lunedì 2 maggio 2011

Appello per un Lavoro ed un Futuro migliori: la lettera ai giornali di quiudinelibera

Riporto di seguito il testo della lettera-appello che quiudinelibera ha inviato alla stampa locale.
  r.v.

 Chiedo ospitalità al Vostro quotidiano per un appello che rivolgo a tutti quei lettori che stanno vivendo in prima persona i drammi della disoccupazione, della precarietà o della scarsità di lavoro sul territorio o che sono comunque sensibili a questi problemi: scrivo in rappresentanza di un gruppo di cittadini che ha per il momento il punto di riferimento principale in un blog, http://www.quiudinelibera.blogspot.com/.
Siamo delle persone comuni, gente di tutti i giorni, e il nostro minimo comune denominatore è l'avere sperimentato o lo stare tuttora attraversando alcune delle situazioni di difficoltà di cui sopra nelle nostre zone.
Abbiamo pensato che una cosa importante da fare sia innanzitutto quella di conoscerci meglio fra di noi, allo scopo di capire che cosa possiamo tentare assieme sia per comprendere i motivi dell'esclusione dal mercato del lavoro o della difficoltà a trovare una soluzione soddisfacente sia per poter avanzare delle richieste agli enti pubblici preposti e alle parti sociali, cercare cioè delle risposte e delle strategie nuove per affrontare un disagio spesso sotterraneo ma purtroppo crescente.
Nella convinzione che l'associazionismo spontaneo tra semplici cittadini sia una grande risorsa che forse finora da noi in Friuli non è stata utilizzata neanche a metà, chiediamo a chiunque legga queste righe, che sia un giovane appena laureato che non trova un'occupazione consona o un cinquantenne che ha perso il posto di lavoro e non sa più a chi rivolgersi, di non esitare a contattarci all'indirizzo di posta elettronica perilfuturo@libero.it perchè due cose sono certe:
1°) non lasceremo nulla all'intentato 
2°) se il più delle volte è vero che da soli si fa poco, assieme si fa sempre molto di più.
Se veramente vogliamo un futuro migliore, non attendiamo che le risposte ci piovano addosso dall'alto: cominciamo a lavorare dal basso per costruirlo.
Renato Valusso  (attivista di quiudinelibera)

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