Pubblico di seguito la lettera del signor Adriano Plozzer di Udine, apparsa sul Messaggero Veneto del 27 febbraio 2011, la terza che egli ha inviato al quotidiano udinese nel corso della sua odissea di disoccupato ultracinquantenne.
Adriano Plozzer ha perso il lavoro nel giugno del 2009, dopo vent'anni di servizio presso una cooperativa e da allora non gli è stata offerta nessun'altra opportunità, malgrado la sua continua ricerca di un'occupazione. A questo va aggiunto che la sua posizione lavorativa non implicava neppure la possibilità di vedersi riconosciuta una indennità di disoccupazione.
Ritengo semplicemente un' infamia che una società come la nostra dimentichi in questo modo dei cittadini in difficoltà, considerando inoltre che, nel caso del signor Plozzer così come in quello di molti altri rimasti senza lavoro, stiamo parlando di una persona degna che ha sempre vissuto di una attività onesta e ottemperato ad ogni dovere sociale.
Riporto pertanto sul blog lo scritto sincero e significativo del Plozzer, con un invito a chiunque possa venirgli incontro di non esitare a farlo, avvalendosi del recapito telefonico che il signor Adriano indica nella lettera.
Renato Valusso
Approfitto ancora del Messaggero Veneto per lanciare ancora un appello urgente visto che i precedenti non hanno ottenuto alcun riscontro, se non la solidarietà di chi è nella mia situazione. Sono sempre disoccupato, ormai da tempo, e quindi più disperato che mai e sull’orlo (mi si può capire) di un esaurimento nervoso. Chiedo pertanto ancora una volta e con il cuore in mano, a chiunque, soggetto pubblico o privato che sia, di venirmi incontro concretamente. Essendo in mobilità ci sono agevolazioni fiscali e anche un contributo a fondo perso! Io non ho diritto per legge a nessun ammortizzatore, a nessun assegno di disoccupazione, a nessun contributo assistenziale... Mi pare un’assurdità! Secondo voi con che cosa vivo? In qualche ufficio mi hanno detto che siccome possiedo una casa sono “benestante” e che posso tornare a chiedere aiuto quando me la sarò mangiata... Bene, se non verrò a capo di questo dramma sicuramente me la mangerò, poi tornerò a chiedere un alloggio. Vediamo se saranno così celeri a trovare una soluzione! Confidando nonostante tutto nella solidarietà, quella autentica, lascio ancora il mio recapito telefonico: 349 2903380. Vorrei anche togliermi qualche sassolino dalle scarpe: mi riferisco alle coop di tipo B, cioè a carattere sociale, ma che di sociale hanno ben poco, visto che mi hanno sempre risposto picche, forse per svantaggiato s’intende tossico, rom o alcolizzato o pregiudicato... Probabilmente lo diventerò! Grazie anche a tutte le ditte che non si sono degnate nemmeno di rispondere alle mie e-mail (1.240) mandate in cerca di occupazione. Complimenti anche al sindaco di Udine, ad assessori vari, politici, imprenditori che hanno solo promesso un interessamento, ma ovviamente erano promesse di comodo, frutto di grande ipocrisia. Aggiungo anche alcuni uomini di Chiesa, dai quali non ho avuto nemmeno una parola di solidarietà. Tutte queste persone non sono degne di rappresentare nessuno, vergognatevi! Un grazie anche all’assessore Angela Brandi che non mi ha più risposto. Trovo comodo nascondersi dietro la parola crisi stando seduti su una comoda poltrona e con lauti guadagni ogni mese.
Adriano Plozzer
Udine
Adriano Plozzer: un caso da convegno sociale e sindacale.
RispondiEliminase hai voglia lo organizziamo!