Cari Amici di Quiudinelibera, eccoci di ritorno dalla manifestazione di sabato 15 ottobre tenutasi a Udine in Piazza xx settembre: delusi ma, purtroppo, non stupiti.
Per rinfrescarvi la memoria su quelli che avrebbero dovuto essere i temi portanti della manifestazione date un rapido sguardo alla locandina dell'evento qui.
Bella la manifestazione pacifica, del resto da noi auspicata, interessanti gli interventi dei relatori che, uniti alla bella giornata e alla partecipazione di circa 400 persone radunatesi in piazza, hanno reso gradevole il tutto ma gli Indignati friulani dov'erano? e la "democrazia diretta": non uno dei relatori che si sono avvicendati sul palco si è rivolto al pubblico chiedendo se ci fossero delle domande, non uno ha chiesto ai partecipanti se ci fosse qualcuno che voleva prendere la parola.
Sul palco e tra il pubblico, diverse persone che appartengono a questa o quest'altra parrocchia politica.
Se sulla stampa locale dovreste leggere frasi di circostanza di questo tipo: "Circa 400 persone si sono date appuntamento a Udine in piazza xx settembre per urlare la loro insoddisfazione", etc., ebbene NON CREDETECI.
La verità è invece questa: " Ieri a Udine in piazza xx settembre alcuni esponenti "in borghese" di partiti politici dell'opposizione si sono dati appuntamento per pronunciare dei discorsi a un pubblico di cittadini che, favorito in questo dalla bella giornata, ha deciso di trascorrere qualche ora nel centro della nostra città".
Quiudinelibera crede invece che democrazia diretta debba essere innanzitutto dar voce ai cittadini qualsiasi, incoraggiare il libero dibattito fra di noi, riunirsi per esporre i problemi più sentiti da ciascuno, impegnarsi assieme per trovare delle soluzioni: se per Voi tutto questo riveste un'importanza fondamentale scriveteci a perilfuturo@libero.it e assieme cercheremo di dare vita a qualcosa che per ora da noi a Udine esiste solo sulla carta.
E forse non solo a Udine...
E forse non solo a Udine...
Renato Valusso
Occorre organizzare eventi dedicati all'ordinamento federale sul modello svizzero e alla democrazia diretta. Poche parole introduttive e tre ore di discussione pubblica. Quando abbiamo avuto modo di farlo, qui in provincia di Milano, la gente non se ne andava più. Siamo andati avanti fino all'una e abbiamo fatto incavolare a morte un senatore della lega, il che mi conferma che eravamo sulla buona strada. Tra l'altro nella vostra zona ci sono persone molto valide come F. Simeoni e, solo un po' più lontano, l'ottimo Paolo Michelotto, di Rovereto.
RispondiEliminaGiacomo Consalez, Milano. g.consalez@gmail.com
Scusa dov'eri quando più volte è stato chiesto al pubblico se voleva intervenire? Hanno preso la parola minimo 5 cittadini ed hanno detto la loro! Bandiere non ne ho viste, quindi di cosa ti lamenti?
RispondiEliminaIvan B
A parte che bandiere c'erano ( Prci, tanto per citare una) ma una manifestazione improntata alla democrazia diretta dovrebbe conoscere soprattutto un dialogo allargato invece che qualche sporadico intervento. Non mi lamento, rilevo semplicemente che forse se vogliamo davvero partecipare democraticamente tutti assieme dovremo provare a proporre degli eventi organizzati in modo diverso rispetto al modello tradizionale.
RispondiEliminaRenato Valusso
Bisogna ammettere, caro Renato, che piu' volte e' stato chiesto alla gente di intervenire, peccato che da dove eravamo noi, si sentisse davvero poco!
RispondiEliminaForse e' stato questo il vero problema, l'organizzazione non aveva i mezzi per fare di piu' e il tutto si e' ridotto in una passeggiatina in centro.
Fatto sta pero', che davvero poca indignazione si e' vista in quella manifestazione e invece si e' visto piu' di qualche rappresentante politico in borghese che e' venuto a farci la sua lezioncina del cazzo, sul nulla, in attesa di passare dalle file dei precari a quelli dei mangiaufo!
Andrea Meneghetti