martedì 26 aprile 2011

L'amara disillusione di Paolo Barnard

Riporto di seguito l'ultimo articolo di Paolo Barnard, pubblicato oggi stesso sul suo sito.
Con questo l'autore esprime la volontà di congedarsi, deluso, dalla platea dei suoi lettori, che egli avrebbe ambito vedere diventare protagonisti di un'ondata di cambiamento, per effetto della divulgazione dal Barnard stesso svolta per anni, divulgazione inerente alla pianificazione orchestrata dalle grandi elites di potere finanziario, iniziata più di 60 anni fa, in Europa e negli Stati Uniti, di un progetto mirato a ridurre sempre più ed in modo subdolo il potere degli Stati, delle leggi e i diritti dei cittadini. Un progetto che, articolandosi in una serie di strutture di potere sovranazionali, sarebbe giunto al culmine con la creazione della UE e con l'introduzione dell'Euro al posto delle monete sovrane.
Paolo Barnard, giornalista impegnato da sempre e combattivo attivista, rimprovera a coloro che egli ha informato su quanto sopra di essere incapaci di azione.
Tuttavia, bisogna anche ammettere che per comprendere a fondo l'opera di Paolo Barnard si dovrebbe conoscere almeno l'abc in materia di economia ed essere capaci di un approccio critico, sì, ma nel contempo privo di preconcetti e questo non è precisamente facile.
Se è vero che per afferrare appieno il funzionamento dei meccanismi economici descritti dal saggista bolognese  a volte farebbe comodo la consulenza di un esperto è vero anche però che, se andiamo a vedere da vicino come stanno le cose in tema di decisioni finanziarie e politiche prese dall'Unione Europea, non ci serve un economista per capire che su tutto troneggiano i grandi interessi delle banche e del capitale privato, a discapito del sociale e dei diritti del lavoro.
Insomma, tutto lascia pensare che Paolo Barnard abbia colto nel segno, fino all'ultimo, odierno intervento riguardante il Patto per l'Euro.
Personalmente, pur apprezzando molto il lavoro di Barnard, non condivido alcuni punti e, per esempio, mi lascia dubbioso l'idea da egli sostenuta che lo Stato (si intende qui lo Stato a moneta sovrana)  possa decidere di spendere a deficit senza quasi limiti, diversamente da come avviene di solito, per creare la piena occupazione ed il pieno stato sociale, inventandosi la moneta dal nulla e questo senza che il debito pubblico e l'inflazione siano altra cosa che due problemi del tutto virtuali.
Detto questo, va riconosciuto però che la china che sta prendendo quest' Europa sembra essere proprio quella teorizzata dal Barnard per i prossimi anni:una zona economicamente depressa, con un'alta percentuale di disoccupazione e di precarietà, con servizi pubblici che vanno estinguendosi e una gran massa di precari cronici disponibile a lavorare in condizioni  di semi-schiavitù per quelle grandi aziende che puntano a guadagnare con l'export.
Quindi, una cosa almeno è certa: se quello preconizzato da Barnard dovesse diventare il nostro futuro, chiunque abbia incontrato Paolo sul web, e parlo anche per me, e si fosse  soffermato ad approfondirne le idee non potrà dichiarare che non lo sapeva o che nessuno lo aveva mai detto.
 r. v.    

Il Patto (suicida) per l’Euro.

A conclusione di quanto ho scritto e pubblicamente detto sul Più Grande Crimine, ecco l’ultima.
Il 24/25 Marzo scorso il Consiglio Europeo ha approvato la proposta della Commissione Europea per un Patto per l’Euro, la cosa più scellerata finora voluta da coloro che sono decisi a rovinare milioni di vite umane per l’interesse di pochi. Ecco i punti decisi:
-       La Grecia completi pienamente e velocemente il programma di privatizzazioni da 50 miliardi di euro che le è richiesto.

-       La Commissione Europea sarà al centro di ogni controllo sull’applicazione delle seguenti decisioni da parte dei governi dell’Eurozona.

-       La competitività sarà giudicata sulla base degli aggiustamenti dei salari e della produttività, sarà monitorato il costo del lavoro. Si afferma che l’aumento del reddito di lunga durata può erodere la competitività. In sintesi: meno paghe e lavorare di più.

-       Sul costo del lavoro: rivedere i meccanismi di contrattazione salariale a livello centrale, riconsiderare gli aumenti legati al costo della vita, non permettere agli stipendi pubblici di minare la competitività degli stipendi nel settore privato.

-       Sulla occupazione: promuovere la “Flessicurezza” (!!), flessibilità e sicurezza dell’impiego, come dire di aumentare le vendite di auto e migliorare la respirabilità dell’aria.

-       Le pensioni si dovranno calcolare sulla base della loro sostenibilità da deficit, cioè: il deficit dello Stato sarà giudicato in base a quanto esso spende per pensioni, sanità e ammortizzatori sociali, e non, guarda caso, per le spese militari, per le parcelle alle megabanche che mediano sulle privatizzazioni, per il salvataggio dei banchieri con soldi pubblici, o per gli sgravi fiscali per i ricchi.

-       Le pensioni future andranno calcolate in base all’aspettativa di vita del lavoratore, indipendentemente dal tipo di lavoro. No comment.

-       E, GRAN FINALE, gli Stati aderenti dovranno passare leggi in Parlamento per dichiarare illegale il deficit di bilancio che supera il 3% del PIL come stabilito dal micidiale Patto di Stabilità, quello che sta distruggendo l’Europa. Cioè: la spesa a deficit dello Stato, unico mezzo legittimo nello Stato per arricchire i cittadini creando piena occupazione e pieno Stato Sociale (spiegato ne Il Più Grande Crimine), sarà un reato punibile per legge. Cioè ancora: essere Stato sarà reato.

-       La quasi totalità di queste misure furono suggerite alla Commissione dalla lobby industriale e finanziaria Business Europe prima che giungessero l’11 di Marzo 2011 ai capi di Stato e di governo dell’Eurozona.

Con questo vi lascio, e chiudo la mia presenza di giornalista in questo sito e altrove in Italia. Non rispondo a mail di lettori.

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