lunedì 25 luglio 2011

LE OMBRE DEL TRATTATO DI LISBONA

Cari Amici, con il seguente post Vi illustrerò per sommi capi un altro importante ente sovranazionale attraverso cui il potere finanziario dell'Occidente esplica la sua azione sugli Stati, le Leggi e i Cittadini.
In precedenti post, ho descritto altre strutture di potere sovranazionali, quali il Club Bilderberg, la Commissione Trilaterale e l'Organizzazione Mondiale del Commercio, strutture volute e formate sempre dalle stesse consorterie di potenti: oggi scriverò dell'Unione Europea, anzi dell'Europa del Trattato di Lisbona.

Nell'agosto 2008 veniva ratificato anche dal nostro paese il Trattato di Lisbona, in concreto una vera e propria forma, sia pure non dichiarata, di costituzione europea che di fatto è più potente di qualunque legge di qualsiasi parlamento di qualunque nazione europea.
In breve, il Trattato ha potere di decisione ultima su tutte le richieste e le controversie delle nazioni della UE, in altri termini la nostra Costituzione, che di questi tempi tanti politici italiani dichiarano di voler difendere, da allora è diventata quasi carta straccia.
Il Trattato di Lisbona altro non è che la riedizione, appena un pò ritoccata, della Costituzione Europea che, messa a referendum nel 2005 dall'Olanda e dalla Francia, venne bocciata dal voto popolare.
Perchè Olandesi e Francesi bocciarono la Costituzione Europea? Perchè è una costituzione dove vengono rappresentati tutti i diritti dei business, delle corporazioni, dei grandi interessi bancari, eccetera, mentre il capitolo sociale, ossia quella parte che riguarda la gente comune, il lavoro, le tutele sociali in genere è molto ristretto, in proporzione quasi inesistente.
Non esiste infatti in tutto il Trattato, che sarà poi la copia pressochè identica della Costituzione bocciata ai referendum, un solo capitolo che riguarda il finanziamento della spesa sociale. 
Malgrado l'insuccesso del 2005 gli alti burocrati non si arresero: riveduta, ben poco, la Costituzione su alcuni punti il 13 dicembre del 2007 la riproposero in forma di Trattato, che come tale non può essere sottoposto a referendum, ma che conserva lo stesso potere sovranazionale della Costituzione, ottenendone la sottoscrizione anche dai governi di Olanda e di Francia, che lo ratificarono in spregio alla volontà espressa dai loro popoli.
Popoli ben più informati di quello italiano, al quale nessun rappresentante politico del Paese si curò di far conoscere le decisioni che venivano prese sulla sua vita.
Otteniamo in tal modo che un manipolo di burocrati di altissimo livello, che nessuno conosce, che nessun popolo ha eletto e che nessun popolo ha quindi il potere di sostituire, abbia la facoltà di decidere delle sorti di mezzo miliardo di esseri umani.
Fra l'altro, il Trattato di Lisbona reintroduce in modo subdolo la pena di morte, cancellata dagli ordinamenti giudiziari di tutti i Paesi della UE, prevedendola nel caso della repressione di moti insurrezionali contro l'Unione, con il concreto rischio quindi che nel corso di un'eventuale manifestazione pubblica di protesta, qualora vi si possano ravvisare gli estremi di insurrezione violenta, sia consentito alle forze dell'ordine di aprire il fuoco sui dissidenti con esiti anche letali, vieta tassativamente il diritto di sciopero qualora lo sciopero impedisca la "libera circolazione dei servizi" così come lo vieta nel caso di lavoratori assunti dall'azienda di una nazione che trasferisca la propria attività in un'altra nazione della UE, ad esempio un' azienda ungherese che si trasferisca in Francia, e che a tali lavoratori venga riconosciuta una retribuzione analoga a quella che l'azienda corrisponderebbe a dei dipendenti nel suo Paese d'origine, quindi nell'esempio portato degli emolumenti decisamente inferiori; in questo caso non si può scioperare per chiedere un aumento di stipendio.
Su alcuni appalti pubblici, che possono essere gestiti da Regioni, Comuni, ecc., sono vietate le contrattazioni salariali raggiunte dai sindacati perchè questo è considerato un ostacolo alla "libera concorrenza senza distorsioni", quindi si possono impugnare dei risultati salariali sindacali già ottenuti da tempo.
Nella salute: i diritti dei pazienti sono riportati non nel capitolo Sanità ma nel capitolo del Mercato Interno e questo si commenta da solo.
