martedì 14 febbraio 2012

Il “tavolo per il lavoro” era già tarlato.


Come cofondatore di Quiudinelibera mi sono ritrovato a scegliere se partecipare o meno al “Tavolo per il lavoro” organizzato assieme alla Associazione “Generazione Terzo Millennio” di Udine.
A Renato Valusso, che fortemente ha voluto impegnarsi nell'affrontare il problema della disoccupazione, avevo più volte fatto presente se era il caso di continuare sulla strada che si stava delineando visto che iniziavano ad esserci “infiltrazioni” politiche nelle attività proposte.
Da ricordare che all'inizio del progetto, visto che i partecipanti venivano da aree politiche molto differenti e che l'intento comunque era davvero filantropico, abbiamo accettato di buon grado il fatto che si era specificato “niente politica”; cioè che i partiti in questo contesto non dovevano entrare se non in modo bipartisan come referenti ai quali esporre ed esprimere le nostre idee. E' da sottolineare che sono stati imposti dei limiti all'espressione del nostro pensiero, soprattutto riguardo su che cosa pensavamo delle istituzioni e dei vari politici responsabili delle politiche (fallimentari) sul lavoro in regione.
Molto recentemente, sono venuti a galla dei sospetti casi di clientelismo (leggi articolo), targati proprio il partito che più si spingeva dentro la nostra azione. Come si faceva ad andare avanti in quella direzione, quando noi alle persone interessate alle attività avevamo sempre detto che non ci sarebbero stati secondi fini e soprattutto non politici? Come si faceva ad andare avanti con alle spalle un partito adito a sospette spartizioni di posti di lavoro?
E poi il castello e' davvero crollato, anzi si potrebbe dire che il tavolo si e' proprio sfarinato: è stata data una convocazione in un non meglio definito indirizzo, Viale Ledra 19, a Udine. Cosa si viene a scoprire? Questa e' la sede del “Partito della Libertà”!
Dopo sole 3 riunioni, il partito aveva già “presentato il conto” ai suoi agganci all'interno del gruppo.
Questo ha dato una luce davvero negativa al tutto: ci hanno presi in giro e considerati dei faciloni. Hanno comunque davvero sbagliato, perché noi con loro non abbiamo nulla da spartire. Quelli che hanno bisogno di consenso, perché negli ultimi anni non sono stati in grado di dare risposte alla popolazione, sono loro.
Purtroppo queste cose avvengono perché chi dovrebbe attivarsi al nostro posto non sta facendo nulla in un incrociarsi di arrivismi, menefreghismi e sufficienze operative. Nello specifico stiamo parlando del sindacato CGIL di Udine che non è più in grado con i suoi rappresentanti di leggere la situazione, lasciando il campo libero a questi “pirati” che saccheggiano anche sulle disgrazie altrui.
A questo punto, per cambiare un po' le cose, ma soprattutto per poterle fare in maniera pulita, trasparente, senza clientelismi, ci toccherà nostro malgrado aspettare la generazione del Quarto Millennio visto che quella del Terzo non ha fatto una bella figura....

Andrea Meneghetti

10 commenti:

  1. Salve. Chiedo scusa se mi permetto di postare un commento, dovuto, sotto questo articolo che a mio avviso presenta dei fatti che non corrispondono proprio alla realtà. Faccio parte, anche se da poco, dell'associazione Terzo Millennio. Credo che incontrare politici, senza avere ambizione politica, sia un atto dovuto quando si intende portare a destinazione una mozione d'intento, come chiedere attenzione su una questione delicata quale la disoccupazione. Da anni guido un'associazione composta da persone precarie che rivendicano il diritto al lavoro, faccio spesso spola ROMA-UDINE incontrando politici senza dover rendere indietro alcun favore o alcuna tessera partitica, che se vorrò sarà solo per mia scelta personale, senza coinvolgere i membri del mio gruppo o di un gruppo di cui faccio parte. Come si può avere un confronto o chiedere la rivendicazione di un diritto quando ci si rifiuta di interagire con chi di dovere? Se lo si fa, si hanno ambizioni politiche, se non lo si fa non si è nessuno, allora mi si spieghi: qual è il giusto percorso da seguire? Avete una soluzione in mano che permetta di risolvere la questione angosciante del lavoro dal Friuli Venezia Giulia verso il territorio nazionale che non passi per vie politiche? Se sì, fatemelo sapere ed io vi porterò migliaia di precari nella vostra sede lavorativa che non aspettano altro. Vi bastano 150.000 precari della scuola???

    Cordiali saluti.
    Ida Gasparretti - Fondatrice MIDA Precari e membro dell'associazione TERZO MILLENNIO

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    1. Gentilissima Ida Gasparetti, ma lei "ci fa o ci e'"? C'e' scritto <<... i partiti in questo contesto non dovevano entrare se non in modo bipartisan come referenti ai quali esporre ed esprimere le nostre idee.>>

      Mi sembra cosi' chiaro, lapalissiano...

      calare le brache ai potentati di turno non vi dara' molto (e a voi si vede bastano le briciole) ma vi portera' via sicuramente la dignita', come e' gia' successo a molti....

