martedì 22 marzo 2011

DISPERAZIONE

Mi chiamo Adriano Plozzer, ho 54 anni, sono italiano,vivo a Udine, sono disoccupato da piu di un anno e mezzo, sono in mobilità ma non retribuita, non ho diritto a un sussidio di disoccupazione, non posso partecipare ai lavori socialmente utili per qualche accidenti di cavillo burocratico...ho lavorato per 24 anni con la cooperativa Sebastiano Ricci che gestiva i civici musei poi la cooperativa ha perso l' appalto e lì  sono rimasto a casa.
Mai avrei pensato di non trovare piu lavoro: non voglio certo fare il manager o il direttore di banca. 
Mi sono rivolto a istituzioni pubbliche e private, a conoscenti, ad assessori, al sindaco stesso ma niente, mi sto lentamente mangiando tutti i risparmi di una vita, sono disperato.
Plozzer Adriano. Tel. 0432 482722.

Pubblichiamo un ulteriore appello del signor Adriano Plozzer di Udine, che già agli inizi del mese di marzo si era rivolto a quiudinelibera per evidenziare la sua difficile condizione di disoccupato di lunga durata.
Invitiamo chiunque sia in grado di dargli una mano a trovare un'occupazione a non lesinare alcun tentativo o idea in questa direzione.
Una volta di più, non possiamo che rimarcare come sia profondamente ingiusto e quasi inverosimile che la civile società di un Paese che in fondo non è una nazione del Terzo Mondo possa non offrire alcuna prospettiva concreta a chi, pur animato da buona volontà e serietà, si ritrova ad essere fuori dal maledetto circuito produttivo, nel caso del signor Plozzer per motivi di età.
Già, perchè ormai sembra che in Italia chiunque abbia superato la quarantina debba cessare di esistere per il mondo del lavoro: questo è semplicemente assurdo, oltre che vergognoso.
Allo stesso modo ci appare arduo credere che nessun Ente pubblico, Comune, Provincia, Regione, ecc., preposto alla tutela dei diritti dei cittadini, non sia nella condizione di poter attuare qualche seria iniziativa di reinserimento lavorativo, considerando anche le cospicue risorse che vengono investite ogni giorno per molte altre cose di minore importanza e spesso, diciamolo pure, per delle cavolate di cui si potrebbe tranquillamente fare a meno.
Chiediamo a Voi lettori di questo blog di diffondere in Rete questo messaggio e rinnoviamo l'invito a scriverci con fiducia per segnalarci qualsiasi altra situazione di disagio legata ad una condizione di disoccupazione o di precarietà lavorativa, magari continuate per molto tempo, magari dopo anni spesi a studiare per giungere ad un traguardo professionale ambito. 
Noi di quiudinelibera faremo tutto ciò che ci sarà possibile perchè la Vostra testimonianza diventi una Voce del nostro tempo; perchè noi crediamo che delle proposte valide di cambiamento possano venire soprattutto dal confronto e dal fare gruppo di più persone che sperimentano o che hanno sperimentato queste problematiche sulla propria pelle.
Da soli si può fare poco, assieme invece molto di più.
Per contatti: perilfuturo@libero.it

Noi di quiudinelibera

  

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