martedì 7 febbraio 2012

La pillola del Martedì


Innanzi tutto grazie ad Andrea Meneghetti che ha pubblicato una critica alla decrescita ( v.) : è proprio dal confronto (ma anche scontro) di idee che si può fare un dibattito costruttivo.
Sono d'accordo sul fatto che la decrescita, ammesso che si possa applicare alla lettera dei suoi sostenitori più integralisti, possa essere in un certo senso "depressogena" e "involutiva".
E' per questo che mi riferisco solo ad alcuni concetti del pensiero di Latouche e in particolare al concetto di "impronta ecologica".
In parole semplici e schematizzando:
- il benessere delle nazioni non può essere misurato SOLO in termini di crescita del PIL;
- lo sviluppo economico può e deve essere garantito a tutti i paesi del mondo (leggasi più democrazia, meno dittatura della finanza);
- lo sfruttamento delle risorse del pianeta deve essere sostenibile dal pianeta stesso (impronta ecologica).
Non definirei la "mia" decrescita come una decrescita serena, tutt'altro. Lungi da me pensare ad un mondo idilliaco, fiabesco e lieve in cui tutti vanno in bici e bevono l'acqua di fontana, mangiano le uova delle proprie galline e coltivano i pomodori sul terrazzo.
Penso solo che è ora che le nostre coscienze si muovano in favore di una new economy reale, ecosostenibile, libera e democratica.
Il dibattito è aperto.
Anna Facchini

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