Siamo qui a riportare di una nuova iniziativa editoriale, l’edizione cartacea de “Il Perbenista”.
Dalla copia numero zero si deduce il taglio molto deciso degli articoli, anche se un po’ tendente alla trivialità, un taglio che incuriosisce la lettura, ma che alle volte risulta pesante.
Una cosa che non ho mai sopportato è l’attacco alle persone per le loro caratteristiche fisiche come l’altezza, gli occhiali, i pochi capelli, come se queste determinassero le qualità di un uomo e le sue capacità.
In questo giornale c’è molto di questo e non posso fare altro che stigmatizzare questo comportamento così come, del resto, ho sempre preso le distanze da coloro che attaccano Berlusconi per l’altezza: Berlusconi delinque come persona e non perché non è molto alto, altrimenti torneremmo alle teorie del Lombroso.
Come detto, gli articoli sono molto taglienti, al limite dell’offensivo, in poche parole danno giù di brutto. Piacerebbe capire se questa impostazione deriva più da un atteggiamento imprudente (con il rischio di querele e di denunce) o impudente.
In questo secondo caso ci sarebbe uno scontro con quello che vuol dire essere un “perbenista” che il dizionario definisce come "l'atteggiamento di chi vuole far vedere di essere una persona perbene, rispettabile". Quindi, da un lato la persona “perbene” dovrebbe comportarsi e dire cose che seguono il conformismo e la buona educazione, ma dall’altro si deduce che con questo atteggiamento si vuole coprire qualcosa, magari le reali attitudini ed ambizioni.
Allora, in questa nuova iniziativa, noi non siamo ancora in grado di capire che cosa ci sia dietro e quali sono i reali scopi che la muovono, ma non possiamo far altro che essere contenti perché riusciremo così ad avere notizie di prima mano per scoprire ancora di più gli altarini sia della destra che della sinistra friulana.
Una cosa però chiediamo a questo giornale a prescindere dai generici commenti fin qui esposti: se si vuole essere dei perbenisti, bisogna farlo bene. Lo scoprire il fetore dell’apparato politico-burocratico friulano, non può esimersi dal giudicare dal punto di vista etico - morale i suoi protagonisti.
In altre parole se si considera sbagliato un comportamento e si attacca una persona, anche mediando il giudizio o deridendo le sue caratteristiche fisiche, non si può nella riga dopo dichiarare che “non c’è nulla di personale” in quell' azione.
Un perbenista che si rispetti deve, a seguito di un suo giudizio morale, mantenere un atteggiamento coerente e deve avere il coraggio di legare i comportamenti non etici con la persona che li ha compiuti dando modo di creare una chiave di lettura complessiva del sistema.
Andrea Meneghetti
Nessun commento:
Posta un commento