Oh-oh: qui possiamo leggere la chiara intenzione di una "discesa in campo" da parte di Luca Cordero di Montezemolo, il presidente di ItaliaFutura che in un editoriale sul sito della fondazione non lesina dure critiche all'attuale governo e al premier, cosa in verità non troppo difficile.
Però, verrebbe da dire, perchè certi signori non imparano a restarsene in "tribuna"?
Ne abbiamo già vista una, di "discesa in campo".
Perchè invece non impariamo noi persone qualunque a fare aggregazione e a far valere le nostre di proposte, dopo averle approfondite e dibattute fra noi?
Oggi il livello di istruzione diffusa è cento volte quello di un passato non troppo lontano, quando, in condizioni di spaventevole penuria di mezzi, dei gruppuscoli di attivisti, allora si chiamavano militanti, propugnarono coraggiosamente ed instancabilmente delle idee di cambiamento, sfidando una società mille volte più conservatrice ed ostile dell'attuale ed alla fine la ebbero vinta.
Oggi la fa da padrona l'indifferenza, il menefreghismo, il "lasciamo perdere, tanto è tutto inutile", il "ma pensa per te", senza renderci conto che quando si pensa agli altri sono anche i nostri diritti che stiamo difendendo.
Per esempio: sul Messaggero Veneto di oggi leggiamo "Il lavoro precario dilaga tra i giovani... il tasso di disoccupazione in regione sale dal 10,5 per cento del 2005 al 18,9 per cento del 2009".
Questo rappresenta uno, e non certo il solo, dei seri problemi che oggigiorno pesano sulla vita delle persone e delle famiglie anche da noi in Friuli.
E allora, chi ce lo dice che non possiamo fare nulla aggregandoci, oltre a cercare di venirne fuori, com'è normale, agendo da singoli individui nella ricerca di risposte?
Chi ce lo dice che, ritrovandoci in gruppo e cercando delle strategie, sia pratiche che di eventuale interrogazione allo Stato e alle parti sociali, non si possa concludere niente?
Una volta di più, rinnoviamo l'invito a chi ci legge e fosse coinvolto in queste problematiche o interessato all'argomento, a mettersi in contatto con noi scrivendo all'e-mail perilfuturo@libero.it.
Attendiamo la Vostra voce, il racconto della Vostra esperienza, aspettiamo le Vostre idee.
A presto.
Noi di quiudinelibera
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