mercoledì 30 novembre 2011

FIRMIAMO CONTRO LA CENSURA DEL WEB: AVANTI TUTTA!



Raggiungiamo 1 milione: inoltra questa email a tutti! 

Cari amici,

In queste ore il Congresso americano sta discutendo una legge che gli conferirebbe il potere di censurare internet in tutto il mondo, grazie a una lista nera che potrebbe includere YouTube, WikiLeaks e perfino gruppi come Avaaz! I membri del Congresso che stanno dalla parte della libertà di espressione dicono che il nostro appello potrebbe essere decisivo, e un senatore bloccherà il voto leggendo per ore i nomi dei firmatari alla nostra petizione! Clicca qui per costruire una raccolta firme da record in difesa della libertà di internet:

Firma la petizione!
In queste ore il Congresso americano sta discutendo una legge che gli conferirebbe il potere di censurare internet in tutto il mondo, grazie a una lista nera che potrebbe includere YouTube, WikiLeaks e perfino gruppi come Avaaz!

Secondo questa nuova legge gli Stati Uniti potrebbero costringere i fornitori di servizi internet a bloccare qualunque sito sospetto di violare il diritto d'autore o la legge sulla registrazione dei marchi. E visto che la gran parte dei fornitori di internet si trova proprio negli Stati Uniti, la loro lista nera si ripercuoterebbe sulla libertà di tutti noi di navigare in rete.

Il voto potrebbe succedere da un giorno all'altro, ma noi possiamo fermarlo: i coraggiosi membri del Congresso che si stanno battendo in difesa della libertà di espressione ci garantiscono che un appello internazionale li rafforzerebbe molto. Uno di loro, il Senatore Wyden, farà ostruzionismo leggendo i nomi dei firmatari della nostra petizione per bloccare il voto! Uniamo le nostre voci da ogni angolo del pianeta e costruiamo una petizione da record.Clicca sotto per firmare e fai il passaparola con tutti:

http://www.avaaz.org/it/save_the_internet/?vl

Per anni il governo americano ha condannato paesi come la Cina e l'Iran per il loro blocco di internet. Ma ora l'impatto delle nuove leggi censorie americane potrebbe essere di gran lunga peggiore, perché di fatto bloccherebbe i siti a tutti gli utenti internet in giro per il mondo.

Lo scorso anno una legge simile era stata stralciata prima di arrivare al Senato, ma ora è tornata, anche se in una veste nuova. Le leggi sul copyright già esistono e fanno il loro corso nell'apparato giudiziario. Ma questa nuova legge si spinge oltre, garantendo al governo e alle multinazionali poteri enormi per costringere i fornitori e i motori di ricerca a bloccare i siti internet soltanto sulla base di supposte violazioni. Il bello è che non ci saranno né processi né condanne per crimini di nessun tipo!

I difensori della libertà di espressione negli Stati Uniti hanno lanciato l'allarme, e alcuni senatori chiave stanno cercando il sostegno necessario per fermare questa legge pericolosissima. Non abbiamo tempo da perdere: mettiamoci dalla loro parte per far sì che i legislatori americani difendano la libertà di internet come modo essenziale per le persone in tutto il mondo di scambiarsi idee e costruire insieme il mondo che vogliamo. Firma sotto per fermare la censura americana e per salvare internet così come lo conosciamo oggi:

http://www.avaaz.org/it/save_the_internet/?vl

Nei mesi scorsi, dalla primavera araba al movimento degli indignati, abbiamo visto come internet può galvanizzare, unire e cambiare il mondo. Se uniamo le forze ora possiamo fermare questo nuovo attacco alla libertà di internet. Lo abbiamo già fatto in passato: in Italia e in Brasile i membri di Avaaz hanno vinto incredibili vittorie per la libertà di internet. Portiamo queste battaglie a livello mondiale, e mobilitiamoci per difenderci dal più grande pericolo di censura che internet abbia mai corso.

