sabato 5 novembre 2011

Fetore nel Pordenonese: rei confessi.

Leggete questi due articoli:

CIRIANI: «LA SINISTRA ATTACCA? ALLORA FUORI TUTTI GLI SCHELETRI»
(Domenica 30 ottobre) PORDENONE - (v.s.) Se si vuole una guerra non si tira indietro
Alessandro Ciriani a costo di «spaccare un vaso di Pandora. È vero che Elena Ceolin è la
mia segretaria in Provincia, ma appellarsi a questo è sbagliato e ognuno dovrebbe
guardare prima a sè». Non manca di tirare in ballo pratiche «poco politiche» il Presidente
della Provincia, da chi «riceve fondi da associazioni culturali per campagne politiche, alle
assunzioni di familiari. Esigo che tutti rispettino le regole di buona convivenza verso chi ha
idee diverse. Eureka per questo Centro ha ricevuto fondi dopo aver presentato un
progetto. Non li si può far chiudere prima ancora che aprano». E poi tenta anche una
medizione di pace: «Sono pronto a un tavolo con il sindaco Claudio Pedrotti che però non
dovrebbe allungare la mano per poi tirarla indietro. Oggi sarebbe dovuto venire». Inoltre,
conclude Ciriani rispetto all'interpellanza, «mi chiedo come faccia ad andar bene
all'Idv avere tra i cofirmatari dell’interrogazione (Antonaz, ndr) anche un sostenitore
di Radio Palestina o chi promuove centri sociali».

EUREKA APRE UNA SEDE LITE SUI FONDI REGIONALI
(Domenica 30 ottobre) PORDENONE. Tra le polemiche sul confronto tra un'ipotetica
cultura di destra e di sinistra, apre un nuovo centro di aggregazione giovanile. A proporlo è
Eureka, associazione culturale nata 16 anni fa,presieduta da Elena Ceolin e organizzatrice
di Pordenonepensa. Tre stanze - un ufficio, una sala conferenze e un’aula da studio - che
si affacciano sul palazzo della Provincia, in via Brusafiera 20: apertura inizialmente di dieci
ore settimanali e un programma di laboratori e corsi gratuiti per ragazzi dai 14 ai 29 anni.
Si inizierà a novembre con un corso di fumetti tenuto da Emanuele Barison, poi
videogiornalismo e geopolitica. In progetto una web radio. Si tratta di uno spazio creato da
un’associazione privata (Eureka), ma sostenuto da finanziamento pubblico: 260 mila euro
erogati dalla Regione per l'acquisto dell'immobile - in base a una norma sui centri
aggregativi come quelli parrocchiali - a cui si aggiunge un mutuo di altri centomila euro
acceso da Eureka.
Sulla sovvenzione pubblica è arrivata l'interpellanza dei consiglieri regionali
d’opposizione Alessandro Corazza, Piero Colussi e Roberto Antonaz che
contestano l'attribuzione del denaro e chiedono se sia legittimo l'inserimento
dell'associazione tra i 55 soggetti beneficiari dei fondi regionali. Dubbi a cui Eureka
risponde denunciando la strumentalizzazione contro una cultura di destra. «Se dobbiamo
etichettare le cose - commenta Elena Ceolin - che questa prassi riguardi tutti le realtà», e
Alessandro Ciriani, presidente della Provincia, rincara: «Se si vuole colpire Eureka allora si
faccia lo stesso anche con i sodalizi tra politica e cultura a sinistra» con esplicito
riferimento a Piero Colussi e i finanziamenti di Cinemazero per la campagna elettorale. «Il
centro - ha spiegato Ceolin - é nato per uno specifico progetto e risponde a un'esigenza
reale», ma ora il rischio - per la presidente di Eureka - «è che questo luogo prima ancora
di essere avviato, sia già marchiato» come centro giovanile di destra. All'inaugurazione ieri
- dopo la benedizione di don Vittorio Menaldo e con il giornalista Fausto Biloslavo come
testimonial - era schierato il centro destra: dalla Provincia alla Regione con Luca Ciriani
(vicepresidente) e il consigliere Alessia Rosolen, ai consiglieri comunali Pdl. Mentre si
commentava l’assenza del Comune è arrivato, in ritardo e in rappresentanza del sindaco
Pedrotti, l’assessore Nicola Conficoni.

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Viene fuori uno scenario davvero sconcertante: ammettono a mezzo stampa di fare clientelismo, di utilizzo di fondi pubblici per attivita' di parte e settoriali, si minacciano di farci sapere cosa sta sotto a tutto il teatrino della politica del pordenonese, giustificano questi comportamenti illeciti e innopportuni con l'etica politica.

Speriamo che qualcuno intervenga sia per quelli di destra che per quelli di sinistra, perche' qua siamo allo sbando dal punto di vista della gestione delle risorse pubbliche.

Se destra e sinistra vogliono farsi dei centri culturali schierati, che hanno la funzione precipua di addestrare e indottrinare i giovani agli ideali di una parte politica per avere soldatini freschi per le loro guerre di potere, se li paghino con i loro soldi che tra l'altro sono sempre i nostri, perche' di quello vivono.

Ciriani e le sue segretarie non hanno nessun diritto a fare centri schierati. La cifra destinata a questa associazione mi sembra davvero elevata in questo periodo economico. Non c'e', inoltre, nessuna base etica ne' sociale per un'azione di questo tipo e non si puo' invocare il "bonton" politico per sviare l'attenzione da una azione che smaschera gli altarini di una intera provincia e di un'intera regione.  Questa, in altri termini e' solo gestione personalistica e clientelare del potere e dei soldi pubblici e solo in questo quadro puo' essere letta.

In questa prospettiva non ci deve essere nessun tavolo di mediazione ma anzi che vengano fuori anche tutte le altre situazioni poco chiare.

Andrea Meneghetti

3 commenti:

  1. Unico commento possibile: che schifo! Non è possibile svendere la cultura, c'è gente che sviluppa progetti seri e poi si vede in attesa per mesi o anni o magari passare davanti gente introdotta... Lo dico per esperienza.

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  2. I fratelli Ciriani che lavoro facevano prima di fare politica? La Ceolin oltre ad essere la segretaria di Alessandro Ciriani e anche la ex fidanzata. L'altra ex fidanzata di Ciriani ha un contratto con la Provincia ed è consigliere per le pa<ri opportunità dell'ente molto ben remunerata con soldi pubblici. Se questi sono gli esempi di buona amministrazione allora meglio cancellare le Province subito!!!

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  3. meglio cancellare i Ciriani subito ;-D

    comunque sono d'accordo di iniziare a ridurre i carozzoni politici, non per niente ho fatto banchetti per il referendum a proposito della cancellazione delle provincie.

    Andrea Meneghetti

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