La reale condizione di disagio sociale crescente di moltissimi nuclei familiari e di singoli in Friuli Venezia Giulia finalmente viene riconosciuta in tutta la sua vastità anche dalle Istituzioni preposte: in un articolo pubblicato sul Messaggero Veneto di oggi che fa riferimento ai dati illustrati durante il convegno di Udine di giovedì 16 giugno organizzato dalla Regione in collaborazione con le Caritas diocesane si parla di circa 43mila famiglie in povertà.
Molto incoraggiante il commento a tale proposito del Governatore Renzo Tondo:
"Il cambiamento è epocale, nulla ritornerà come prima, quindi è meglio non creare falsi miti, come il fatto che la precarietà è necessariamente qualcosa di negativo."
Certo, di questo passo ci sentiremo raccontare che avere famiglia e al contempo non sapere se il mese prossimo mangeremo oppure no è una figata.
Il fatto che rappresentanti autorevoli delle Istituzioni, non solo Renzo Tondo naturalmente, non si sforzino neanche più di fare come in un passato piuttosto recente, quando la realtà già palese del disastro a cui stavamo arrivando veniva negata contro ogni evidenza oppure minimizzata, ci spiega quanto è profondo il baratro che l'Italia e l'Europa stanno per conoscere e questo grazie anche alla miopia ed alla pochezza di molti degli uomini che in questi anni sono stati ai posti di potere delle nazioni della UE, appartenenti a governi sia di destra che di (presunta) sinistra.
E adesso son cazzi amari... ma non per tutti.
r. v.
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