Cari Amici, a costo di apparire monotono o perfino assillante, desidero tenervi al corrente di quello che scrive sul suo sito della situazione finanziaria italiana e della UE il giornalista Paolo Barnard che, con tutte le sue contraddizioni caratteriali, rappresenta ormai una delle pochissime voci libere d'Italia.
r. v.
“E’ atroce da guardare”
Ci arriva un trader-squalo della City finanziaria di Londra, che sta a guardare il disfacimento della pubblica finanza dello Stato italiano con un gomito appoggiato su una scatola vuota di un Big Mac, il caffè nella tazza di porcellana nell’altra mano e gli occhi che poggiano inespressivi sullo schermo del pc. E dice: “Stiamo assistendo al collasso al rallentatore del terzo più grande mercato di titoli di Stato, quello italiano… è atroce da guardare”.
E lui sta a Londra, non dentro al furgone del ragazzo di 26 anni che ho tirato fuori da un fosso ieri notte alle 2 e mezza dopo che si era schiantato contro un cancello di una casa di campagna per il troppo sonno. Nel frastuono di una conduttura di gas che aveva divelto e che sparava metano come un motore di un Jumbo, e mentre gli urlavo di correre via da lì perché rischiavamo di saltare come due mine, lui ripeteva inebetito “… non si può cazzo, non posso fare 6 ore di notte a consegnare i giornali, poi 4 ore a pulire la mensa a Casalecchio, poi altre 4 in discarica…”. Poteva essere morto, o paralizzato, e precisamente perché quella cosa atroce da guardare gli ha già tolto l’economia.
Ma quello che dovete capire è il balletto dei golpisti, più che atroce da guardare. I titoli italiani non vendono praticamente più, proprio non ci sono compratori, cioè, dato che con l’Euro non sovrano abbiamo bisogno di loro per avere ogni singolo Euro di spesa pubblica, questo significa che l’Italia non può più funzionare. Chi ci compra i titoli oggi sono finanziatori interni e istituzionali, ma a tassi dal 6,5% al 7,5 e più su, vedrete dove finiranno. Insostenibile, impossibile, suicidio finanziario, perché oltre il 5% di interessi nessun Paese dell’Eurozona può durare, collassa.
Abbiamo Monti al governo che deve ottenere un parlamento e un governo del tutto castrati, impotenti, e obbedienti perché i golpisti finanziari da me più volte identificati e nominati devono poterci depredare e spolpare a sangue. Abbiamo Draghi alla BCE che risponde direttamente a loro. Come si fa a piegare la politica italiana ad acconsentire al massacro civico e democratico? La si tortura finché non cede. Tassi su, Draghi non fa nulla, anzi, gli acquisti di titoli italiani da parte della BCE calano proprio nei minuti in cui i nostri tassi si alzano (la BCE potrebbe calmierare i tassi e mantenerli calmi per anni se volesse). Monti fa finta di tentennare, aspetta che il dolore divenga insostenibile. Passano i giorni, Monti finge di voler contemplare misure socialmente umane, ma è un balletto. In realtà aspetta che la tortura sia al limite, e poi vedrete che di umano in Italia ci sarà rimasta solo la carne di chi finisce in un fosso alle 2 del mattino perché non può più dormire per vivere.
E’ un balletto, si coordinano da Roma a Francoforte, via telefono con gli Hedge Funds, e gli speculatori del Group of Thirty, ERT, BE, Lotis, IIF, e compagnia cantante, fra cui quel paggio disgustoso di Ezio Mauro che dà ordine a Repubblica di scrivere che la catastrofe dei tassi italiani è perché ancora gli investitori non si fidano per la presenza del PDL in parlamento. Quando l’Italia sarà in centro Africa, Monti da qualche parte fra JPMorgan o il FMI a prender 2 o 3 milioni di dollari all’anno, e il PDL solo su Wikipedia, Repubblica scriverà che no! non è l’Euro, è che gli investitori non si fidano perché su un campanello di una casa di Arcore c’è ancora scritto Berlusconi. Ok.
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