martedì 29 marzo 2011

VERTICE SULLA LIBIA: ITALIA UMILIATA

Ieri pomeriggio il presidente americano Obama, quello francese Sarkozy, il premier britannico Cameron e la cancelliera tedesca Merkel si sono ritrovati in videoconferenza per consultarsi in merito alle operazioni contro il regime libico e circa gli obiettivi politici da perseguire alla vigilia della conferenza della cosiddetta "coalizione dei volenterosi" (eh, sì) che si è aperta oggi a Londra.
Il premier italiano non è stato invitato a partecipare all'incontro.
Il solerte ministro degli Esteri Franco Frattini se n'è uscito con un prudente:
"Questa riunione non sta decidendo niente...l'Italia non sente la sindrome dell'esclusione."
Già, ma non va dimenticato che il nostro Paese, oltre ad essere da sempre l'interlocutore europeo più prossimo, per ragioni storiche e geografiche, alla Libia ed il suo partner commerciale più importante, ha messo a disposizione degli alleati impegnati nella campagna libica le sue basi, detiene il comando dell'embargo navale Nato, ha accettato di essere la spiaggia di innumerevoli migranti in fuga dalla terra del conflitto.                   
Vero è senz'altro che l'intesa Berlusconi-Gheddafi e il relativo Trattato di amicizia italo-libico e la posizione ambigua ed altalenante della nostra politica estera, oltre che suscitare il disgusto in coloro che come chi scrive reputano immorale e uno schiaffo alla Costituzione Italiana l'aver sottoscritto un simile accordo con un dittatore, accogliendolo in casa nostra con manifestazioni buffonesche e indegne di una nazione europea, hanno sicuramente rotto le uova nel paniere degli interessi che altri Paesi "volenterosi" ripongono nelle riserve di petrolio e di gas della Libia, principale motivo dell'azione militare in corso.
Tuttavia, comunque stiano le cose, questo atteggiamento nei confronti dell'Italia è inaccettabile e se al posto di quei quattro saltimbanchi che abbiamo a Roma ci fosse una classe politica preparata e responsabile, questa volta, una fra le tante che l'UE e gli Stati Uniti hanno dimostrato di considerare il nostro Paese meno di zero, i "volenterosi per il petrolio" si ritroverebbero ad avere seri problemi a continuare a considerarci nient'altro che una portaerei a loro disposizione.

Renato Valusso

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