A livello nazionale esiste già una "prassi" di valutazione della normativa in vigore: si chiama verifica dell'impatto della regolamentazione (VIR) ed è stata istituita con la legge n. 246/2005. Insomma, sempre una "figlia" della "destra italiana contemporanea" (DIC). Non ho mai trovato il tempo di approfondire questo argomento, pertanto non saprei esattamente esprimere, seppur brevemente, i criteri di valutazione degli impatti.
Ad ogni modo, la proposta regionale che viene descritta in questo post (v.), mi sembra davvero grottesca, per non dire che sarebbe l'ennesima manifestazione della sfrontatezza con cui la destra "legalizza" (come ha scritto l'autore del post) le sue pratiche palesemente scorrette e contrarie allo spirito di imparzialità che dovrebbe contraddistinguere l'intera attività amministrativa, compresa quindi quella di fare le leggi.Resto così dell'idea che l'applicazione dei criteri di Agenda21 restino ancora i più efficaci. Voglio però puntualizzare che la sinistra non è diversa: fa le stesse cose, ma non le legalizza e compie i suoi misfatti di nascosto, perché preferisce far credere che siano sempre gli altri, a farle. Preciso che mi esprimo con cognizione di causa: per me che mi occupo di problematiche di igiene ambientale (acque, rifiuti, emissioni), negli ultimi 20 anni circa non ho assolutamente percepito la benché minima differenza tra il comportamento dell'una e dell'altra (destra e sinistra).E voglio aggiungere, sempre esprimendomi con cognizione di causa, che in questa Regione non esiste una suddivisione in lobby, ma una vera e propria organizzazione mafiosa, unica e compatta, che si è costruita linguaggi e regole che addirittura sconvolgono le leggi della fisica oltre che essere un affronto alla decenza e, ovviamente, inibiscono lo sviluppo di qualsiasi spinta democratica. Ho sempre sentito dire che "la conoscenza è potere" e ho sempre assistito a pratiche contrarie alla vera trasparenza, quella che potrebbe permettere alle persone di effettuare scelte consapevoli e quindi di essere LIBERE.
Sara Sanviti (*)
Ringrazio gli autori di questo blog per aver inserito il mio commento come post. Mi riserverò di precisare, a breve, cosa intendo per "stravolgere le leggi della fisica", ma posso anticipare un esempio che definirei "classico", perché ricorrente: quello secondo cui si ammette, in questa regione, che l'acqua possa andare in salita. Se un ingegnere idraulico, come me, è disposto ad accettare che esistano fognature che procedono in salita (ad esse verrebbe addirittura attribuito un termine tecnico: "contropendenza", termine che nel gergo tecnico esiste, ma con tutt'altro significato!), diventa "dei loro", altrimenti, come nel mio caso, resta "fuori".
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