Da Il Gazzettino di Udine di sabato 1 ottobre 2011 |
Invalido al 75%, per un problema alla schiena che lo costringe a far uso della sedia a rotelle, Patrizio Clementei, 53 anni, di Campoformido, vive in un alloggio al secondo piano di una casa Ater di Basaldella. Ma per sbarcare il lunario ha a disposizione la sola pensione di invalidità: 250 euro al mese che gli devono bastare per tutte le sue necessità. Lui è solo, senza familiari, e non può uscire di casa. Due volte a settimana un'assistente domiciliare va a portargli la spesa e mettere un po’ in ordine in casa. Clementei beneficia del servizio pasti a domicilio fornito dal Comune. Ma con i soldi che ha a disposizione non riesce a pagare anche le bollette. E così, da alcuni giorni, è rimasto senza elettricità. Niente luce. Quando cala il buio è costretto a vivere a lume di candela. Niente riscaldamento. Per ora il clima è ancora caldo, ma adesso che si avvicina l'inverno il problema si fa più pressante. Stanco della situazione in cui sta vivendo si è rivolto al blog "quiudinelibera", aperto a gennaio da Renato Valusso per lanciare un appello a precari e disoccupati per discutere insieme soluzioni e idee contro la crisi da proporre alle parti sociali. «In realtà siamo stati sommersi da richieste d'aiuto di persone in gravi difficoltà economiche - racconta Valusso - almeno un centinaio, solo tra Udine e dintorni, per lo più italiani, uomini, dai 35 ai 60 anni. Clementei è uno di loro. Abbiamo cominciato a interessarci a lui». Per aiutarlo si è mosso, a titolo benefico, anche l'avvocato Francesco Dall'Asta che ha cercato, invano, di contattare gli uffici dei servizi sociali e ha quindi scritto una lettera indirizzata al sindaco per chiedergli di attivarsi a verificare le condizioni dell'uomo e porre in essere, se del caso, tutti gli interventi necessari a garantirne quantomeno l'incolumità fisica.
«Il caso è noto agli uffici dell'assistenza sociale - spiegano il sindaco Andrea Zuliani e l'assessore di riferimento Mara Mestroni -. È da tempo che ce ne occupiamo. È seguito dall'assistente sociale sotto diversi aspetti. La vicenda è in continua evoluzione, proprio per la peculiarità del suo caso».
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Abbiamo dunque visto un caso, uno dei tanti purtroppo, che Quiudinelibera in questi mesi ha incontrato sul territorio; uno dei tanti invisibili che soffrono dimenticati, ignoti. Per uno come Patrizio Clementei, che ha trovato la forza di reagire e si è rivolto a noi, quanti ce ne sono invece che rimangono nell'oscurità e patiscono delle ingiustizie, magari in balia di chi dovrebbe tutelarli ed invece se ne infischia? Dicono al Comune di Campoformido: "Il caso è noto agli uffici dell'assistenza sociale...E' da tempo che ce ne occupiamo...etc." Ma sinceramente, stando alle condizioni in cui si trova Patrizio, da me verificate personalmente e descritte dall'articolo de Il Gazzettino, qualche dubbio in merito a queste affermazioni sorge spontaneo. Colgo l'occasione per ringraziare Il Gazzettino di Udine, la giornalista Elena Viotto, autrice dell'articolo, e per esprimere un particolare ringraziamento all'avvocato Francesco Dall'Asta, già protagonista disinteressato e combattivo di diverse azioni che il nostro gruppo ha messo in atto a difesa dei diritti di chi è inerme. A presto Renato Valusso |
Daniele Oian ha scritto: Ma che Paese è il nostro ? Che ne è della solidarietà civile del nostro Stato? Che ne è dei nostri denari sprecati in armamenti offensivi mentre nostri connazionali vivono nelle condizioni sopra descritte?? E' necessario un sussulto etico che ribalti il Paese e ci liberi dalle mafie al potere! !
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