Cari Amici, a volte lo scoraggiamento mi pervade quando mi devo scontrare con il dato di fatto che l'eguaglianza sociale ( con questo termine non intendo il livellamento sociale che vediamo e abbiamo visto in certi regimi statalisti) e la lotta dichiarata ai Poteri Forti conoscevano, conoscono e conosceranno sempre dei limiti, dovuti semplicemente alla natura umana.
Tuttavia, gli obiettivi verso i quali la nostra evoluzione come civiltà nel suo complesso dovrà mirare non possono che apparirmi quelli di cui tante volte ho scritto sul blog, ossia: la democrazia diretta e partecipativa, due forme oggi messe ai margini dal modello rappresentativo, che considero, in particolare nel caso italiano ma non solo, obsoleto e lontano dal popolo.
Poi: una vera politica sociale e un'educazione scolastica e civica improntate al rispetto della persona e alla valorizzazione dell'individuo in quanto tale, un'educazione che faccia passare il messaggio che ognuno vale in quanto persona e in quanto persona sociale, che quando difendiamo i diritti di altri in realtà stiamo difendendo anche i nostri e che promuova uno spirito di competizione sano fra i giovani, senza suggerire un antagonismo spietato e, alla fine, anche assurdo.
Infine, il rifiuto, in politica, dei partiti tradizionalmente intesi, in quanto appannaggio quasi esclusivo di lobby di potere e commistioni di vari interessi, sostituiti da correnti di pensiero.
Sarebbe anche un bel risparmio!
In sostanza, tre i punti fissi più importanti: aumentare quanto più possibile il livello comune di consapevolezza individuale e sociale delle persone, privilegiare il libero e pacifico dibattito rispetto ai motivi di divergenza e dissidio, stimolare lo sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica, volta a soddisfare innanzitutto le necessità primarie, di cibo e di energia, di una umanità che, se dovessimo "tornare indietro", scegliendo forme di gestione del potere oligarchiche o autoritaristiche, finirebbe con l'andare incontro ad uno sfacelo peggiore di quello a cui stiamo arrivando adesso, con questo sistema in cui la democrazia sta diventando quasi solo un simulacro, al punto che ci meravigliamo quando ad un referendum vota il cinquanta più uno dei cittadini.
Anche nella più perfetta delle società umane che riesco ad immaginare, albergheranno delle passioni negative e ci saranno alcune disparità ma quando sulla Terra i diritti fondamentali di tutti saranno in sostanza rispettati... bé, dire che in fondo non cambierebbe molto sarebbe come paragonare il gioco del calcio, pur con tutto il mercato non sempre "nobile" che lo accompagna, alle antiche guerre rituali fra tribù, dove il morto ci scappava sempre. Non sono la stessa cosa, pur se alcuni motivi di fondo comuni li troviamo.
Ci vorranno secoli, non pochi anni, noi non vedremo probabilmente neanche l'inizio del Vero Cambiamento, ci saranno fors'anche dei scivoloni all'indietro e alcuni dilemmi di fondo della natura umana non potranno esseri risolti da nessuna democrazia, partecipata o diretta che sia, ma ce la possiamo fare.
Ce la faremo. Difendendoci con le armi dell'intelligenza e della volontà, dell' economia solidale, della lotta non violenta, del progresso scientifico rispettoso dell'ambiente, coltivando dei modi nuovi di educare i giovani e di vivere in società.
Ce la faremo senza ammazzarci fra noi. Vinceremo senza bisogno di opprimere altri più deboli di noi.
Alla fine non avremo il Paradiso, non avremo forse neanche una società del tutto priva di diseguaglianze, ma sinceramente credo che sarà il migliore dei mondi possibili.
Perchè le alternative sono tutte molto peggiori.
Mi piace immaginare un futuro ideale, in cui il livello di consapevolezza raggiunto sarà pressochè lo stesso per tutti, un mondo laddove esisteranno delle diversità che non conosceranno i termini superiore ed inferiore.
Ma a parte i giocattoli mentali, la scimmia nuda ha comunque fatto tanto cammino e tanto ancora ne farà.
Non basterà una crisi economica a precipitarci di nuovo in un tetro Medio Evo: siamo figli di un'umanità che ha costruito la bomba atomica, è vero, ma è anche vero che siamo passati dai sacrifici umani ai Medici Senza Frontiere.
Ce la faremo: ci organizzeremo su nuove basi civili ed economiche, migliori delle attuali.
Se avremo fiducia nelle risorse dell'Uomo e maggiore rispetto per quelle della Natura, ce la faremo e chi verrà dopo di noi sarà migliore di noi.
Andiamo Avanti
Renato
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