lunedì 15 agosto 2011

Udine: Ferragosto di crisi, ma...

E va bene, la giornata di oggi e quella di ieri sono state per chi come il sottoscritto è rimasto in città la fotografia di un Ferragosto diverso rispetto a quello di qualche anno fa.
Una volta: locali pubblici quasi tutti chiusi, le strade pressoché deserte, in giro solo qualche raro passante. Oggi: parecchi i bar aperti, famiglie e gruppi di giovani a spasso, un viavai di auto da normale giorno festivo.
Insomma: l'attuale situazione economica ha consigliato a molti di rimanere in città.
Ma in effetti, l'alternativa, almeno in molti casi, vale ( o valeva) davvero la candela?
Per molti infatti, Ferragosto significava partire in auto alla mattina, alla volta di qualche abusata località balneare o di villeggiatura, sorbirsi con tutta la famiglia decine e centinaia di chilometri d'asfalto, trascorrere qualche oretta su una spiaggia stipata e poi via daccapo con chilometri d'asfalto, magari in una fila interminabile di automobili fino al rientro: il tutto inoltre, anche in tempi più prosperi, non costava precisamente poco ( la sosta, il pranzo o la merenda più la benzina, il ticket autostradale, ecc.) e, più di qualche volta, visti i tempi ristretti e la fugacità della cosa, lasciava pure, in fondo in fondo, un certo senso di insoddisfazione.
Insomma, ne valeva davvero la pena?
Naturalmente, con questo non intendo certo dire che sia necessariamente meglio starsene sempre a casa, ma forse a volte è vero che certe cose si fanno più per un'acritica consuetudine che per vera convinzione: questo mi veniva da pensare mentre questo pomeriggio e ieri passeggiavo per i viali della mia città e osservavo i capanelli di persone , le coppie e le famiglie che si godevano (soprattutto ieri in realtà) la bella giornata.
Al diavolo, non m'importa di apparire banale ma tante volte può essere preferibile sentirsi bene con se stessi e gli altri anche con pochi soldi in tasca e a due passi da casa piuttosto che spendere una cifra, girare per duecento chilometri e alla fine accorgersi di aver solo buttato via una giornata libera.
Credo che l'inevitabile contrarsi dei consumi insegnerà a molti il piacere di riscoprire quanto detto sopra e a molti giovani l'apprezzare la possibilità di viaggiare in comitiva per non spendere troppo e almeno questi aspetti, nel contesto del periodo economico certo non roseo che ci attende, non saranno negativi.
 r. v.

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