mercoledì 17 agosto 2011

LOBBY RICONOSCIUTE DALLA REGIONE


Si sa che il Friuli Venezia Giulia è considerata una regione-tester, tuttavia non mi sarei aspettato di leggere un articolo come quello a firma di Antonella Lanfrit su Il Gazzettino di martedì 9 agosto, recante il titolo: Friuli, porte aperte alle lobby. Scrive di seguito la giornalista: " Lobby riconosciute per legge, perché i portatori d'interesse pubblico agiscano alla luce del sole e possano contribuire a produrre norme attuali ed efficaci. Vista dalla parte dei cittadini, un'iniziativa perché tutti possano sapere chi ha voluto una legge, quali siano i costi che essa comporta e gli effetti che produce. Sono questi i contenuti di un provvedimento normativo cui sta pensando il Pdl del Friuli Venezia Giulia che, anticipa il coordinatore regionale Isidoro Gottardo, a settembre presenterà una proposta di legge in materia. S'intitolerà " Norma sulla trasparenza legislativa e regolamentazione delle attività di rappresentanza degli interessi" ( il grassetto è mio, ndr ) e, nelle intenzioni, si aggiunge alle tre proposte di legge depositate in Consiglio regionale dal partito nei giorni scorsi per tagliare i costi della politica "che si contengono e si monitorano anche garantendo trasparenza ed efficacia all'attività legislativa" sottolinea Gottardo, riassumendo il senso di un documento che, se arriverà in porto, farebbe del Friuli Venezia Giulia una regione apripista nella regolamentazione degli stakeholders (v.)
In Italia l'idea non è nuova, anzi. E' dalla fine degli anni Settanta che in qualche ambiente si va auspicando un simile provvedimento, ma di fatto non è mai stato attuato. 
Da qui l'idea del Pdl di cominciare in ambito regionale, con lo stesso Gottardo, tra l'altro deputato del partito, che al testo ha lavorato in prima persona. Al centro dell'attenzione i portatori d'interesse pubblico, "siano essi rappresentanti di categorie economiche, di professionisti, persino i giovani", esemplifica. Per portarli a lavorare in piena evidenza, l'idea è quella di "creare un registro". Iscrivendosi nell'elenco, "hanno diritto ad accedere agli atti legislativi nel loro formarsi e di apportare proposte emendative, da concretizzarsi in emendamenti a disposizione dei consiglieri regionali".
Nell'ottica del Pdl, in questo modo si "può migliorare la qualità delle norme; favorire l'attualità dei provvedimenti con il contributo di tutti coloro che hanno interessi pubblici; rafforzare l'efficacia delle leggi". Un modo, inoltre, "per assicurare la trasparenza degli interventi sui documenti". Ma è sull'aspetto dei costi che Gottardo pone ulteriormente l'accento: " Tutti devono sapere chi ha voluto una determinata legge, per quali finalità e quali oneri essa comporta. Debbono risultare trasparenti i suoi effetti perché in questo modo è possibile anche una valutazione migliore della sua efficacia".
Il testo, assicura il coordinatore pidiellino, è già pronto e sarà depositato in sede di Consiglio regionale ai primi di settembre."


Certamente, per poter esprimere un parere meglio argomentato sarà necessario conoscere il contenuto della proposta nei dettagli, tuttavia mi lasciano perplesso le motivazioni addotte da Isidoro Gottardo per sostenere la validità di questa legge.
Mi sembra inutile affermare di voler evitare mazzette e bustarelle a destra e a sinistra se poi...le si legalizza!
In una società davvero democratica e socialmente matura non servono gruppi di pressione (v.) ma un confronto serio e il più possibile sereno tra le parti in causa, tenendo sempre come riferimento imprescindibile il rispetto dei Diritti del Cittadino.
Di più, si veda l'esito nefasto sulle scelte politiche e sulla vita sociale risultato della preponderante presenza delle lobby finanziarie americane ed europee in seno ai parlamenti (v. qui e qui ) e della loro influenza sui decisori pubblici.
Mi farebbe piacere conoscere l'opinione dei Lettori sull'argomento e, per ulteriori aggiornamenti, ne riparleremo a settembre.

 r. v.

2 commenti:

  1. A livello nazionale esiste già una "prassi" di valutazione della normativa in vigore: si chiama verifica dell'impatto della regolamentazione (VIR) ed è stata istituita con la legge n. 246/2005. Insomma, sempre una "figlia" della "destra italiana contemporanea" (DIC). Non ho mai trovato il tempo di approfondire questo argomento, pertanto non saprei esattamente esprimere, seppur brevemente, i criteri di valutazione degli impatti.
    Ad ogni modo, la proposta regionale che viene descritta in questo post, mi sembra davvero grottesca, per non dire che sarebbe l'ennesima manifestazione della sfrontatezza con cui la destra "legalizza" (come ha scritto l'autore del post) le sue pratiche palesemente scorrette e contrarie allo spirito di imparzialità che dovrebbe contraddistinguere l'intera attività amministrativa, compresa quindi quella di fare le leggi.
    Resto così dell'idea che l'applicazione dei criteri di Agenda21 restino ancora i più efficaci.
    Voglio però puntualizzare che la sinistra non è diversa: fa le stesse cose, ma non le legalizza e compie i suoi misfatti di nascosto, perché preferisce far credere che siano sempre gli altri, a farle.
    Preciso che mi esprimo con cognizione di causa: per me che mi occupo di problematiche di igiene ambientale (acque, rifiuti, emissioni), negli ultimi 20 anni circa non ho assolutamente percepito la benché minima differenza tra il comportamento dell'una e dell'altra (destra e sinistra).
    E voglio aggiungere, sempre esprimendomi con cognizione di causa, che in questa Regione non esiste una suddivisione in lobby, ma una vera e propria organizzazione mafiosa, unica e compatta, che si è costruita linguaggi e regole che addirittura sconvolgono le leggi della fisica oltre che sono un affronto alla decenza e, ovviamente, inibiscono lo sviluppo di qualsiasi spinta democratica.
    Ho sempre sentito dire che "la conoscenza è potere" e ho sempre assistito a pratiche contrarie alla vera trasparenza, quella che potrebbe permettere alle persone di effettuare scelte consapevoli e quindi di essere LIBERE.

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  2. Buongiorno, chiedo ospitalità in quanto autore - tecnico e non politico - della proposta di legge oggetto del post. Sono rimasto ferito da una frase, quella che dice che si vuole "legalizzare le mazzette" e tale giudizio è dato senza aver neppure letto la norma incriminata.
    Io mi considero una persona perbene e sono convinto che sebi meccanismo che ho contribuito a definire entrerà in funzione il sistema democratico nel suo complesso ne può trarre vantaggio.
    Ma non voglio abusare del tuo spazio. Se tu o qualcuno dei tuoi lettori è interessato al tema, nel mio blog potrà trovare una riflessione sul perché della legge e il testo in PDF:
    http://marckuck.wordpress.com/2011/12/16/passi-felpati/
    Cordialmente, Marco Cucchini

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