E ancora: il nostro status di cittadini italiani che avevano come complemento la cittadinanza europea è cambiato in quello di cittadini italiani che hanno in aggiunta e paritariamente la cittadinanza europea ma in merito a questo va ritenuto che ogniqualvolta si verificasse un conflitto fra i diritti e i doveri della nostra doppia cittadinanza vinceranno quelli della cittadinanza europea e non il contrario.
Gli Stati europei hanno perso 68 poteri di veto che prima della ratifica del Trattato avevano in altrettanti rami della vita comune e della politica; è sancito che i poteri dei parlamenti nazionali devono lavorare per fare l'interesse dell'Unione Europea prima che quello nazionale, le costituzioni degli Stati europei sono sottomesse, le sentenze emesse dalla Corte Europea di Giustizia sono vincolanti su qualunque tribunale nazionale.
Venendo al potere legislativo dell'attuale Unione Europea, diversamente da quello che molti credono non è il Parlamento Europeo, formato da rappresentanti eletti dai popoli, a fare le leggi bensì la Commissione Europea, formata da rappresentanti non eletti dai popoli, che di fatto è l'esecutivo dell'Unione Europea.
Poi c'è il Consiglio dei Ministri Europeo che vota le leggi pensate dalla Commissione, anche se in realtà il Consiglio di norma fa passare la quasi totalità delle leggi proposte: negli ultimi anni non ne ha discusse più del 15 per cento .
Arriviamo al Parlamento Europeo, che essendo l'unico organo direttamente eletto dai cittadini europei dovrebbe essere quindi l'istituzione di maggior potere e che invece, nel caso volesse rigettare una legge lo può fare solo se riesce ad ottenere la maggioranza del 55 per cento degli Stati europei e la maggioranza assoluta di tutti i parlamentari!
Vi è poi, sempre in merito al potere legislativo, il cosiddetto "principio di sussidiarietà", vale a dire una regola presente all'interno del Trattato di Lisbona secondo la quale nel momento in cui c'è un conflitto di competenze fra l'Unione Europea e uno degli Stati membri vince chi dei due è più competente in materia. Già, ma chi lo decide chi è più competente? lo decide l'Europa...Con il Trattato di Lisbona, il Presidente del Consiglio Europeo ha acquistato maggiori poteri rispetto ai periodi precedenti: il Presidente d'Europa ora può firmare accordi internazionali vincolanti e può quindi rappresentare le nazioni della UE nelle trattative con i grandi Stati del mondo. Un presidente che non viene eletto direttamente dal popolo europeo.
Nel caso l'Unione dichiari guerra, a quegli Stati membri che non condividessero tale decisione è consentita l'astensione, ma deve essere "costruttiva", vale a dire che lo Stato che non vuole essere belligerante è comunque obbligato ad essere collaborazionista: opporsi ad una guerra ritenuta ingiusta non è quindi più possibile.
Il Trattato prevede inoltre un'espansione in tutta Europa delle spese militari.
Tutto questo e molto altro ancora è stato stabilito dietro le spalle di tutti noi cittadini dei Paesi europei, senza nulla chiederci in merito a decisioni di così vasta portata che concretamente hanno cambiato la nostra Storia.
La ratificazione del Trattato di Lisbona sancisce di fatto la morte della democrazia partecipata e della sovranità degli stati della UE.
Jean Monnet, uno dei padri fondatori di quest'idea di Europa, scrisse in anni ormai lontani:
"Le nazioni dell'Europa dovrebbero venire guidate verso il superstato senza che i loro popoli sappiano cosa sta accadendo."
Questo è avvenuto.
Infatti questa non è l'Europa dei popoli, delle genti, del bene comune.
Questa è l'Europa delle banche, delle grandi multinazionali e del potere di un'oligarchia.

Da tutto lo scritto Vi sarà evidente ormai che se è vero che la nostra politica nazionale va ampiamente riformata e fare questo appare come un'impresa titanica è vero anche che la politica economica sovranazionale che ci impone l'inganno di Lisbona presenta degli aspetti ben peggiori ed è ben più difficile da riformare, concretamente quasi impossibile.
Vi riporto a pie' di pagina dei link dai quali attingere delle ulteriori informazioni  e Vi lascio con un' esortazione: leggete, approfondite, divulgate.

 R. V.

Testo ufficiale del Trattato di Lisbona: clicca qui
L'analisi di Paolo Barnard: clicca qui

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