Davvero emblematica la vicenda di Thomas Turolo, giovane e promettente regista friulano, autore di un interessante documentario sugli effetti devastanti dell'attuale situazione economica nelle vite di coloro che ne sono vittime, realizzato da lui solo che, con la sua videocamera , ha raccolto varie testimonianze in "presa diretta", partendo da Udine e zone circostanti per spingersi poi sino a Como e Milano, riuscendo a cogliere con rara sensibilità le implicazioni psicologiche di situazioni di uomini e donne, operai ma anche imprenditori e ricercatori, travolti dalla crisi.
Sarebbe stato logico attendersi quantomeno una certa attenzione da parte di chi, persone e rappresentanti di istituzioni anche sindacali, essendo stato da lui contattato, ha avuto modo di visionare l'opera e invece! ma lasciamo che siano le parole dette da Thomas a Quiudinelibera a farci vivere i fatti:
Mi chiamo Thomas Turolo, sono un regista e film-maker professionista (laureato a Udine) che cerca di sopravvivere in questo momento difficile.
Ora sto lasciando il Friuli e in un anno o poco più l'Italia credo, ma avrei una proposta interessante che si accompagna a una storia.
Nel 2010 ho terminato un contratto in televisione a Udine (Udinecomunicazione, succursale di Telechiara per il Friuli, gestita dall'API di Udine), la sede è stata liquidata e le persone sono rimaste a spasso.
Stufo di questa situazione ho iniziato a girare Udine e dintorni con camera alla mano per descrivere la situazione lavorativa, spingendomi sino a Como e Milano, con l'intento di raccontare la psiche delle persone con difficoltà occupazionali.
Il documentario è stato terminato pochi mesi dopo ed è iniziata un'altra brutta avventura (...) In sintesi, dove speravo di poter trovare sensibilità sui temi mi sono visto chiudere le porte in faccia dopo mille parole... Una delusione.
In virtù di questa esperienza negativa Vi propongo di vedere il lavoro e se vi va di utilizzarlo per qualche evento in giro, per attirare persone sui temi di cui vi occupate.
Ecco, è nello spirito di questo nostro tempo cinico e ipocrita insieme la risposta che Thomas ha riscontrato: tante parole, tanti elogi per il suo lavoro e poi un nulla di fatto. Si sa, spesso la Verità raccontata senza schemi di comodo e mostrata nella sua nudità risulta oltremodo difficile da accettare e ancor più da divulgare: l'operaia della GrosMarket che si racconta come una persona senza futuro ( alla faccia dei facili ottimismi di una classe dirigente decerebrata e immorale), l'imprenditore che, dopo anni di lotta per non uscire dal mercato, si ritrova solo e sconfitto ( forse a qualche sindacalista non sembrerà utile far vedere che anche i padroni piangono e che i dipendenti dopo anni di collaborazione gli voltano le spalle senza troppi patemi d'animo), lo scienziato che dopo aver investito molti soldi e molta vita nel suo Paese è costretto a cercare nuovi lidi, il cuoco cinquantenne con famiglia a carico che rimane a piedi ( ma come: non dicono sempre che con un mestiere è impossibile non trovare lavoro?), tutte realtà che riuscire a mettere assieme come un puzzle per poi presentarle come lo spaccato di vita che veramente rappresentano, oltre che operazione ardua, rischia di apparire come una piaga nel costato per più di qualcuno.
Non è così per noi di Quiudinelibera, che pensiamo, al contrario di quello che si usa dire comunemente, che la verità, anche la più brutta, vale più di tutte le balle di questo mondo.
Certamente, nel prossimo futuro organizzeremo delle serate incentrate sui temi della disoccupazione e della precarietà e volentieri presenteremo l'opera di Thomas Turolo, un documento d'epoca nelle cui immagini e parole si rispecchia tutta l'angoscia e la sofferenza di un'intera generazione.
Intanto, Vi proponiamo il trailer del video di Thomas:
Italian Portraits
Guarda il video su You Tube
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