Con speranza,

Luis, Dalia, Diego, Emma, Ricken, Aaron, Antonia, Benjamin e il resto del team di Avaaz

Più informazioni:

Google e Facebook contro le leggi anti−pirateria (Giornalettismo)
http://www.giornalettismo.com/archives/169121/google−e−facebook−contro−le−leggi−anti−pirateria/

Usa, stretta sulla musica web. Vietato anche cantare cover (La Repubblica)
http://www.repubblica.it/tecnologia/2011/10/22/news/bieber−23547008/

Legge anti−pirateria negli Usa, lo strappo di Google (Corriere delle comunicazioni)
http://www.corrierecomunicazioni.it/news/85292/legge_antipirateria_negli_usa_lo_strappo_di_google

Lo streaming è come un download illegale e si rischiano fino a 5 anni di carcere (PMI−dome)
http://www.i−dome.com/articolo/19036−Lo−streaming−%C3%88−come−un−download−illegale−.html

La legge anti−pirateria permetterà di rimuovere i siti da internet − in inglese (Digital Journal)
http://digitaljournal.com/article/313463

La pericolosa legge anti−internet è tornata ed è peggio di prima − in inglese (EFF)
https://www.eff.org/deeplinks/2011/10/disastrous−ip−legislation−back−%E2%80%93−and−it%E2%80%99s−worse−ever

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martedì 29 novembre 2011

Al bersaglio sbagliato



Da Il Fatto Quotidiano di lunedì 28 novembre 2011

Rissa al picchetto dei lavoratori delle cooperative ai cancelli di Esselunga

Questa volta davanti ai magazzini Esselunga di Pioltello (Milano) sono volate le botte. Le discussioni, a volte animate, domenica hanno lasciato il posto a un vero e proprio tafferuglio. Una cinquantina di persone, tra lavoratori di una cooperativa di facchinaggio del consorzio Safra, esponenti del centro sociale Vittoria e del mondo antagonista milanese (che da più di un mese protestano per le condizioni di lavoro disumane e per 15 licenziamenti), contro un’altra cinquantina di lavoratori, che hanno forzato il picchetto per entrare a lavorare. Risultato: oltre venti feriti.
                           
                               ******

Sinceramente, dispiace constatare come, in sostanza, questi se le siano date tra sfigati. 
Ragazzi, se proprio botte ci devono essere, che siano per le canaglie che sfruttano il bisogno, non tra morti di fame.

Oltre il danno, la beffa.

 r.v.

lunedì 28 novembre 2011

La Pillola del Lunedì


Mi chiamo Anna Facchini e sono stata invitata ad essere presente in questo blog. Di ciò, innanzi tutto, ringrazio e confesso che me ne ritengo lusingata. Sono prima di tutto una mamma del terzo millennio e poi un'imprenditrice a Udine con un'attività di vendita di prodotti per l'infanzia di seconda mano  (solo perché possiate averne un'idea: www.mamadiscout.it). 
Non ho molto tempo a disposizione per leggere e interloquire quotidianamente con chi partecipa, ma vi proporrò uno spunto di riflessione ogni lunedì pomeriggio alle ore 18. Diciamo una pillola di buon senso, una mia opinione, un mio dubbio, un'idea sulla nostra economia familiare, locale, nazionale.... Senza pretesa di verità assoluta, ovviamente.
La pillola di oggi riguarda i nostri acquisti di Natale. Una mia amica di Facebook ha pubblicato sulla sua bacheca questo:
proponiamoci di comprare i regali di Natale da piccoli imprenditori, dal vicino che vende dal catalogo, oppure dall'amica che confeziona orecchini e li vende su internet... facciamo in modo che i nostri soldi arrivino a gente comune che ne ha bisogno e non alle multinazionali, così facendo molte più persone potranno vivere un Natale felice....
Vi sembra un po' demagogico? A me per nulla.... è la decrescita.... ve ne riparlerò il prossimo lunedì!

Crisi dell'Euro ed economisti: il Professor L. Randall Wray risponde a Quiudinelibera


Cari Amici, Vi riporto di seguito il testo integrale ( in italiano) della mail che Quiudinelibera ha inviato al Prof. L. Randall Wray e la risposta dell'economista statunitense.
Ringrazio Andrea Meneghetti per la traduzione dall'originale: il mio inglese ricorda quello del compianto Alberto Sordi.

Sabato 26 novembre 2011

Egregio Professor L. Randall Wray,
sono Renato Valusso, un blogger italiano.
Le scrivo per chiedere il Suo autorevole parere sulla crisi dell'Eurozona e in particolare su quella che si sta abbattendo sull'Italia.
A Suo giudizio, esiste un modo per fronteggiare l'attacco speculativo dei mercati finanziari che, malgrado il cambio di governo che avrebbe dovuto, secondo molti osservatori, ridare credibilità al nostro Paese, non accenna a placarsi?
Secondo Lei, c'è un sistema che permetta di rilanciare l'economia nazionale e al contempo di soddisfare le richieste della UE?
La ringrazio molto se vorrà dedicare un momento del Suo tempo a questa mia e, nel congratularmi con Lei per l'eccellente lavoro svolto, colgo l'occasione per porgerLe Cordiali Saluti.
Renato Valusso

La risposta del Prof. Wray:

Domenica 27 novembre 2011

I have written a lot, including blogs at the addresses below. Also academic papers at www.levy.org<http://www.levy.org/> (look for my latest working paper there, co-written with Dimitri Papadimitriou.

