Apprendendo della raccolta firme contro
il trasferimento della dottoressa Reale dalla GAMUD promossa da
esponenti politici e della cultura, non riesco a trattenere il mio
sconcerto.
Per una guerra di potere intestina e
politica, viene coinvolta la popolazione alla quale e' richiesta una presa di posizione su delle cose che non riesce nemmeno a
comprendere in un quadro chiaro e completo.
Finche' si scannavano fra di loro,
anche se con dei passaggi sul giornale, poteva andare bene, ma ora
che sono state spese tutte le carte delle rispettive forze di potere
e paraculo politico senza avere gli esiti sperati, si cerca di
coinvolgere i cittadini, dei quali fino ad ora non ci si era mai
chiesti cosa pensassero ed adesso si vorrebbe che ci fosse
addirittura una mobilitazione.
Per prima cosa, se i sottoscrittori
della raccolta delle firme rilevano che ci siano gli estremi per il
mobbing, si attivino per un'azione di tipo giudiziario e non lascino
delle mezze frasi e delle dichiarazioni senza prendersene le
responsabilita'.
Secondo, se vogliono che il cittadino
si mobiliti, devono palesare cosa c'e' dietro, svelarci gli altarini
e finirla di raccontarci quanto e' brava e professionale la
dottoressa Reale, perche' altrettanto si potrebbe dire dell'altra
professionista designata per il compito. Dietro questo caso, ci sono
degli scontri di potere che molto probabilmente sono anche molto
gravi e che noi stigmatizziamo, ma non mettiamo in campo le
professionalita' che qua non c'entrano niente e tanto meno i
cittadini se non si ha la volonta' di svelare come stanno veramente
le cose.
Poi sarebbe da capire la posizione e il
perche' del colpo di mano di questo Marco Biscione, Direttore dei
Civici Musei che il Benefattore Coalutti ascrive come persona di
riferimento del comune di Udine nelle attivita' di Bianco&Nero,
quelli che montano maxischermi a costo zero, alla faccia della
cultura, per intendersi.
Ma la questione diventa ancora piu'
fastidiosa se pensiamo a tutti i lavoratori in condizioni di
precariato e schiavismo che operano nelle partecipate del Comune di
Udine o assunti tramite cooperative, senza nessuna garanzia, senza
diritti. Per quelli non c'e' nessuno che raccoglie le firme! Nessuno
si mobilita per gli operai delle cooperative sfruttati nell'ambito
del Comune di Udine, ai quali non vengono pagate le ore svolte e se
si lamentano del trattamento vengono lasciati a casa dalla sera alla
mattina!
E sono tutti ad invocare una presa di
posizione del nostro amico Honsell che non puo' rispondere perche' e'
impegnato nei suoi “readings” di Bradbury, nei quali richiede
<<...l'impegno popolare nei tempi di vuoto.>>. Piu' vuoto
di cosi'... non si capisce cosa aspetti lui a mettere in campo il suo
impegno invece di fare show di vario tipo per adulare i radical-chic
udinesi.
Per concludere, noi sul fatto in
oggetto non prenderemo una posizione finche' non ci sara' presentata
chiaramente la situazione. Invitiamo pero', a fare denunce, sostenute
anche dai cittadini, quando necessario e insistiamo perche' se si
deve fare un'azione di garanzia al lavoro e ai lavoratori, questa
coinvolga tutti i dipendenti del Comune e assimilati come tali e non
solo per quelli piu' in vista che possono far muovere per amicizie
personali, lavorative o di interesse, pezzi grossi che si spendono
per loro.
Andrea Meneghetti
Nessun commento:
Posta un commento