Dopo l'inverno ti accorgi che tutto è cambiato,
la tua città è cambiata o forse sono i tuoi occhi che la guardano diversamente...
Quante cose nuove...
Quanta gente mai vista e quanti amici che non incontrerai più perchè non sono riusciti a passare l'inverno indenni, perchè hanno scelto altrimenti, perchè non potevano scegliere più...
In questo mondo in continuo movimento loro non ce l'hanno fatta....
Un solo pensiero può rimanere per loro perchè anche tu devi andare;
andare avanti mentre scorgi dei nuovi abitanti di questa città che sta diventando multietnica;
delle nuove vite che non possono ricordare come era prima e chi c'era prima, ma che a loro volta hanno qualcuno e qualcosa da ricordare...
e il sole di questi giorni rimargina e guarisce queste ferite dell'anima ma inaridisce le nostre sensibilità...
Andrea Meneghetti
(in memoria di Federico Sebastianis* e di tutti gli altri che non ce l'hanno fatta)
*Spero di non essere stato esagerato a postare il mio pensiero sul blog...
Federico era prima di tutto un ragazzo (36enne) friulano, di Fagagna. Lavorava come controllore ai parcheggi della SSM. Io l'ho conosciuto più di 10 anni fa nelle campestri e nelle corse podistiche. Mio fratello ne è stato collega alla SSM.
Federico era un ragazzone, sensibile. Uno che è vissuto sempre seguendo le regole del gregge ma non capendo perchè lo facesse. Era uno di noi, incapace di fare delle scelte drastiche e di libertà, vittima di un contesto opprimente dal quale non riusciva a staccarsi, per paura del dopo, di quello che poteva succedere. Pensare che nel 2007, quando decisi di andare via e mollare tutto, lui diceva di <<...non farlo, non sai cosa potrebbe accadere, sei già ben messo rispetto agli altri, non buttare via tutto!>>
Per il lavoro che faceva e che odiava, lo incontravi spesso per le strade di Udine, ci facevi anche una bella chiaccherata. Era sempre che studiava per dei concorsi e per degli esami di ammissione che non ricordo per che obiettivo li facesse, ma forse non ce la faceva...
Negli ultimi tempi si era inscurito in volto, quasi non si riusciva a salutarlo da quanto era giù. Due settimane fa si è buttato giù dal ponte di Dignano e pare non sia nemmeno morto sul colpo... sfigato fino alla fine...
Ecco, Sebastianis era un signor nessuno ma era qualcuno, almeno per me, non certo per Honsell e per i suoi capi che non sapranno neanche che è morto.
Era già da un pò che non lo vedevo sui campi di gara e non lo vedevo tanto spesso nemmeno ad Udine ma era per me una "presenza". Ieri, ho avuto la sensazione di vedere una città diversa piena di asiatici e facce nuove, nuovi ricchi e nuovi poveri e noi solo a fare da sfondo a una città che cambia e che è stata matrigna, che non ci ha mai dato davvero una visibilità e noi non siamo stati in grado di prendercela.
Ho pensato a Federico del quale pochi si ricorderanno, già è morto senza nemmeno un articolo di giornale. E tutto passa perchè per resitere non possiamo guardare indietro. E di lui non si ricorderà la città e nemmeno i suoi nuovi abitanti che invece portano vitalità e nuove sfide e competizioni.
Sto scrivendo con le lacrime agli occhi, perchè anche noi moriremo dimenticati, vittime delle nostre stesse idee ed incapacità...
A. M.
spiace molto per questo ragazzo....il tuo post è molto triste e giusto allo stesso tempo...io me lo ricordo! spesso mi ha salvato dalla multa in centro...spesso lo incrociavo mentre correva...a volte l'ho salutato mentre veniva a bere qualcosa in qualche locale che frequentavamo più giovani....stamattina ho letto il trigesimo e mi sono rattristato molto...un pensiero è volato a lui...
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