The short answer is: the crisis will spread to engulf France and then finally Germany. The speculative attack will not stop--it will get worse.

Either the EMU will break up (Italy will go back to the Lira), or the EMU will have to be thoroughly reformulated.

L. Randall Wray
Professor, Economics, University of Missouri-Kansas City
Senior Scholar, Levy Economics Institute


Trad.:
Ho scritto molto, inclusi anche i blog agli indirizzi qua sotto. Anche scritti accademici a (indirizzo internet, n.d.e.) : cerca là il mio ultimo lavoro scritto con  Dimitri Papadimitriou.
Una risposta breve, questa: la crisi si espanderà fino a fagocitare la Francia e quindi alla fine la Germania. L'attacco speculativo non finirà, diventerà peggiore. O l'Unione Monetaria Europea si spezzerà ( l'Italia tornerà alla Lira) oppure dovrà essere completamente riformulata.
L. Randall Wray


Quindi, Amici: abbiamo di che poter approfondire rifacendoci ai link inviati nella mail dal Prof. Wray, che ringrazio molto per la cortese e rapidissima risposta...anche se le sue sono parole che non inducono certo a facili ottimismi.
A presto

Renato Valusso



  

Referendum sull'acqua pubblica: ecco come tradiscono la volontà popolare

Da Il Fatto Quotidiano del 27/11/2011

Subito dopo l'esito della consultazione popolare del 12 e 13 giugno scorsi, l'Acea ha chiesto rassicurazioni sul mantenimento degli accordi stipulati a Giulio Napolitano, avvocato, esperto del settore e figlio del Presidente della Repubblica. Secondo il parere legale, l'esito dei quesiti non sarebbe sufficiente a intaccare gli interessi delle società idriche. Ecco perché Leggi l'articolo

                                ******

C'era da aspettarselo: del resto, il Trattato di Lisbona parla chiaro sull'argomento privatizzazioni (v.qui) e si tratta di accordi con poteri sovranazionali e forse non è un caso che il legale che si è occupato di rassicurare i gestori privati dell'acqua sia il figlio di Giorgio Napolitano, l'uomo che da anni si batte assieme ad altri per cancellare la nostra sovranità nazionale e che ha steso un tappeto rosso ai piedi di un alto esponente della Commissione Trilaterale e del Club Bilderberg, accogliendolo come un Salvatore della Patria, Napolitano che per anni ha dato il suo avallo a tutta una serie di indecenti leggi ad personam volute da un altro uomo che è stato un disastro per la democrazia e il costume nazionali. 

  r. v.

domenica 27 novembre 2011

Il libero pensiero di Sinistra di Quiudinelibera


NOI SIAMO PER DEGLI ACCORDI INTERNAZIONALI EQUI, NON PER UN DOMINIO FINANZIARIO SOVRANAZIONALE.
LIBERTA' SIGNIFICA SOVRANITA' NAZIONALE RISPETTATA E NON NAZIONI SUDDITE.

E non veniteci a dire che siamo di destra, perché significherebbe non avere compreso nulla: non siamo "patriottici", non siamo razzisti, non siamo separatisti e neppure anti-europei.
Semplicemente, non accettiamo leggi e regole imposte da un'oligarchia: crediamo nella democrazia diretta dei cittadini, nella superiorità degli esseri umani rispetto al mercato e amiamo il nostro Paese, senza per questo odiare né disprezzare gli altri.

  r. v.


Dandini a La7: rivoluzione, liberta' di espressione o finalmente un mangiaufo in meno?


So che molti vedono come un affronto il fatto che la Dandini vada a lavorare a La7 perche' viene considerato una sorta di epurazione questo suo trasferimento. Altri invece considerano questa situazione come una forma di democrazia, di liberta' di mercato e di espressione delle idee.

Io invece penso che la Dandini, anche se faceva qualche battutina contro Berlusconi alla fin fine ha pensato sempre al suo portafoglio ed ha pasteggiato ampiamente dalle casse del servizio pubblico con programmi alle volte neanche tanto riusciti ed infarciti di gente raccomandata. La Dandini rappresenta i Radical-chic che si sono spacciati per amici degli operai; questa gente invece vive in abitazioni dorate e ben separate dalla gente a cui hanno propinato una sbobba infantilesca per anni; una sbobba mediatica di risatine, di gemiti, di cretinerie, di ammiccamenti ingrazianti e gratificanti il politico di riferimento e il pubblico ignorante. La Dandini rappresenta la gente che non ha mai fatto un vero giorno di lavoro. Emblema dello spreco e del magna-magna romano. Spalla della politica dei Veltroni e dei pariolini.


