domenica 24 luglio 2011

Potere finanziario e enti sovranazionali: il WTO

Cari Amici, ho già scritto in altri precedenti post del potere finanziario che domina l'Occidente e dei suoi organi esecutivi, fra i quali il Club Bilderberg, la Commissione Trilaterale e di alcuni degli uomini che operarono in funzione degli interessi grandiosi di questi potentati economici, fra i quali Lewis Powell, autore del fatidico Memorandum del 1971, divenuto il vademecum delle destre finanziarie internazionali, e i tre intellettuali Samuel P. Huntington, Michel Crozier e Joji Watanuki, autori di "The Crisis of Democracy" , che in anni immediatamente successivi completarono l'opera di Powell.
In questo spazio, verrà spiegato in breve il ruolo di un altro importante organo esecutivo del potere finanziario, l'Organizzazione Mondiale del Commercio o WTO, di cui si parlava anche nel servizio di Paolo Barnard per Report " I Globalizzatori", pubblicato da Quiudinelibera in un post precedente che Vi invito a visionare (v.) .
Anche qui mi avvalgo di una sintesi dell'opera di divulgazione di Barnard, una figura unica nel contesto giornalistico nazionale, autore di un serio lavoro di indagine basato su una documentazione rigorosa.

Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO)
( Sintesi tratta dal saggio di Paolo Barnard : Questo è il Potere )
nasce nel 1994, riunisce 153 Paesi in un’unica sede a Ginevra, dove essi dettano le regole del commercio internazionale, di tutta l’economia del mondo produttivo. Posti di lavoro, prodotti che compriamo, che mangiamo, con cui ci curiamo ecc., cose della nostra vita quotidiana; le decidono loro; anche al WTO le regole emanate, dette Accordi, sono sovranazionali. La sua organizzazione di voto è falsata dallo strapotere dei soliti Paesi ricchi nel seguente modo: i Paesi poveri o meno sviluppati non posseggono le risorse economiche e il personale qualificato in numeri sufficienti per poter seguire il colossale lavoro di stesura degli Accordi del WTO (27.000 pagine di complicatissima legalità internazionale, 2.000 incontri annui), per cui ne sono tagliati fuori. Chi sta al timone è il cosiddetto gruppo QUAD, formato da Usa, Giappone, Canada ed Europa. Ma l'Europa intera è rappresentata al tavolo delle trattative del WTO dalla Commissione Europea, che nessun cittadino elegge; in realtà chi decide per tutti noi europei è un numero ancora più ristretto di burocrati: il misterioso Comitato 133 della Commissione, formato da specialisti ancor meno legittimati. La politica italiana di norma firma gli Accordi senza neppure leggerli.Se un Paese si oppone a una regola del WTO può essere processato da un tribunale al suo interno (Dispute Settlement Body), dotato di poteri enormi. Questo tribunale è formato da tre (sic) individui di estrazione economico-finanziaria, le cui sentenze finali sono inappellabili. Una sentenza del WTO può penalizzare o persino ribaltare le scelte democratiche di milioni di cittadini, anche nei Paesi ricchi. Per esempio, tutta l’Europa è stata condannata a risarcire gli USA con milioni di euro perché si è rifiutata di importare la carne americana agli ormoni.Neppure gli Stati Uniti hanno potere sulle decisioni del WTO. Il presidente Obama, sotto pressione dai cittadini a causa della catastrofe finanziaria dello scorso anno, aveva deciso di imporre nuove regole restrittive delle speculazioni selvagge delle banche (la causa della crisi). Ma gli è stato sbarrato il passo proprio da una regola del WTO, che si chiama Accordo sui Servizi Finanziari, e che sancisce l’esatto contrario, cioè proibisce alla Casa Bianca e al Congresso di regolamentare quelle mega banche. Chi, anni fa, negoziò quell’accordo al WTO? Timothy Geithner, attuale ministro del Tesoro USA, che è uno dei membri del Gruppo Bilderberg.

WTO. Gli Accordi che ha partorito:
1) hanno il potere di esautorare le politiche sanitarie di qualunque Paese, incrinando il vecchio Principio di Precauzione che ci tutela dallo scambio di merci pericolose (WTO: Accordo Sanitario- Fitosanitario).

2) tolgono al cittadino la libertà di sapere in quali condizioni sono fatte le merci che acquista e con che criteri sono fatte, inoltre ostacolano l’uso delle etichette a tutela del consumatore (WTO: Accordo Sanitario-Fitosanitario & Accordo Barriere Tecniche al Commercio, con implicazioni sui diritti dei lavoratori e sulla tutela dell'ambiente).

3) impongono ai politici di concedere alle multinazionali estere le stesse condizioni richieste alle aziende nazionali nelle gare d’appalto, a prescindere dalla necessità di favorire l’occupazione nazionale e minacciano le scelte degli amministratori locali nel caso volessero facilitare l'inserimento di gruppi di lavoratori svantaggiati, poiché tali politiche sono considerate discriminazioni al Libero Mercato (WTO: Accordo Governativo sugli Appalti  - Principio del Trattamento Nazionale ecc.).

4) accentrano nelle mani di poche multinazionali i brevetti della maggioranza dei principi attivi e delle piante che si usano per i farmaci o per l'agricoltura, poiché permettono la brevettabilità privata delle forme viventi e tutelano quei brevetti per 20 anni. Inoltre, il fatto che i brevetti siano protetti dal WTO per 20 anni sta alla base anche della mancanza di farmaci salva vita nei Paesi poveri. (WTO: Accordo TRIPS sulla Proprietà Intellettuale).

5) stanno promuovendo a tutto spiano la privatizzazione e l’apertura al Libero Mercato estero di praticamente tutti i servizi alla cittadinanza, anche di quelli essenziali come sanità, acqua, istruzione, assistenza agli anziani ecc., con regole che impediranno di fatto agli amministratori locali la tutela dei cittadini meno abbienti che non possono permettersi servizi privati (WTO: Accordo GATS in fase di negoziazione).


Cari Amici, abbiamo visto una volta di più come la mano, invisibile ma neanche troppo, del potere finanziario muova le leve e le pedine del nostro sistema sociale, esercitando un'influenza grandissima sulle nostre vite, la funzione che in tutto questo hanno le organizzazioni sovranazionali dell'Occidente e infine l'abilità con cui i detentori del potere e chi opera per loro hanno saputo rivestire con l'involucro della democrazia quello che democrazia certamente non è.
Alla prossima.

 R. V. 


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