      Saluti

      Andrea Meneghetti

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    2. Mi permetto di dirle che non l'ho offesa, anzi mi sono posta nei suoi riguardi in modo educato e rispettoso, cosa che Lei non ha fatto con me. Il suo articolo è fazioso ed offensivo. Noi abbiamo contattato i politici non per calarci le braghe come Lei ha meramente palesato nel Suo articolo e ribadito nella risposta. A quanto pare non sono cretina come Lei ha insinuato, anzi il concetto dell'articolo è chiaro e limpido. Lei potrà continuare a fraintendere le nostre gesta e le nostre azioni quanto e come vorrà. Sappia una cosa senza un confronto civile e alla luce del sole, non si va avanti. Unendo le forze tra noi cittadini è possibile, ma se invece ci puntiamo il dito l'un con l'altro e non chiedendo alle istituzioni di confrontarsi con chi ha il reale potere, ossia il popolo non si va avanti. Si ricordi che siamo in democrazia. Per quelli come me questa parola ha un chiaro significato e per quel che mi riguarda non sono in vendita e non calo le braghe a nessuno.

      Cordiali saluti.
      Ida Gasparretti

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    3. dimenticavo: la lingua italiana per me non è un optional, so leggere e scrivere a meraviglia... Ho persino un libro sulle spalle, quindi credo che debba stare attento ai termini che usa quando risponde e quando scrive gli articoli... non mi faccio infinocchiare da lei

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  2. Concordo pienamente con Ida. Avevamo concordato sin dall' inizio che il nostro gruppo non fosse caratterizzato da un' impronta partitica. Cio' non significa che non si possa o non si debba inteloquire - interagire con i vari esponenti politici di turno,indipendentemente dalla loro appartenenza politica.Se per far sentire la nostra voce abbiamo accettato l'invito presso la sede del PDL in quel di Udine,nulla vieta che in futuro noi si possa accettare analoghi inviti da altre realta' politiche.Il fatto di essere un gruppo apartitico ci consente di muoverci trasversalmente in tutta liberta' senza sorta di vincoli ideologici.

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  3. Scrive Renato Valusso.
    Amici, credo che la verità stia nel mezzo: il confronto con le forze politiche è inevitabile e anche giusto, tuttavia questo deve avvenire in una prospettiva di chiarezza fin dall'inizio e ritengo che molto importante sia anche la sede che viene scelta per un eventuale incontro.
    La sezione di un partito politico non è una scelta opportuna, considerata la valenza inequivocabile che ciò comporta.
    Allo stesso modo, parlare di iniziativa apartitica o di linea bipartisan e poi nei fatti prediligere una parte politica da luogo facilmente a incomprensioni e giustificati sentimenti di disagio.
    Quindi nella sostanza condivido in buona parte i contenuti dello scritto di Andrea, anche se lo stesso non posso dire per i toni, a mio avviso fin troppo accesi. Ma questa è un'opinione personale.Quiudinelibera rimane aperta a ogni confronto e eventuale dibattito. Ringrazio tutti per il loro contributo.

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  4. Convocare la riunione in una sede di partito e NON DICHIARARLO, e' un atto a mio dire subdolo! e chi lo ha fatto dovrebbe prendersene le responsabilita' e dimettersi dalle cariche che ha assunto!

    dire "ci fa o ci e'" non vuole dire "essere cretini"; vuole dire se chi parla ci crede veramente a cio' che dice, in buona fede, o c'e' qualcos'altro dietro? Io rispetto questo.

    Mi si dica CHIARAMENTE dove si denota faziosita' nel mio articolo, quale e' la parte che sto prendendo visto che ho attaccato anche la CGIL!

    E' ora di finirla con queste menate!

    al signor Filiola quando dice <<...abbiamo accettato l'invito presso la sede del PDL in quel di Udine...>> chi ha accettato, chi? Quiudinelibera non lo sapeva che era la sede di un partito via Ledra 19, nessuna comunicazione di invito da parte PDL ci e' stata sottoposta...

    Infine, per tutti: i miei toni sono accesi e caricaturali ma rimangono assolutamente in un alveo di liberta' di espressione del pensiero! Nessuno mi togliera' questo diritto!

    Andrea Meneghetti

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  5. Il fatto che io mi rechi allo stadio Friuli ad assistere ad una partita dell'Udinese, non significa obbligatoriamente che sia un tifoso della suddetta squadra.Puo' essere invece che mi voglia gustare 90 minuti di buon calcio.Quindi l'automatismo partecipare uguale schierarsi esiste solo nella mente di qualcuno.Per fortuna un certo modo di interpretare le cose non mi appartiene.

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  6. Andrea, creda anche ciò che vuole, non la conosco. Ma badi ai toni che usa quando risponde ad un estraneo. Per me la questione finisce qui, ma se al posto mio ci fosse stato qualcun altro, non so come si sarebbe conclusa. In anni di battaglie per uscire dal precariato di tipi come lei ne ho incontrati tanti, dovrebbe imparare la calma e ad avere toni pacati e moderati come il suo compagno di battaglia. Grazie ancora Renato.

    Andrea si rilegga, cerchi di porsi nei panni del lettore e poi capirà quanto ha scritto, sempre ammesso che lo voglia.

    Non risponderò più.
    Ida

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  7. Si pero' una cosa e' dire "ci vediamo Allo Stadio Friuli" e se uno non vuole vedere 4 pipinotti che tirano calci ad un pallone, non ci va.

    Diverso, in una Associazione Sportiva dove si e' detto di non privilegiare nessuno sport (e magari dove si consiglia di farne piu' che di vederne) si dice "ci vediamo in Piazzale Repubblica Argentina, a Udine per fare attivita' fisica".

    Ripeto, chi ha fatto una cosa del genere dovrebbe dimettersi dalle cariche assunte perche' ha effettivamente creato una lacerazione nelle sensibilita' del gruppo!

    Andrea Meneghetti

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