giovedì 17 marzo 2011

IL 150° DELL'UNITA' D'ITALIA E LE AFFERMAZIONI LEGHISTE

"Gli unici che hanno qualcosa da festeggiare sono i meridionali" ha detto ieri il capogruppo della Lega Nord al consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia Danilo Narduzzi, soggiungendo poi : "L'Italia è una repubblica fondata sul lavoro di metà del Paese, per cui noi al Nord abbiamo poco da festeggiare e lavoreremo. Siamo in una situazione che non ci piace: chi festeggia al Nord non ha capito che differenza passa tra il cornuto e il mazziato, come dicono al Sud. Qua chi festeggia non ha capito niente."
In realtà, che si condividano o meno le parole di Narduzzi, non serve essere leghisti per comprendere i dubbi di molti cittadini del Nord del Paese in merito alle problematiche gravi e tuttora non risolte neanche a metà del nostro Sud, in primis la presenza endemica in tutte le regioni meridionali della malavita organizzata, 'Ndrangheta, Camorra, Cosa nostra e varie altre Mafie, dalla cui radicata presenza nel territorio germinano i mali maggiori del Meridione e, in parte, della Nazione.
Poichè Mafia significa: corruzione, malversazione, accordi illeciti con il potere politico ed imprenditoriale, grande evasione fiscale, traffici illegali, estorsione, ricatti, grassazione, omicidi e stragi. E dalla presenza delle Mafie regionali derivano: sviluppo economico ed imprenditoriale bloccati, stagnazione sociale ed economica, disoccupazione cronica, omertà, paura, oscurantismo. E un oceano di denaro pubblico, proveniente per la maggior parte dalle regioni del Nord, buttato inutilmente.
Inutile aggiungere come tuttora le collusioni tra politica e imprenditoria, non solo meridionali, e le Mafie regionali rendano improba la lotta dello Stato e della Legalità contro questo giogo medioevale che imprigiona moltissime delle risorse del Sud, fino a trasformare agli occhi dei leghisti, e non solo, questa parte della Penisola in un altro Paese.
Ovviamente, con questo non intendo certo affermare che "il Sud è mafia": il Meridione ci ha dato e ci sa dare tuttora molte cose altamente positive che al Nord non si trovano.
Tuttavia, non può essere solo un caso che la mala pianta di queste organizzazioni criminali continui a prosperare soprattutto dove è nata: se è vero che lo Stato deve continuare ad impegnarsi nella lotta contro questi grandi criminali, adottando se necessario, e in realtà lo sarebbe già, delle misure legislative e giudiziarie ben più drastiche di quelle attualmente in vigore, è vero allo stesso modo che il cambiamento deve cominciare dal basso, dai comuni cittadini meridionali, cosa che in effetti è già avvenuta in gran parte ma che dovrebbe conoscere un'accelerazione, partendo dall'educazione da impartire ai giovani, perchè i popoli devono emanciparsi soprattutto da sè, perchè nessun altro lo può fare al posto loro.
La Mafia, così come quei politici e quegli amministratori pubblici che le tengono il sacco, rappresenta un oscuro medioevo: non possiamo camminare verso la modernità ed il futuro con questo ignobile fardello.
Il Sud dell'Italia è ricco di grandi risorse umane e naturali: la Mafia e quella parte di politici e di amministratori che l'appoggia con la sua connivenza ne impediranno sempre lo sviluppo. Non ci sarà futuro per dei popoli schiavi.
Venendo ora alle alle asserzioni di Danilo Narduzzi e a quelle di altri esponenti di spicco della Lega Nord, nei giorni che hanno preceduto quello della celebrazione del 150° anno dell'Unità d'Italia, non può non creare qualche perplessità ascoltare questi toni a volte enfatici e, in certi casi, francamente eversivi da parte di personalità pubbliche che occupano ruoli importanti e di primo piano nelle istituzioni italiane e che fanno capo ad un partito politico che per appetito di poltrone e di cariche ha rivelato di non essere secondo a nessuno, un partito il cui capo, Umberto Bossi, per anni ha rinfacciato a Silvio Berlusconi le sue presunte, ma Bossi le dava evidentemente per vere e comprovate, connivenze con la Mafia, salvo poi fare marcia indietro e autocensurarsi del tutto quando la Lega ha avuto bisogno dell'uomo di Arcore per salvarsi il sedere, economicamente e dal punto di vista politico.
Quando si parla di oscurantismo si intende comprendere nel significato del termine anche concetti quali il razzismo, l'eccessivo localismo, il chiudersi a riccio nella difesa ad oltranza della propria identità, il negare ad altri quello che si rivendica per sè, il più becero populismo spacciato per spirito democratico, lo svalorizzare il diverso da sè, l'esaltazione dei propri valori come se fossero gli unici, la demagogia opportunistica, il voler vedere tutto un popolo schierato acriticamente con la propria parte politica.
Ecco, essere dei popoli schiavi significa anche questo e, come ripeto, non ci sarà futuro per i popoli schiavi.
L'Italia, come del resto anche tante altre Nazioni, ha ancora molto cammino da compiere per poter realizzare appieno le sue grandi potenzialità e lo potrà fare solo se ci impegneremo tutti assieme per spezzare le catene di queste antiche schiavitù che in parte ancora oggi imprigionano la nostra libertà e permettere quindi al nostro Paese di essere una grande Nazione.
Critichiamo dunque il nostro Paese e cerchiamo di cambiarlo, ma non cercando divisioni e disprezzo : con questo, lo faremo solo cambiare in peggio.

Renato Valusso

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