sabato 2 aprile 2011

VERSO LA SALUTE. NO AGLI PSICOFARMACI AI BAMBINI

Continua in Italia il trend di aumento del consumo di farmaci antidepressivi e cocaina. Lo afferma l'ottava edizione del Rapporto Osservasalute (2010), pubblicato dall'Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane l'8 marzo scorso, che conferma un dato gia' visto nel precedente Rapporto. L'aumento dell'utilizzo degli antidepressivi interessa, indistintamente, tutte le regioni, ma quelle del Centro-Nord (in particolare, PA di Bolzano, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria) risultano avere maggiori consumi rispetto a quelle del Sud (Puglia, Basilicata, Molise).
Regioni nelle quali si registra comunque un trend in aumento, tranne che in Sardegna, i cui consumi si avvicinano a quelli delle regioni settentrionali. Una differenza, sostengono gli esperti riuniti presso il Policlinico Gemelli di Roma alla presentazione dei dati, che potrebbe essere spiegata da un diverso utilizzo dei servizi psichiatrici e dai diversi stili di vita. Per quanto riguarda il consumo di cocaina si assiste, dal 2005 al 2007, ad un aumento a livello nazionale e in quasi tutte le regioni, ad eccezione della Provincia Autonoma di Bolzano, del Friuli Venezia Giulia e del Lazio, che mostrano un trend in discesa. Ulteriore eccezione, le Marche, regione che mostra, invece, valori stabili al di sotto della media nazionale. In generale, l'accesso ai SerT per consumo di cocaina aumenta dal 2003 al 2007, anno in cui oltre 4 abitanti su 10.000 sono in cura, cosi' come confermato dalle indagini europee che mostrano un crescente aumento nell'abuso di questa sostanza. Le regioni che mostrano valori decisamente sopra la media sono la Lombardia (che mostra i valori piu' elevati nel contesto nazionale) e la Campania. Regioni come Valle d'Aosta, Veneto, Abruzzo, Molise, Puglia, Calabria e Sardegna, pur mantenendo valori al di sotto o leggermente superiori alla media nazionale, hanno visto, negli ultimi due anni considerati (2005- 2007), raddoppiare l'accesso alle cure per dipendenza da cocaina.
Nel male, apprendiamo almeno l'inizio di un miglioramento per quanto riguarda la nostra regione e sarà interessante vedere a cosa sia dovuta la diminuzione del consumo di questa robaccia, se a dei mutamenti nello stile di vita di molti e/o a delle indicazioni terapeutiche più mirate dei medici.
Riguardo all'uso degli antidepressivi, eccezion fatta per casi in cui l'apporto farmacologico non può essere escluso, nove volte su dieci la sola proficuità dall'assunzione di psicofarmaci sta nel guadagno dell' industria che li produce e nell'incasso di chi li vende, più o meno come accade con la cocaina e con le altre sostanze illegali, dove a guadagnarci è solo la criminalità organizzata e il pusher, non certo chi consumando abitualmente 'sta merda finisce con il diventarne dipendente, senza con questo aver risolto nessun problema personale e senza aver goduto di niente più che qualche ora di "evasione" che si sarebbe potuto concedere lo stesso e meglio anche rinunciando all'ausilio di un veleno.
Un dato ancora più preoccupante è quello che riguarda la somministrazione di psicofarmaci ai bambini, in modo particolare nei casi di piccoli affetti da Adhd (sindrome da iperattività e deficit dell'attenzione), cosa che avviene anche da noi in Friuli proprio mentre tali terapie cominciano ad essere poste seriamente in discussione persino negli Stati Uniti, che è tutto dire.
Attualmente sono più di mille i minori che in Friuli vengono già trattati con psicofarmaci per tentare di risolvere i loro disagi (riferiti a vari tipi di patologie) e 2707 il numero di minori che soffrirebbero di Adhd e questo li rende potenziali destinatari di terapie a base di psicofarmaci.
Auguriamogli di no e tentiamo invece di percorrere una strada diversa per il raggiungimento di un compiuto benessere psicofisico.
Per una migliore comprensione del problema, rimando ai seguenti link:
http://www.giulemanidaibambini.org/
http://www.youtube.com/watch?v=J0SPCJZ4HpI&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=vLYNFykgI5A&feature=watch_response
Noi di quiudinelibera affronteremo nuovamente questo tema in futuro e cercheremo di conoscere quello che viene fatto nella nostra regione, ma non solo, per dare alle famiglie dei bambini e dei ragazzi che vivono questo problema la possibilità di decidere con la massima consapevolezza quale via scegliere per risolverlo, senza dover rischiare un rimedio che alla lunga potrebbe rivelarsi peggiore del "male".
Per qualsiasi idea, proposta, contenuto inerente all'argomento del presente post scriveteci a: perilfuturo@libero.it .
Il nostro non vuole essere solo un "blog di protesta" ma anche e soprattutto un luogo di incontro, di reciproco arricchimento e di proposte da portare avanti assieme, perchè noi siamo per la gente e con la gente, intesa come un contesto di cittadini liberi, informati e risoluti a non rimettere il proprio futuro e quello dei loro figli nelle mani di un Padrone potente e sconosciuto, sia che indossi il doppiopetto o il camice del medico.

Renato Valusso

1 commento:

  1. Non ci posso credere. E' troppo scandaloso.
    Mi riferisco al fatto che gli psicofarmaci siano droghe legali. E che vengono somministrati da veri medici con tanto di laurea in medicina anche ai bambini, oltre agli adulti.

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