sabato 3 settembre 2011

REALE MUTUA PARACULAZIONE


Apprendendo della raccolta firme contro il trasferimento della dottoressa Reale dalla GAMUD promossa da esponenti politici e della cultura, non riesco a trattenere il mio sconcerto.

Per una guerra di potere intestina e politica, viene coinvolta la popolazione alla quale e' richiesta una presa di posizione su delle cose che non riesce nemmeno a comprendere in un quadro chiaro e completo.

Finche' si scannavano fra di loro, anche se con dei passaggi sul giornale, poteva andare bene, ma ora che sono state spese tutte le carte delle rispettive forze di potere e paraculo politico senza avere gli esiti sperati, si cerca di coinvolgere i cittadini, dei quali fino ad ora non ci si era mai chiesti cosa pensassero ed adesso si vorrebbe che ci fosse addirittura una mobilitazione.

Per prima cosa, se i sottoscrittori della raccolta delle firme rilevano che ci siano gli estremi per il mobbing, si attivino per un'azione di tipo giudiziario e non lascino delle mezze frasi e delle dichiarazioni senza prendersene le responsabilita'.

Secondo, se vogliono che il cittadino si mobiliti, devono palesare cosa c'e' dietro, svelarci gli altarini e finirla di raccontarci quanto e' brava e professionale la dottoressa Reale, perche' altrettanto si potrebbe dire dell'altra professionista designata per il compito. Dietro questo caso, ci sono degli scontri di potere che molto probabilmente sono anche molto gravi e che noi stigmatizziamo, ma non mettiamo in campo le professionalita' che qua non c'entrano niente e tanto meno i cittadini se non si ha la volonta' di svelare come stanno veramente le cose.

Poi sarebbe da capire la posizione e il perche' del colpo di mano di questo Marco Biscione, Direttore dei Civici Musei che il Benefattore Coalutti ascrive come persona di riferimento del comune di Udine nelle attivita' di Bianco&Nero, quelli che montano maxischermi a costo zero, alla faccia della cultura, per intendersi.

Ma la questione diventa ancora piu' fastidiosa se pensiamo a tutti i lavoratori in condizioni di precariato e schiavismo che operano nelle partecipate del Comune di Udine o assunti tramite cooperative, senza nessuna garanzia, senza diritti. Per quelli non c'e' nessuno che raccoglie le firme! Nessuno si mobilita per gli operai delle cooperative sfruttati nell'ambito del Comune di Udine, ai quali non vengono pagate le ore svolte e se si lamentano del trattamento vengono lasciati a casa dalla sera alla mattina!

E sono tutti ad invocare una presa di posizione del nostro amico Honsell che non puo' rispondere perche' e' impegnato nei suoi “readings” di Bradbury, nei quali richiede <<...l'impegno popolare nei tempi di vuoto.>>. Piu' vuoto di cosi'... non si capisce cosa aspetti lui a mettere in campo il suo impegno invece di fare show di vario tipo per adulare i radical-chic udinesi.

Per concludere, noi sul fatto in oggetto non prenderemo una posizione finche' non ci sara' presentata chiaramente la situazione. Invitiamo pero', a fare denunce, sostenute anche dai cittadini, quando necessario e insistiamo perche' se si deve fare un'azione di garanzia al lavoro e ai lavoratori, questa coinvolga tutti i dipendenti del Comune e assimilati come tali e non solo per quelli piu' in vista che possono far muovere per amicizie personali, lavorative o di interesse, pezzi grossi che si spendono per loro.

Andrea Meneghetti


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