sabato 7 gennaio 2012

Il Presidente Renzo Tondo getta la spugna, noi no.






























Questa è la lettera, del 22 dicembre scorso, che il Governatore della Regione Friuli Venezia Giulia Renzo Tondo ha inviato ad Adriano Plozzer e al sottoscritto in risposta all'ultimo appello lanciato da Quiudinelibera in relazione sia al caso personale di Adriano sia alla drammatica situazione occupazionale di molti sul territorio.

Ringraziamo il Presidente per aver considerato la nostra richiesta e per la sua schiettezza.
Certamente, comprendiamo che egli non possa occuparsi direttamente di tutti i casi di bisogno, anche grave, che in questo infausto periodo germinano in modo esponenziale nell'ambito della nostra regione, tuttavia non possiamo non rilevare come nella risposta da parte sua manchi un sia pur minimo accenno alla seconda parte della domanda posta da Quiudinelibera.
Nulla viene detto, in sostanza, su quello che si ritiene di mettere in campo da parte dell'autorità regionale per combattere in modo efficace la disoccupazione e tutto ciò che ne consegue sul nostro territorio.
A suo tempo, decidemmo di esporre pubblicamente il caso dell'amico Adriano Plozzer innanzitutto come emblema di una condizione estremamente difficile: ossia quello che quasi sempre accade quando il disoccupato è una persona che ha superato il quarantacinquesimo anno d'età.
Se per gli altri le cose sono messe male per chi si ritrova a perdere il lavoro a quell'età sono messe molto peggio.
Ribadisco che trovo indegno di uno Stato che si considera del "primo mondo" non essere in grado di offrire un minimo di garanzie a un cittadino, al punto che attualmente Adriano, e sicuramente non è il solo qui a Udine e in Friuli, è senza occupazione e privo di reddito da 2 ANNI E MEZZO: le sue numerose lettere ai giornali, alcune delle quali pubblicate anche sul nostro blog, ci trasmettono per intero quello che si prova quando si è costretti a vivere in tali condizioni.
No, è impensabile che si possa accettare questo, soprattutto quando sappiamo tutti benissimo che in realtà le risorse per assicurare un minimo di dignità a chi senza colpa non può produrre reddito CI SONO, persino in un periodo di crisi come questo.
Insomma, va detto chiaramente: o riduciamo lo Stato a un mero "Ufficio Anagrafe", decretandone di fatto la scomparsa, e deleghiamo l'INTERO sistema sociale all'iniziativa privata, e però a questo punto tu Stato col piffero che chiedi tasse o qualsiasi altro obbligo ai popoli, oppure lo Stato deve esistere anche nella sua FUNZIONE PRIMARIA, ossia quella di creare il benessere dei cittadini...o almeno di garantirne le condizioni minime di dignità.
Pertanto, pur comprendendo perfettamente le problematiche esposte dal Presidente nella sua risposta e rispettandone i contenuti, non possiamo, noi di Quiudinelibera, condividerne lo spirito: delle soluzioni vanno trovate.
Se la politica, almeno in apparenza e spero di sbagliarmi, getta la spugna, noi non faremo lo stesso: per questo il nostro gruppo si propone come interlocutore verso i Cittadini e le Istituzioni che li rappresentano, attraverso iniziative quali il Gruppo di Studio per l'Occupazione che, assieme all'associazione Generazione del Terzo Millennio, faremo partire fra poco e colgo qui l'occasione per lanciare di nuovo un forte appello a chiunque si ritenga interessato alla cosa per invitarlo a porsi in contatto con noi (e-mail: perilfuturo@libero.it o tel. 3809016082) per conoscerci e vedere cosa e come fare per combattere il malessere sociale crescente.
In conclusione, la partita non è persa ma è solo rimandata a fra breve: Presidente Tondo, La ringraziamo ancora ma si aspetti di tornarci a leggere o incontrare.
Noi, la gente, il popolo, non possiamo mollare.
Cordiali Saluti
Renato Valusso
Adriano Plozzer



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