giovedì 12 maggio 2011

Telefoniamo ai leader per fermare l'odio in Uganda

Cari amici,

Il Parlamento ha rimandato a venerdì il voto sulla pena di morte contro i gay in Uganda. Ma il Presidente Museveni può fermarla. Il nostro incredibile appello si sta facendo sentire. Se ora chiediamo insieme ai leader di tutto il mondo di mandargli un messaggio urgente per fermare la legge, potremmo riuscire ad affossarla. Ci restano solo 24 ore: agisci ora!
Mercoledì scorso la pena di morte contro i gay in Uganda non è passata. Ma con una mossa inedita il Parlamento ha guadagnato più tempo, e la discussione della legge riprenderà in una sessione di emergenza questo venerdì.

Il Presidente Museveni può fermare questa legge e noi abbiamo un solo modo per convincerlo: oggi entrerà in carica per un altro mandato e nelle prossime 24 ore riceverà messaggi di congratulazioni da parte dei leader di tutto il mondo. Museveni è interessato alla sua reputazione come uomo di stato, e dipende pesantemente dal sostegno di altri governi. Se i nostri Capi di stato gli esprimeranno tutta la loro disapprovazione per questa legge atroce e gli chiederanno di fare qualcosa, questa legge potrebbe essere affossata.

Lo abbiamo già fatto in passato: l'anno scorso la legge è stata chiusa in un cassetto dopo che l'indignazione globale aveva spinto il Presidente Obama a definirla "ripugnante". Inondiamo i nostri Capi di stato di telefonate chiedendo loro di inviare un messaggio chiaro all'Uganda per cancellare la legge e proteggere i diritti umani. Qui c'è in ballo la vita o la morte dei coraggiosi attivisti gay nel paese, e meritano il nostro sostegno. Ci rimangono solo 24 ore - clicca sotto per agire ora:
http://www.avaaz.org/it/uganda_call_to_stop_homophobia/?vl

Questa battaglia va combattuta fino all'ultimo momento. Mercoledì doveva essere l'ultimo giorno dell'attuale Parlamento ugandese, e nel corso della giornata la legge entrava e usciva dall'agenda. Quando gli estremisti religiosi sono riusciti a inserirla nuovamente, i difensori dei diritti umani si sono battuti per rimuoverla. La petizione di Avaaz contro la legge è cresciuta al ritmo di 5000 nuovi firmatari all'ora, molti media di tutto il mondo ne hanno dato notizia, e i nostri coraggiosi amici che si trovano lì hanno costantemente tenuto aggiornati i parlamentari sugli sviluppi.

Ma alle 19 il Parlamento ugandese ha preso una decisione mai vista prima: hanno spostato la discussione della legge a una sessione d'emergenza venerdì. Il momento è decisivo. Se la legge non sarà votata venerdì, il Parlamento chiuderà e tutti i lavori non terminati finiranno nel nulla. Ma se Museveni permetterà il voto su questo, i gay ugandesi potrebbero essere condannati all'ergastolo e i recidivi alla pena di morte. Il Presidente Museveni è colui che può fermare la legge, o mettendoci un veto sopra, oppure facendo pressione sul Parlamento perché non la voti.
Il nostro caro amico e attivista ugandese per i diritti degli omosessuali Frank Mugisha ci ha appena inviato un messaggio: "Se questa legge passerà, le persecuzioni aumenteranno, insieme agli attacchi e alla violenza per le strade. Questa legge anti-gay trasformerebbe l'Uganda in uno stato di polizia dove per noi sarebbe impossibile scampare alla prigione o alla pena di morte. Vi prego di aiutarci!"

Nel corso della settimana 1,5 milioni di noi noi hanno firmato la petizione per chiedere all'Uganda di rigettare questa legge. Possiamo fermarla ora: la nostra speranza di affossare la legge è che i leader di tutto il mondo la condannino urgentemente e spingano Museveni così ad agire. Mettiti dalla parte di Franck e chiama ora!
http://www.avaaz.org/it/uganda_call_to_stop_homophobia/?vl

Qualunque vita umana, non importa il credo religioso, la nazionalità o l'orientamento sessuale, è ugualmente preziosa, e la comunità di Avaaz sta dalla parte degli attivisti che in tutto il mondo si battono contro le ingiustizie. Lo abbiamo già dimostrato: quando centinaia di migliaia di noi si uniscono in solidarietà e attorno a un obiettivo, abbiamo il potere di migliorare il mondo. Proprio ora la battaglia in Uganda è nella sua fase finale, continuiamo a combattere per l'eguaglianza e dalla parte dei nostri amici coraggiosi.

Con speranza e determinazione,

Alice, Iain, Emma, Morgan, Brianna e il resto del team di Avaaz


FONTI:

Uganda, bloccata (per ora) la legge che mette a morte i gay
http://africaexpress.corriere.it/2011/05/uganda_bloccata_per_ora_la_leg.html

Il Parlamento ugandese deve ancora dibattere la legge che condannerebbe i gay all'ergastolo (in inglese)http://www.guardian.co.uk/world/2011/may/11/uganda-gay-people

La legge anti-gay in Uganda bloccata dall'indignazione globale (in inglese)http://www.nowpublic.com/world/uganda-anti-gay-bill-stalled-after-global-outcry

Uganda, si vota la pena di morte contro i gayhttp://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=90&ID_articolo=531&ID_sezione=163&sezione=


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