venerdì 13 maggio 2011

Europa Unita...per chi?

Una lucida analisi dell'attuale situazione politica ed economica della UE in questo scritto di Fabio Marcelli postato sul suo blog sul sito del Fatto Quotidiano del 12 maggio 2011

               Requiem per l’Unione Europea

L’annuncio della Danimarca di voler procedere a una sospensione del Trattato di Schengen costituisce un’altra picconata su di uno dei principi fondamentali dell’Unione europea, quello della libera circolazione delle persone. Esso è stato preceduto del resto dalla penosa querelle fra Berlusconi e Sarkozy sulla questione dei tunisini sbarcati a Lampedusa, e ha in comune con questa e altre squallide vicende la rincorsa dei peggiori umori razzisti e delle forze politiche che li rappresentano.

Pare evidente come l’Europa non possa essere costruita ed essere fondata sugli egoismi delle “patrie” grandi e piccole. Gli stessi egoismi che si riaffacciano quando si tratta di aiutare gli Stati più deboli che, come la Grecia, il Portogallo, l’Irlanda, e un domani forse anche altri, fra cui l’Italia, sono lasciati in balia della speculazione e dei poteri finanziari. Al popolo greco, come a quello portoghese e quello irlandese, si chiede oggi di pagare le scelleratezze delle rispettive classi dirigenti, ma anche l’inesistenza di una strategia europea degna di questo nome per garantire effettivamente la coesione continentale, i diritti di tutti i cittadini europei e sbarrare la strada al capitale finanziario.

Il governo tedesco non vuole spendere neanche un euro per i “greci spendaccioni”, ma sono le stesse fondamenta dell’Unione europea ad essere marce, perché la sua costruzione istituzionale è da sempre subalterna agli imperativi del capitale e si è fatta la più fedele esecutrice dei folli diktat del neoliberismo che hanno causato enormi danni in tutto il mondo e continuano a causarne.

Non può poi sorprendere più di tanto che siano proprio i settori socialmente più deboli quelli che si orientano verso le forze razziste, che sembrano offrire, di fronte ai fallimenti e alle idiozie della cosiddetta sinistra e di forze politiche insulse e decerebrate come il Partito democratico, l’unica risposta ai guasti della globalizzazione.
I limiti dell’Unione europea sono sotto gli occhi di tutti da tempo (vedi in merito già la presa di posizione di otto anni fa dell’Associazione europea dei giuristi per la democrazia e i diritti umani nel mondo). O verranno superati, ritrovando una nuova identità europea basata sull’effettiva uguaglianza fra tutti i suoi cittadini, uomini e donne, sulla democrazia partecipativa e sull’apertura nei confronti degli Stati e dei popoli del mondo intero, a cominciare da quelli del Mediterraneo, oppure l’Ue è destinata a un triste tramonto e ad affogare nel mare dei degli egoismi nazionali, sotto la guida dei patetici nani razzisti come Berlusconi e Sarkozy e i loro accoliti leghisti e del Front national.


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