Ma il risentimento personale non puo' bastare in questa analisi. Ci si potrebbe (e dovrebbe) chiedere che cosa sta succedendo alla TV italiana. Com'e' possibile che non ci sia nulla di nuovo in televisione, sia nei format che nei contenuti? Perche', la Dandini, pur venendo dalla “TV delle ragazze” non puo' ricostituirsi una verginita', ancorche' artistica. E' proprio vecchia sia come personaggio che come idee e continuera' a fare gridolini e risatine, intellettuali a loro dire, ma sempre gridolini e risatine rimangono.


Ecco quindi, piu' che una rivoluzione nella TV italiana si sta consumando una restaurazione. E questo ulteriore trasloco consentira' loro di mungere ancora un pochino questa vacca dalle mammelle ormai secche che e' l'Italia.


Poi, quelli che saranno rimasti radical-chic, rimarranno a fare risatine e gridolini, mentre il mondo continuera' a girare e quelli piu' bravi impareranno a dire Xie'Xie'.



Andrea Meneghetti

sabato 26 novembre 2011

Padova: imprenditore suicida a causa della crisi


Da Il Fatto Quotidiano del 26 novembre 2011

Giancarlo Perin aveva 52 anni, una moglie, due figli, una bella casa. Era proprietario di una delle imprese edili storiche dell’Alta padovana, la Perin Fratelli srl. Venerdì scorso un suo dipendente lo ha trovato impiccato alla benna della gru nella sua ditta di Borgoricco. In un biglietto alla famiglia ha accennato alla crisi, a problemi economici. Chi lo conosce bene dice che temeva di non riuscire più a dare un futuro ai suoi dipendenti.

Effettivamente sembra che la Perin non pagasse la cassa edile dall’aprile scorso, e che avesse chiesto un finanziamento alla banca. Forse Giancarlo non ha avuto le risposte che voleva. Di certo ora quelle risposte le chiedono a gran voce imprenditori e sostenitori che stanno ingrossando sempre più le file degli indipendentisti veneti. “Veneto Stato”, movimento famoso per la “statua all’evasore” in un piccolo comune del Vicentino, si è presentato davanti alla sede di Equitalia a Padova, con bandiere, altoparlanti, striscioni e slogan. Primo tra tutti “Fratelli d’Italia? Non siamo neanche parenti”. L’obiettivo era dimostrare tutta la rabbia per sentirsi strangolati e oppressi da quelle che definiscono le “braccia armate” dello Stato: Equitalia, agenzia delle entrate, Finanza, tasse, ma soprattutto banche.

In onore di Giancarlo il centinaio di manifestanti, tenuti sotto stretta osservazione dalla polizia, hanno acceso alcuni lumini davanti al portone dell’agenzia in via Longhin, “in ricordo di Giancarlo e di tutti i veneti che soffrono per questo illegittimo martellamento esattoriale”, dice il presidente Lucio Chiavegato. La rabbia espolde solo a sentir nominare i ‘nemici’ della Lega. “Bossi è un traditore, Zaia ci chiede di comprare i Btp? Se li compri lui, qui c’è gente che si mette una corda al collo pur di non licenziare i dipendenti”. Una delegazione di manifestanti viene ricevuta a metà mattina da Maurizio Trevisan, capo dell’ufficio provinciale. L’incontro dura una decina di minuti. “Gli abbiamo dato un ultimatum – dice la ‘pasionaria’ imprenditrice Patrizia Badii, fiorentina di nascita e veronese di adozione – o ritirano tutti i loro bollettini o noi non paghiamo, gli abbiamo detto di guardarsi le spalle, chi medita il suicidio per debiti può commettere qualsiasi follia”.

Veneto Stato nasce nel settembre del 2010 e mette insieme le spinte indipendentiste che ruotano attorno al Partito Nazionale Veneto. Lo Statuto, scritto in dialetto, chiede un referendum e il riconoscimento del Veneto come Stato membro dell’unione erupea. Bandiera del movimento, che non ama definirsi partito, è l’evasione fiscale come segno di protesta. La notizia dell’imprenditore suicidatosi in azienda ha lasciato tutti sconvolti: “Ci siamo riconosciuti in lui – afferma la Badii – qui ci si ammala, c’è gente che va in depressione, che perde i capelli, ci strangolano per i prestiti e appena saltiamo una rata ci saltano al collo”.

