lunedì 3 ottobre 2011

Il perché dell'appello di Quiudinelibera a Renzo Tondo


Scrivo questo post per chiarire alcuni aspetti riguardanti le motivazioni che mi hanno spinto a favorire pubblicamente qualcosa a cui per principio sono contrario e mi riferisco alla Lettera aperta al Governatore Renzo Tondo (v.) e al suo seguito, pubblicato su Quiudinelibera domenica 2 ottobre (v. qui).
Aldilà della mia conoscenza personale con Adriano Plozzer, avvenuta peraltro mediante la campagna di sensibilizzazione sui problemi della disoccupazione e del precariato lanciata da Quiudinelibera alcuni mesi fa e tuttora in corso, il perché di questa iniziativa, che comunque vuole essere soprattutto un segnale chiaro alle istituzioni perché si impegnino maggiormente sui fronti suddetti, sta nell'aver voluto, da parte mia, mostrare pubblicamente ciò che di solito avviene lontano dallo sguardo di terzi negli uffici di questo o quel politico e nelle sezioni di questo o quel partito.
Se si legge attentamente la lettera, non dovrebbe sfuggire che il mio personale giudizio sul doversi ritrovare a chiedere aiuto, in questo caso per la sopravvivenza non per dei privilegi, ad un esponente politico autorevole è del tutto negativo.
Le cose non dovrebbero stare così e lo dico chiaramente anche nel post; il nostro Paese necessita dell'attuazione di una politica sociale autentica, quindi non di assistenzialismo cronico e neppure però di chiacchiere inconcludenti che finiscono con l'abbandonare il cittadino in difficoltà al suo destino.
Se dovessimo continuare di questo passo, tanto vale cancellare lo Stato.
Questo discorso è bipartisan, nel senso che se l'attuale esecutivo fa e ha fatto ben poco in questa direzione, lo stesso vale anche per l'opposizione ed in particolare per il Pd. 
Sfido chiunque non sia un malato di partito a darmi torto pieno su questo: è impossibile.
Quindi, lo dico per buona pace degli Amici che hanno interpretato la lettera come una strizzatina d'occhi al Pdl, non mi sono rivolto a Renzo Tondo in quanto esponente di spicco del partito di Berlusconi ma in quanto presidente della Regione.
Tengo a precisare che in una società libera tu ed io possiamo parlare liberamente con tutti.
Di più, non sono mancate critiche del tenore: " siete i battistrada del Pdl", "siete dei furbetti" e, dulcis in fundo, in merito alla nostra azione contro il precariato cronico e la disoccupazione in Friuli, mi sono sentito dare perfino del "porta acqua di Tondo" e del "venduto".
Amici, a questo punto sarà bene che io chiarisca alcune cose: Quiudinelibera non è un'associazione ufficiale bensì un gruppo spontaneo di persone che, in larga misura, vivono o hanno vissuto direttamente il disagio collegato alle problematiche già citate. Non solo nessuno di noi ha tratto o trae alcun guadagno, nel senso economico del termine, dalle nostre iniziative, ma vi posso assicurare che finora i soldi che abbiamo visto sono quelli che noi stessi abbiamo speso per portarle avanti.
Il nostro unico guadagno è la soddisfazione di condurre una lotta, seria e priva di faziosità, a questi mali sociali.
Se nella lettera al presidente ho espresso una nota positiva verso il suo operato è perchè secondo me, pur appartenendo ad un'area partitica che non è certo quella di Quiudinelibera, egli sa fare il suo mestiere, secondo me anche meglio di certi governatori di sinistra o sedicenti tali che hanno fatto di meno e sono costati di più.
Come ultima cosa, ribadisco la mia personale convinzione nell'idea, questa sì da me professata instancabilmente, che la democrazia rappresentativa altro non sia alla fine che l'espressione del potere di pochi e che la vera forma di governo dei popoli sia la democrazia diretta: in proposito si veda qui e qui.
Sono forse fascista?
A presto

 Renato Valusso
     

2 commenti:

  1. pur non avendo minimamente concordato con Renato Valusso alcunche' a proposito del caso Plozzer-Tondo ma essendo uno degli animatori del sito (il piu' estremista), mi sento di dire che il tutto si e' svolto nel modo giusto.
    Siamo duri e puri ma se neghiamo qualsiasi forma di dialogo, possiamo chiudere baracca e burattini, che non siamo certo noi i depositari della verita', ma al massimo portiamo un punto di vista.
    Poi sono rimasto anche io stupito dalla lettera di Tondo, asciutta, senza false promesse. Rimane il problema che non si dovrebbe andare ad elemosinare favori a nessuno potentato per casi cosi' "usuali" specialmente in questo periodo storico-economico. E ci dovrebbe essere una struttura gia' attiva e funzionale che si facesse carico di questi problemi. staremo a vedre come va avanti, perche' in ultima analisi l'unica cosa che e' realmente successa e' che QUIUDINELIBERA e' stata considerata un interlocutore.

    Andrea Meneghetti

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  2. Voglio esprimere tutto il mio apprezzamento e per l'impegno del gruppo di Quiudinelibera e per la risposta del presidente Tondo.
    Mi dispiace molto apprendere che detrattori di professione abbiano attaccato la redazione del blog, con accuse inverosimili e francamente inaccettabili, quando lo scopo dell'iniziativa è lampante e soprattutto encomiabile.
    Quanto al Governatore, di cui certamente non condivido la politica nè gli scellerati alleati che si è scelto, devo riconoscere che ha dato una risposta (da cui poteva tranquillamente esimersi) sobria, certo non impegnativa, ma che garantisce una precisa attenzione al caso.
    Restano da vedere, quali provvedimenti adotterà sia per la singola situazione, che per il fenomeno del precariato in genere.
    Faccio i miei migliori auguri ad Adriano Plozzer di riuscire a cambiare la propria condizione ormai insostenibile di precario (ed ora neanche più tale) a vita !!
    Ed alla redazione rinnovo la stima e la fiducia che dimostrano di meritare ora più che mai.
    Paola Cardelli

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