venerdì 29 aprile 2011

Alcol in Friuli Venezia Giulia: questione di dose e di libertà

In Friuli Venezia Giulia i primi approcci alle sostanze alcoliche avvengono intorno ai 12 anni, mentre il 14% dei ragazzi tra 18 e 25 anni ammette di aver bevuto almeno una volta fino a ubriacarsi. I dati sono stati diffusi oggi a Gorizia nel corso del convegno “Alcol: esperienze a confronto” organizzato dall’Azienda sanitaria isontina in occasione del decennale dell’Alcohol prevention day. Secondo i dati, elaborati sulle statistiche Istat, in regione sarebbero 220 mila i soggetti potenzialmente a rischio, con un 3,7% della popolazione che dichiara di assumere quotidianamente almeno mezzo litro di sostanze alcoliche. Il primo contatto con l’alcol avviene in famiglia; la prima sigaretta viene accesa in media a 12 anni e mezzo, mentre a 14 arrivano i primi approcci con i superalcolici. “Si tratta di un fenomeno preoccupante – ha sottolineato Marco Giordani, del Dipartimento delle Dipendenze dell’Ass n.4 Medio Friuli – considerato che la formazione di organi e tessuti si completa nei ragazzi attorno ai 16 anni. L’assunzione di alcol potrebbe causare l’insorgenza di particolari patologie, anche di tipo tumorale”. In rapida espansione tra i giovani anche il fenomeno del “binge drinking”, cioé l’assunzione compulsiva di alcol mirata allo “sballo”: il 10,4% degli intervistati ammette di essersi ubriacato almeno una volta nella vita, dato che “esplode” tra 25 e 34 anni (29,8%) e tra le femmine tra 18 e 24 anni (29,1%). Nel 2008 sono stati 3.790 gli utenti dei servizi di alcologia, con 4.747 ricoveri per patologie alcol-correlate: si stima che 213 posti letto sui circa seimila disponibili siano perennemente occupati da soggetti alle prese con patologie riconducibili all’alcol.

Fonte: ANSA

Che dire? sinceramente, che in regione i soggetti potenzialmente a rischio siano 220 mila mi sembra un'esagerazione. Bisognerebbe sapere con precisione che cosa si intende per "potenzialmente a rischio" e come vengono elaborati i dati statistici. Un altro aspetto che emerge dallo studio sintetizzato sopra e che merita attenzione è quello relativo ai primi approcci con le bevande alcoliche: in molti casi, essi avvengono in famiglia e questo dà da pensare.
Se avete un figlio o un fratello dodicenne, non incoraggiatelo ad avvicinarsi all'alcol: per certe abitudini, se proprio ci devono essere, è indispensabile una completa maturazione psico-fisica della persona che un ragazzino è ben lontano dall'avere raggiunta.
Infine, se è vero che in una società libera io individuo libero e responsabile posso, una volta tanto, liberamente decidere di alzare un pò il gomito è altrettanto vero che io individuo responsabile devo anche pormi in condizione di poterlo fare senza per questo nuocere alla mia incolumità e a quella degli altri: se una sera voglio bere un pò, quella sera non devo guidare, per esempio, e via di questo passo.
Un pò di "evasione" perchè no, ma senza "sballo" inutile e dannoso.
La vera libertà a volte richiede dei sacrifici anche grandi ma certamente non vuole vittime.
  r. v.

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