domenica 24 aprile 2011

Prevaricazione, pavidità, indifferenza: morte della Civiltà

Lo scorso 12 aprile, in Barletta, personale del locale Commissariato di P.S. ha proceduto al fermo di un indiziato di delitto, un cittadino romeno di anni 25, senza fissa dimora, in ordine ai reati di "tentato omicidio e tentata violenza sessuale".

Alle prime ore della mattina di martedì 12 aprile, sul numero di emergenza 112, era giunta una telefonata da parte di personale del 118 che segnalava un individuo di nazionalità straniera in gravi condizioni che si trovava all'interno di una baracca, situata in Viale del Cimitero, in cui erano accampati alcuni cittadini romeni. Sul posto è giunta una pattuglia che, dopo aver acquisito la notizia di reato, ha provveduto ad identificare i presenti, due donne romene, una quarantenne ed una ventiquattrenne, ed un uomo di 44 anni, anch'egli romeno. Gli stessi, hanno riferito che nella precedente serata un loro connazionale, di cui non hanno saputo fornire l'esatta generalità, aveva tentato una violenza sessuale ai danni di una delle donne lì presenti, loro convivente. Solo l'intervento di un connazionale ha evitato peggiori conseguenze, costringendo l'energumeno a desistere dal suo intento. Nella circostanza il romeno intervenuto in difesa della donna, è stato brutalmente picchiato dall'indagato. Ciò nonostante, il romeno aggredito riusciva ad uscire dalla baracca per chiedere aiuto ad altri connazionali, alloggiati nella baracca attigua. Sentite le urla di aiuto, è intervenuto un connazionale quarantasettenne il quale cercava, in un primo momento di fare calmare l'energumeno, il quale ha reagito colpendolo ripetutamente con calci e pugni su tutto il corpo, tanto da fargli perdere i sensi.

Lo stesso energumeno, non avendo ancora esaurito la propria ira, ha cercato di rianimare l'uomo gettandogli acqua sul viso, al solo scopo di continuare il pestaggio. Sfogata tutta la sua rabbia, l'uomo lasciava a terra il suo connazionale privo di sensi, allontanandosi frettolosamente dal luogo e facendo perdere immediatamente le proprie tracce. Il gruppo dei romeni sottovalutava le condizioni fisiche del ferito tanto che, dopo averlo cambiato con abiti asciutti, lo hanno adagiato su di un letto per farlo riposare. Solo la mattina si sono accorti che l'uomo era in stato confusionale e non rispondeva alle loro domande. Per tale motivo lo stesso gruppo ha chiamato un'autoambulanza per i soccorsi del caso. Giunto il personale medico, hanno caricato il ferito in ambulanza e lo hanno trasportato presso il locale pronto soccorso, dove gli è stata diagnostiva la seguente prognosi riservata: "emorragie multiple cerebrali parenchimali, subdurale e subaracnoidea in piastrinopenico emoseno mascellare sinistro, frattura condilo mandibolare destra, verosimile intossicazione alcolica, micronoduli a distribuzione miliariforme alla tc torace". Successivamente, date le condizioni critiche in cui versava il romeno ferito, è stato disposto il suo trasferimento presso l'ospedale Andria nel reparto rianimazione, poiché versava in stato di coma grave.
Immediatamente il personale del Commissariato di P.S. ha avviato un'attenta attività investigativa, tesa all'acquisizione delle testimonianze delle persone presenti al fatto reato. Si è appreso che l'autore del pestaggio e del tentativo di violenza sessuale non aveva una fissa dimora, ma rimediava di volta in volta il luogo dove dormire prediligendo qualche campo o giardino della città. Pertanto tutto gli operanti, grazie anche ad una meticolosa attività info-investigativa, sono riusciti ad individuare il luogo dove molto probabilmente l'indagato aveva fissato la sua nuova dimora. Infatti, effettuato un sopralluogo all'interno di un terreno demaniale chiuso da una recinzione in ferro, sito all'incrocio con la litoranea di ponente, è stato scoperto un giaciglio costituito da un materasso ed alcune lenzuola. E' stato effettuato un appostamento a seguito del quale, dopo circa 2 ore, si è visto giungere l'indagato che è stato immediatamente riconosciuto dagli agenti, per dei segni particolari che la vittima aveva ampiamente descritto in sede di denuncia. Bloccato e portato in Commissariato, l'uomo è stato sottoposto ai rilievi foto dattiloscopici. Successivamente, secondo previste modalità, la vittima, ha riconosciuto attraverso un album fotografico preparato dalla polizia scientifica, la foto dell'indagato, per la persona che aveva tentato di violentarla ed in conseguenza di ciò malmenato il suo amico.
Stante i gravi indizi di colpevolezza a carico del romeno; atteso il fondato pericolo di fuga desunto dal fatto che l'indagato è privo di qualsivoglia documento di identità, senza fissa dimora, si è proceduto al fermo di indiziato di delitto anche in considerazione delle gravissime condizioni di salute del romeno ricoverato, che i sanitari dell'ospedale civile di Andria hanno attestato essere in grave pericolo di vita. Il fermo è stato convalidato nel pomeriggio di ieri 14 aprile 2011. Particolari ulteriori saranno forniti oggi, alle ore 11,00 dal Dott. TEDESCHI, Dirigente il Commissariato di P.S. di Barletta.

