Farei sprofondare nel buio
dei tempi
la notte in cui hai voluto
giocarti ai dadi
un amore che non ti
apparteneva.
Quelle ore impazzite, in cui
i valori si barattavano
al basso cambio dei numeri
del caso
contabilizzando fulminee
ed impietose perdite.
Avrei voluto gridarti che il
gioco era truccato
da chi svendeva il mistero
dei nostri sogni
per due cubi a sei beffarde
facce.
Ma da troppo lontano ti
arrivava la mia voce
oppure si perdeva tra
l'abbaiar dei cani
negli oscuri fumanti orti.
Eppure la nostra forza era
quella del fuoco
e della tempesta,
dello scaturire dei figli
dalle viscere della carne.
E la nostra dolcezza era la più chiara.
Ma forse imprudenti siamo stati
a lasciarci la mano in quel
breve attimo
in cui si è fatto buio.
Vorrei però che tu sapessi
quanto ti amo
adesso così lontana.
Gianni Lorigliola
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