giovedì 21 luglio 2011

Alcune proposte di Carmine Avagliano


Grazie Renato.
Personalmente,come sai, ho avuto modo di conoscere il tuo movimento e credimi, il tutto rafforza ancora di più l'idea che esistono persone capaci di riprendersi il proprio futuro. 
La mia storia, comune a tante migliaia di persone, vuole raccontare nel suo piccolo la vita spezzata e poi ritrovata di chi in giovane età (e non solo), si trova a vivere il dramma del precariato. Oggi, più che mai, bisogna rompere con quel consociativismo generazionale che dagli anni '80 in poi ha creato una generazione di senza futuro, mettendoci in una condizione di passività per il loro semplice tornaconto personale.
Adesso non ci sono più vie di uscita, se non quella di creare un grande movimento anche in regione FVG, capace di dialogare e proporre alternative allo stato attuale, capace di reagire in maniera costruttiva, portandosi dietro esempi di vita vissuta, per migliorare alcune scelte e/o misure attualmente in campo, che da un lato vanno nella giusta direzione, ma, allo stesso tempo, penalizzano migliaia di giovani costretti a fare i conti con la realtà, completamente diversa da quella che ci raccontano dai banchi dell'esecutivo.
Io sono a completa disposizione.
Un caro saluto.


ADESSO TOCCA A NOI: RIDATECI IL NOSTRO FUTURO! 
L’adeguamento alle logiche di mercato attuata dal governo italiano come cura per la ripresa dello sviluppo ha come obiettivo il potenziamento della competitività delle imprese, ma è stato ampiamente argomentato come questa motivazione non sia dimostrata dai risultati: le riforme del mercato del lavoro non hanno aumentato la competitività delle imprese tanto che l’industria italiana sta rivendicando aiuti sul fronte fiscale al fine di rilanciare l’economia in forte crisi.
Per questi motivi richiamiamo l’attenzione sulla revisione di alcune forme contrattuali che hanno creato meno competitività e allo stesso tempo grande disagio sociale, trovando un compromesso storico tra Datore di lavoro e Lavoratore per il bene della nostra comunità.
Proponiamo:
Oggetto: Limite del contratto a tempo determinato
Il contratto a tempo determinato deve avere una durata di 12 mesi compresi il periodo di prova e non oltre, dopodiché sia il privato sia il pubblico nel biennio successivo non possono assumere se prima non hanno stabilizzato il lavoratore licenziato. Questo non vuol dire assumere con una mansione diversa e fargli fare quella mansione del lavoratore ”precario”.• 
Il totale della pianta organica non può superare il 10% dei lavoratori con un contratto a termine.• 
Corsia preferenziale per gli over 40 che sono rimasti esclusi dal mercato del lavoro (formazione e reinserimento tramite i CPI).
Vista l’assenza dell’ispettorato del lavoro che ha dimostrato in questi anni di fare poco.
Vista l’assenza del sindacato in questo tipo d’intervento.
Vista la necessità di monitorare costantemente con interventi di sopralluogo senza preavviso e con decisione che parte dal presidente della commissione che dovrà essere a tutti gli effetti un precario…
Proponiamo una “COMMISSIONE TERRITORIALE” composta:
Da un (1) assessore reg. in materia 
Da un (1) ass. prov. in materia 
Da un (1) ass. com. in materia 
Da un (1) membro delle Associazioni di Categoria 
Da (5) lavoratori che hanno un contratto a termine (sempre e solo con contratto a tempo entrano in commissione) tramite un albo, dove possono iscriversi tutti quelli che hanno un lavoro precario in essere oppure disoccupati.


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