Sabato 23 aprile 2011

Otto giorni in coma, ieri la morte. Ha pagato con la vita la sua intromissione per evitare lo stupro di una donna di 40 anni in una baraccopoli alla periferia di Barletta. Una storia di degrado ma anche di insospettata solidarietà quella che ci viene consegnata nei giorni cruciali della Settimana santa. La forte tempra del bracciante Victor Costantin Durak, di 47 anni, abituato a ore e ore di duri lavori in campagna, ha detto stop nel reparto di Rianimazione dell’ospedale civile di Andria.
Durak non ha retto ai pugni e calci infertegli da un balordo senza fissa dimora, il connazionale Jonut Tenchi, di 26 anni, il quale voleva approfittare dell’assenza del marito della donna per violentarla. Un pestaggio in piena regola, senza che nessuno riuscisse a frapporsi tra i due uomini e a bloccare la vendetta animalesca del più giovane, capace anche di un gesto oltremodo brutale: secchi d’acqua gelata a ripetizione in faccia al rivale, dolorante e inebetito dai colpi, per farlo rinvenire e poter continuare, con ferocia, a fargli male. I soccorsi al bracciante da parte degli altri connazionali furono tardivi. Solo il giorno dopo, quando si accorsero che era in stato confusionale, Durak fu infatti accompagnato all’ospedale di Barletta. Era già in condizioni disperate; poco dopo andò in coma e fu deciso di trasferirlo nella Rianimazione di Andria dove ieri è morto.


Due sono le considerazioni che mi sorgono spontanee dalla lettura di questa brutta storia: 1) l'umanità ancora conservata, nel contesto di degrado in cui è avvenuto il fatto, dalla vittima che per proteggere una persona inerme ci ha rimesso la vita; 2) la paura o la relativa indifferenza, caratteristiche di molte situazioni umane, non certo solo di quelle degradate come in questo caso, che hanno di fatto reso impossibile agli altri del gruppo, fossero anche donne o anziani, anche solo provare a neutralizzare l'aggressore: insomma, era proprio impossibile provare almeno a dare una bastonata in testa a quell'individuo? e perchè fregarsene poi di correre subito ad allertare un intervento medico?
Lo vediamo ogni giorno, tutti noi: o per paura o per pigrizia ce ne freghiamo gli uni degli altri e quasi sempre finiamo con il dare implicitamente ragione al più forte.
Buona Pasqua, Victor...





            R. V.

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