domenica 27 novembre 2011

Dandini a La7: rivoluzione, liberta' di espressione o finalmente un mangiaufo in meno?


So che molti vedono come un affronto il fatto che la Dandini vada a lavorare a La7 perche' viene considerato una sorta di epurazione questo suo trasferimento. Altri invece considerano questa situazione come una forma di democrazia, di liberta' di mercato e di espressione delle idee.

Io invece penso che la Dandini, anche se faceva qualche battutina contro Berlusconi alla fin fine ha pensato sempre al suo portafoglio ed ha pasteggiato ampiamente dalle casse del servizio pubblico con programmi alle volte neanche tanto riusciti ed infarciti di gente raccomandata. La Dandini rappresenta i Radical-chic che si sono spacciati per amici degli operai; questa gente invece vive in abitazioni dorate e ben separate dalla gente a cui hanno propinato una sbobba infantilesca per anni; una sbobba mediatica di risatine, di gemiti, di cretinerie, di ammiccamenti ingrazianti e gratificanti il politico di riferimento e il pubblico ignorante. La Dandini rappresenta la gente che non ha mai fatto un vero giorno di lavoro. Emblema dello spreco e del magna-magna romano. Spalla della politica dei Veltroni e dei pariolini.


Ma il risentimento personale non puo' bastare in questa analisi. Ci si potrebbe (e dovrebbe) chiedere che cosa sta succedendo alla TV italiana. Com'e' possibile che non ci sia nulla di nuovo in televisione, sia nei format che nei contenuti? Perche', la Dandini, pur venendo dalla “TV delle ragazze” non puo' ricostituirsi una verginita', ancorche' artistica. E' proprio vecchia sia come personaggio che come idee e continuera' a fare gridolini e risatine, intellettuali a loro dire, ma sempre gridolini e risatine rimangono.


Ecco quindi, piu' che una rivoluzione nella TV italiana si sta consumando una restaurazione. E questo ulteriore trasloco consentira' loro di mungere ancora un pochino questa vacca dalle mammelle ormai secche che e' l'Italia.


Poi, quelli che saranno rimasti radical-chic, rimarranno a fare risatine e gridolini, mentre il mondo continuera' a girare e quelli piu' bravi impareranno a dire Xie'Xie'.



Andrea Meneghetti

2 commenti:

  1. Il disastro della fiction siciliana Agrodolce è ancora fresco. 70 milioni di soldi pubblici buttati e l’azienda è finita in guai finanziari.L’11 marzo del 2011, a seguito del mancato pagamento della fatture, la Einstein resta senza soldi e sospende la produzione. Josi presenta un ricorso d’urgenza, mette insieme i documenti per le sue denunce. Se davvero la sua avventura finirà in un crac, sotto le macerie del sogno televisivo di Termini Imerese non ci resterà da solo.

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/12/04/sicilia-agrodolce-se-lavori-qui-devi-sottostare-a-certe-regole/175125/

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  2. Il disastro della fiction siciliana Agrodolce è ancora fresco. 70 milioni di soldi pubblici buttati e l’azienda è finita in guai finanziari.L’11 marzo del 2011, a seguito del mancato pagamento della fatture, la Einstein resta senza soldi e sospende la produzione. Josi presenta un ricorso d’urgenza, mette insieme i documenti per le sue denunce. Se davvero la sua avventura finirà in un crac, sotto le macerie del sogno televisivo di Termini Imerese non ci resterà da solo.

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