giovedì 19 maggio 2011

Precarietà e disoccupazione in Friuli: alcune proposte di quiudinelibera

Cari Amici, ci sembra venuto il momento, a noi di quiudinelibera, di rendere noto il prospetto riassuntivo di alcune delle proposte che intendiamo presentare agli Enti pubblici preposti, Comune, Provincia, Regione, ecc. ed alle parti sociali, in merito a una auspicabile revisione delle attuali politiche di tutela occupazionale e di sviluppo sul territorio.
Ecco quindi un primo abbozzo di quanto sopra, in attesa di confrontarci ulteriormente con Voi per ricevere utili suggerimenti e critiche allo scopo di completare, arricchire e migliorare il quadro propositivo.
Vi invitiamo a scriverci e a comunicarci le Vostre idee e, sarebbe augurabile, la Vostra eventuale partecipazione alla nostra iniziativa: attendiamo le Vostre mail alla casella di posta elettronica perilfuturo@libero.it . Naturalmente, il contenuto dei Vostri messaggi non verrà visualizzato sul blog, a meno che non siate Voi stessi a farne esplicita richiesta. Tutti i dati personali verranno trattati nel rispetto rigoroso della legge sulla privacy.
Ripetiamo una volta di più che l'iniziativa in questione non è mirata in alcun modo a trarre dei vantaggi di carattere economico nè a favorire interessi di parte.
Ciò che preme a noi di quiudinelibera è la difesa dei diritti dei cittadini, in particolar modo i diritti più importanti, come quello al lavoro e alla dignità di tutti, soprattutto dei cittadini cosiddetti "qualsiasi", di coloro cioè che non hanno alle spalle nè partiti politici nè gruppi di interesse vari e neppure dei "santi" o dei "padrini" che li tutelino.
Di seguito, il testo in abbozzo di alcune proposte di quiudinelibera.

  QUIUDINELIBERA  (proposte per contrastare la disoccupazione e la precarietà in Friuli Venezia Giulia)

 1) Chiediamo che venga presa in considerazione la proposta di formulare una legge che preveda delle congrue agevolazioni per l'inserimento lavorativo delle persone che hanno superato il 45° anno di età, quelle stesse persone che al momento attuale si ritrovano, nel caso di perdita del lavoro, ad essere esposte al rischio di disoccupazione cronica, con tutte le gravi conseguenze che questo comporta.

2) Chiediamo che vengano poste le condizioni per far sì che anche i soci lavoratori di cooperativa possano fruire di una indennità di disoccupazione analoga a quella prevista per gli ex dipendenti dell'impresa privata.

3) Chiediamo che gli Enti pubblici preposti ma anche i Comuni, la Regione, ecc. si attivino, anche coinvolgendo le aziende presenti sul territorio, al fine di realizzare un bacino occupazionale da riservare segnatamente e con tempestività alle situazioni di maggior bisogno esistenti sul territorio.

4) Chiediamo che al cittadino disoccupato il Centro per l'Impiego competente provveda a consegnare un foglio informativo (sottolineiamo: un foglio, non un volume magari zeppo di consigli pressochè inutili e oneroso per le casse pubbliche) riportante tutti i diritti spettanti alla persona in stato di disoccupazione (agevolazioni per l'impresa nel caso di assunzione, esenzione dal ticket sanitario, ecc.) e che tali dati siano tenuti in costante aggiornamento, onde evitare quello che succede attualmente, ossia che queste importanti informazioni spesso il disoccupato deve cercarsele da solo, magari vagando da un ufficio pubblico all'altro ( dal C.P.I. alla Provincia, all'Azienda Ospedaliera,ecc.) e incontrando altrettanto spesso difficoltà ad ottenerle a causa della disomogeneità di conoscenza della materia da parte degli stessi operatori.

Gli ammortizzatori sociali attualmente esistenti sono in larga misura inadeguati (es.: borse di lavoro da 250 euro al mese), non sono estesi a tutti i disoccupati bisognosi (p.es. facilmente si viene esclusi per un qualche cavillo burocratico dai lavori socialmente utili) e sono quasi sempre misure che peccano di scarsa tempestività : per l'attuazione di interventi di sostegno economico a favore di persone e di famiglie penalizzate da mancanza o scarsità di lavoro ci si può trovare a dover attendere anche mesi, con le implicazioni facilmente immaginabili del caso.

 Lo staff di quiudinelibera

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