giovedì 4 agosto 2011

Fumatore, per il Tuo bene paga di più


Negli ultimi tempi, tanto per cambiare, si è sentito nuovamente parlare di un prossimo aumento riguardante il prezzo dei tabacchi.
Lo scritto che pubblico di seguito è di mio pugno e risale al maggio del 2009, quando, da fumatore esasperato dal costo esorbitante di questo prodotto di largo consumo e dall'eccessiva campagna salutistica promossa a giustificazione di quello che era ed è praticamente un ladrocinio di Stato, non potei fare a meno di esporre in una lettera al Messaggero Veneto le ragioni dei fumatori informati, cioè di coloro che, pur non negando la nocività dell'abitudine al fumo, sanno che limitando la dose il pericolo reale è di gran lunga inferiore a quello presentato dai comunicati ufficiali.  
Oggi, non posso che confermare punto per punto quello che scrissi due anni fa.
                                    
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Da qualche tempo a questa parte, stiamo assistendo a un aumento spropositato ed esponenziale del costo delle sigarette e dei tabacchi in genere, al punto che il prezzo di un pacchetto (grammi 40 di tabacco) delle più costose ha raggiunto ormai quasi l’importo di un’ora lavorativa di un salariato.
Fermo restando che il tabacco fa male, dopotutto la scelta di farne uso o meno è personale e, detto francamente, il fumo era uno dei pochi “vizi” alla portata anche dei meno abbienti: dico era perché fra poco, se il costo dei tabacchi seguiterà ad aumentare, anche questo ci sarà tolto e l’acquisto di un pacchetto di “bionde” diverrà prerogativa dei ceti medio-alti.
Insomma, Monopolio di Stato: basta con i rincari del tabacco, lasciate agli operai, agli impiegati, ai poveri cristi in genere almeno il piacere di farsi una fumata. O fra poco ci vedremo negare anche questo? vuol dire che ci rifaremo con l’acquisto di abiti costosi, auto di lusso, vacanze ai tropici, cene nei migliori ristoranti, eccetera.
È per il nostro bene? ma fateci il piacere! 
Le malattie provocate dal tabagismo hanno un costo sociale elevato? 
Ormai tutti dovrebbero aver capito che quel che lo Stato introita con la vendita dei tabacchi basta e avanza a coprire le spese della sanità. Inoltre, i dati diffusi dal Ministero della Salute ai tempi del varo della legge Sirchia e anche successivamente erano e sono palesemente esagerati: esistono infatti autorevoli studi scientifici che mettono seriamente in discussione l’incidenza del consumo di tabacco fra le cause scatenanti del tumore al polmone e di altre malattie considerate tipiche dei tabagisti (per chi volesse saperne di più: www.forcesitaly.org e www.assfumatori.it). Ci sono un sacco di altre cose che fanno male e non sono perseguite come il fumo. Da qui a ritenere che quello della “salute imposta” sia anche e soprattutto una giustificazione per aumentare esageratamente il prezzo dei tabacchi ci vuole poco.
Infine, è anche una questione di mentalità: al sottoscritto e a molti altri forse l’idea di una società composta da automi integrati non piace troppo. 
Si vede che ad altri invece sì.

 r. v.


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