata al freddo intenso di questi giorni.
Comunque, mi scrive Carmine Avagliano:

Ciao Renato,
l'incontro è andato decisamente bene. Dopo una panoramica sulle azioni messe in campo dalla Regione abbiamo deciso di vederci il giorno 9 febbraio ore 19 solito posto per scrivere il documento. All'incontro è intervenuto il consigliere regionale Paolo Ciani, il quale si rende disponibile a sostenere  le nostre proposte.
A sorpresa Videoregione ha voluto dare visibilità a questo progetto. Il tutto andrà in onda lunedì. 
Saluti
Carmine Avagliano.


Lunedì sera(6 febbraio 2012) su Videoregione e Telepordenone:

GRUPPO DI STUDIO PER L'OCCUPAZIONE

Ospite del Gruppo il Consigliere Regionale del FVG Paolo Ciani

Il servizio lo potete vedere lunedì su Videoregione alle 17.45, 20.15, 23.05 e alle 07.00 del giorno dopo, oppure su TelePordenone parte di Udine alle 20.25; 00.40, 04.00 e 07.00 del giorno dopo.

Quindi, Amici : il prossimo tavolo, come già detto, è previsto per giovedì 9 febbraio. Colgo l'occasione per invitare chiunque sia interessato all'iniziativa ma finora, per un motivo o per l'altro, non ha ancora aderito a venirci almeno a conoscere ( v. qui).
Ogni contributo al miglioramento delle attuali misure regionali contro la disoccupazione è il benvenuto.
A presto e Grazie a Tutti.

Renato Valusso


Mafi Rabia': il documentario di Thomas Wild Turolo sui beduini della steppa siriana.


Buongiorno a tutti!

Questo il programma della mostra sui beduini siriani che si terrà a Udine con inizio tra pochi giorni all'interno della quale sarà proiettato in due date (il 17 febbraio e il 25) il documentario "Mafi Rabia'- non c'è più primavera" realizzato da Thomas Wild Turolo, valorizzando l'opera etnografica e di ricerca del dott. Alberto Savioli.

Vi aspettiamo numerosi!

Thomas Wild Turolo



Guarda il trailer su YouTube: MAFI RABIA'


mercoledì 1 febbraio 2012

GRUPPO DI STUDIO PER L'OCCUPAZIONE: AGGIORNAMENTO.


Il Gruppo di Studio per l'Occupazione organizzato dall'associazione culturale Generazione del Terzo Millennio e dal gruppo Quiudinelibera si riunirà di nuovo il giorno 04 febbraio 2012 alle ore 14.30, sempre presso la Sala Parrocchiale di S. Anna in Paparotti a Udine.

Per info: assculturale.gtm@libero.it e perilfuturo@libero.it