giovedì 21 aprile 2011

QUANDO L'ONOREVOLE DIGIUNA

Dal Corriere della Sera del 20 aprile 2011

MILANO - «Perché sono in sciopero della fame? Perché l'Italia torni - secondo gli standard internazionali - a potere in qualche misura essere considerata una democrazia. E non una democrazia reale nello stesso senso in cui la Russia era il paese del socialismo reale». Nel corso di un collegamento in diretta con Radio Radicale Marco Pannella si è soffermato a lungo sulle ragioni e le analisi che stanno alla base del suo sciopero della fame, iniziato martedì notte.
NAPOLITANO - Pannella si è rivolto più volte al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. «Le elezioni sono una truffa profonda, illegale, elezioni - è l'accusa di Pannella - che hanno una parentela strettissima con quelle che praticano le dittature». «L'Italia è una non democrazia, una antidemocrazia quotidiana. È una storia sessantennale - ha aggiunto - della partitocrazia dominante contro la legge e i diritti dei singoli cittadini. Noi abbiamo voluto, abbiamo votato questo Presidente, e continuiamo a considerarlo con grande rispetto. E mi si consenta, Presidente: nella storia radicale il rispetto non è quello prevalente nella storia antifascista e tuttora profondissimamente in Italia storia stalinista. Noi abbiamo rispetto per questo comunista che abbiamo eletto con convinzione, perché la democrazia è questo: scegliere il meno peggio nel momento stesso in cui si ribadisce la radicalità delle idee democratiche. Allora si può essere pieni di rispetto, di rispetto per la persona». «Il Presidente della Repubblica - ha proseguito Pannella - esige ogni giorno da sè una pena o una fatica quotidiana enorme, costringendosi ad essere attento. Ha compiuto una scelta, nella sua quotidianità, che comporta una fatica enorme, lo ripeto». «Il Presidente Napolitano conosce la storia radicale. Onore, gratitudine, per come occupa se stesso e il suo tempo in modo straordinario, civilmente. Ma aggiungo: Presidente, io non pongo un obiettivo alla mia iniziativa nonviolenta. La accompagno con una pubblica, ufficiale, espressione di auspicio, che le rivolgo. L'auspicio è che lei riesca a conoscere la lotta per la democrazia, per lo Stato, che ri-conosca coloro che sanno dargli corpo, di governo. Noi. Il Colle romano è un colle costituito dalle macerie della storia civile e democratica del nostro Paese. Io esprimo un auspicio (altri potrebbero dire la preghiera) che lei possa informarsi, e capire quello che noi cerchiamo di fornire a Lei e al Paese», ha concluso Pannella. (fonte: Ansa)

Insomma, Marco Pannella non mangia e forse fra poco smetterà anche di bere perchè in Italia non c'è vera democrazia: voglio sperare che tale forma di protesta non venga portata avanti da Pannella fino al raggiungimento di un obiettivo di vero cambiamento democratico, perchè se questa è realmente l'intenzione del nostro il risultato più probabile sarà purtroppo un altro.
Battutacce a parte, a me sa tanto che questa protesta nasce soprattutto dal fatto che attualmente il Partito Radicale non ha la possibilità di fruire della stessa esposizione massmediatica di altri e si trova quindi ad essere svantaggiato dal punto di vista elettorale.
In sintesi, qui si digiuna anche perchè si beccano pochi voti.
Con tutto il rispetto per Marco Pannella e per il Partito Radicale: lasciate queste forme estreme di protesta ad altri personaggi e ad altre situazioni, es. padre di famiglia invalido e disoccupato & affini. Voi avete scelto di essere una forza politica parlamentare, Voi siete dentro allo stesso Sistema che contestate, ne fate parte a pieno titolo, in fondo lo rappresentate.
Lo sciopero della fame e della sete lasciatelo fare ai veri dissidenti: non si può stare un pò dentro e un pò fuori, magari alle volte anche a seconda di come fa comodo.
O si sta dentro o si sta fuori, o si è veramente contro le false democrazie o si sta accanto a coloro che le gestiscono.
Marco, fatti un bel piatto di spaghetti che è meglio, anche e soprattutto per la salute.



 R. V.


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