martedì 6 settembre 2011

ESPERTO DI ECONOMIA CERCASI


Siete degli esperti in materia economica? siete dell'idea che l'attuale modello di sviluppo, oltre che avere ormai gli "anni contati", sia iniquo e nemico della solidarietà fra esseri umani?
Se sì, il gruppo Quiudinelibera Vi rivolge una richiesta che, sia chiaro, non ha come scopo quello di privilegiare l'area geografica che già si desume dal nostro nome nè di limitare l'azione alla sola nostra zona bensì ha il fine ultimo di arrivare a pensare delle proposte concrete in tema di economia e di occupazione che possano rappresentare una vera alternativa alle strade finora seguite e questo riferito alla situazione italiana in generale.
Quiudinelibera vuole condurre molte battaglie per migliorare lo stato di cose attuale: la lotta per una maggiore legalità, una trasparenza dell'azione politica e di quella istituzionale, una maggiore equità sociale...tutte cose da fare, tutte cose giuste ma non possiamo dimenticare l'importanza fondamentale della conoscenza approfondita dell'economia, senza la quale molte delle nostre battaglie sono perse in partenza.
Solo delle solide nozioni di economia consentono di inquadrare la reale situazione storica nel suo complesso e di pensare delle risposte sensate a medio e a lungo termine a un sistema basato sul predominio del capitale e al prevalere dei pochi sui moltissimi.
Quindi, se siete degli esperti di economia e siete dell'avviso che le risorse vadano equamente spartite anziché accentrate soprattutto nella disponibilità di pochi, Vi aspettiamo: abbiamo bisogno di Voi per poter preparare delle analisi della situazione economica attuale e per costruire delle proposte alternative al modello dominante e vogliamo farlo in una prospettiva che tenga conto della specificità dell'argomento, quindi non banalmente e in modo approssimativo.
Per contatti: perilfuturo@libero.it

 r. v.

2 commenti:

  1. Bella iniziativa di cui sarà interessante leggere le analisi. Una cosa è cmq certa la forbice sociale ed economica ha colpito duro in OItalia in questi ultimi 20 anni di liberismo e hyper tale.... Siamo al quarto posto al mondo per divaricazione fra da una parte: redditi da finanza e capitale e dall'altra: salari. Che quindi hanno perso parecchio del loro potere di acquisto. Il risultato è che i ceti medi si sono impoveriti e i poveri sono largamente più poveri di 20 anni fa. malgrado la crisi finanziaria del 2008, il liberismo è stato almeno momentaneamento salvato con i soldi dei contribuenti e con manovre in stile "socialista" da parte di quegli Stati da sempre volutamente "schiavi" del mercato, del "laissez faire" più smodato e privo di briglie. Il capitalismo non ha avuto il coraggio di essere coerente con Chicagio e la sua scuola di desertificatori di diritti e salari. Si è fatto salvare dai soldi di Mr. Smith, operaio a Detroit, e milioni di alri come lui. Hanno rispolverato Keynes dopo aver sepolto la parità (o quasi) dollaro-oro, morta grazie a Nixon e ad i suoi manovratori, quelle 400 famiglie che controllano muovono e decidono il 50% dell'intera ricchezza del mondo! Infatti metà della richezza finanziaria è in mano a 400 potentissime famiglie che decidono e agiscono attraverso i tre grandi Organismi Internazionali: Banca Mondiale, FMI Fondo Monetario Internazionale, WTO (Organizzazione Mondiale del Commercio). Non sono più i governi che decidono ma sono le forze economico finanziarie che decidono e dominano le dinamiche... Occorre organizzarsi dal basso e spostare i consumi in ogni settore, dall'insostenibile (eticamente, economicamente, ambientalmente...) al SOSTENIBILE: Km. 0 (zero), salutare (biologico, organic, biodinamico,),Etico (rispetta i dirittti del vivente: sia del lavoratore che dell'oggetto di acquisto) conveniente (acquisti di gruppo, direttamente dal produttore...)...

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  2. Una visione che apporta ALTRI elementi di Azione possibili:
    "Quella che viene spacciata per una ciclica crisi economica e finanziaria è invece qualcosa di assai più serio e storicamente inedito. È in realtà l´esito di una vera e propria controrivoluzione del capitale che, divenuto globale, ha ridotto a brandelli i poteri che le rivoluzioni dei secoli scorsi avevano conferito alle democrazie nazionali, cioè i poteri di controllo sul mondo degli affari e la forza di imporre agli Stati un generoso welfare a difesa delle classi più deboli. La crisi attuale è dunque il crepuscolo della politica democratica delle nazioni decaduta da baluardo dei diritti sociali a passivo strumento del nuovo potere capitalista senza frontiere." segue: http://www.manuelaghizzoni.it/?p=24743.."Ne è prova la decadenza, nella piccola Italia come nei grandi Stati Uniti, di governi, parlamenti e partiti, insomma delle istituzioni tradizionali della democrazia. Ormai più che i governi eletti sono le maggiori banche e i fondi privati della finanza mondiale a decidere le sorti dell´economia, perché la politica ha smarrito la capacità di contrastare l´ingordigia degli affari con una forza all´altezza dei tempi in cui viviamo. Quelli cioè della transizione dall´era moderna all´era globale, l´immensa metamorfosi che ha reso la politica una docile preda del capitale."...

    La visione di Guido Carandini (La Repubblica 26/08/2011) apporta elementi di Azione possibili che riassumo con una frase di Gramsci: "Con il pessimismo della ragione e l'ottimismo della volontà"! Nello specifico:
    Per ripristinare un efficace potere di controllo sul capitalismo occorrono nuovi soggetti, nuove forze collettive di giovani generazioni che per riappropriarsi del proprio futuro devono, mi sembra, fare due cose.
    1) In primo luogo integrare o rinunciare ai vecchi strumenti della rivolta e dello scontro frontale che sono diventati armi spuntate. Si è rivelato di nuovo più efficace l´approccio trasversale se attuato dalle forze collettive in rete aventi una potenza d´urto democratica assai maggiore degli asfittici partiti e partitini di vecchio conio. Ne abbiamo viste all´opera molte, giovanili e femminili, audaci portatrici di spinte anti-autoritarie in Italia, Israele, Spagna, Libia, Tunisia, Egitto, Siria, India e Brasile.
    2) In secondo luogo quelle forze devono liberarsi dall´inquinamento culturale imposto dalla propaganda capitalista. Cioè convincersi che la sopraffazione dei diritti democratici, da parte di un capitalismo lasciato senza freni, è massimamente dovuta alle lusinghe di quella onnipresente religione sociale che si ispira all´etica del guadagno e al culto del denaro, inculcata dal mondo degli affari per raggiungere i suoi scopi.

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