Il tam tam organizzativo è arrivato anche a Brescia e Bergamo. Gli imprenditori delle altre regioni in Veneto vengono ironicamente chiamati stranieri, ma la gente qui ha poca voglia di scherzare. “Tre anni fa ho aperto un’attività a Genova, ho dovuto chiudere, mi sono ritrovata una cartella da 15milia euro – dice Antonella Clementi, anche lei davanti a Equitalia a manifestare – avevo versato i contributi dei miei dipendenti ma non i miei, sono dovuta tornare a casa dei miei genitori a Brescia, ho 52 anni e due figlie, non dico a nessuno dove sono perché ho paura che mi vengano a cercare”.


                             ******

Brutta storia, e non è la prima di questo genere.
Che paese è questo, dove si concedono ogni sorta di privilegi a caste parassite e si pone a capo del governo un uomo della Goldman Sachs, benedicendo questo evento come fosse per la felicità delle masse popolari, anche se è vero che il suo predecessore era quel che era, e dove invece si tartassano ignobilmente le persone perbene, fino a spingere molti a vedere nella disgregazione dello Stato l'unica via d'uscita a una condizione da schifo.
Dobbiamo riprendere in mano la situazione, dobbiamo fermare questa marcia di distruzione dei diritti, degli stati e del tradimento delle leggi.
L'imprenditoria privata e i lavoratori vanno incentivati, non umiliati continuamente, il lavoro deve essere sicuro, l'apparato burocratico statale va reso più efficiente e meno costoso: non si va da nessuna parte a forza di cartelle di Equitalia.
Bello il nome: è già una balla in se stesso.

 r. v.


Nigel Farage intervistato da Claudio Messora: il video

Messora non perde tempo: è di oggi l'intervista con il leader dell'UKIP, uno dei pochi partiti politici europei che combattono strenuamente quest'idea assurda di un'Europa espressione esclusivamente degli interessi del grande capitale finanziario, tenuta malamente assieme (si fa per dire) dal collante di una moneta unica che non è di nessuno e da una concezione del mercato che si sta rivelando ogni giorno di più meno valida.
La parola a Nigel Farage:


Guarda il video su You Tube


Per leggere il testo dell'intervista: cliccate qui.


 r. v.


Che paghi le tasse anche il Vaticano

Amici, vi ricorderete che in due post di qualche tempo fa Quiudinelibera si era espressa a favore dell'estensione dell'ICI anche alle attività commerciali della Chiesa, proponendo inoltre la relativa petizione sul blog (v. qui e qui).
Oggi tocchiamo di nuovo l'argomento riportandovi l'intervento di Mario Staderini pubblicato ieri sul suo blog sul sito de Il Fatto Quotidiano: basta privilegi per il Vaticano, questo strano Stato che quando gli comoda è straniero , altrimenti detta legge in Italia.
 r. v.

Mr. Monti, sacrif… ICI anche per il Vaticano

venerdì 25 novembre 2011

Ultima ora 16 di P. Barnard: il balletto dei golpisti finanziari

Cari Amici, a costo di apparire monotono o perfino assillante, desidero tenervi al corrente di quello che scrive sul suo sito della situazione finanziaria italiana e della UE il giornalista Paolo Barnard che, con tutte le sue contraddizioni caratteriali, rappresenta ormai una delle pochissime voci libere d'Italia.
 r. v.


“E’ atroce da guardare”
Ci arriva un trader-squalo della City finanziaria di Londra, che sta a guardare il disfacimento della pubblica finanza dello Stato italiano con un gomito appoggiato su una scatola vuota di un Big Mac, il caffè nella tazza di porcellana nell’altra mano e gli occhi che poggiano inespressivi sullo schermo del pc. E dice: “Stiamo assistendo al collasso al rallentatore del terzo più grande mercato di titoli di Stato, quello italiano… è atroce da guardare”.
E lui sta a Londra, non dentro al furgone del ragazzo di 26 anni che ho tirato fuori da un fosso ieri notte alle 2 e mezza dopo che si era schiantato contro un cancello di una casa di campagna per il troppo sonno. Nel frastuono di una conduttura di gas che aveva divelto e che sparava metano come un motore di un Jumbo, e mentre gli urlavo di correre via da lì perché rischiavamo di saltare come due mine, lui ripeteva inebetito “… non si può cazzo, non posso fare 6 ore di notte a consegnare i giornali, poi 4 ore a pulire la mensa a Casalecchio, poi altre 4 in discarica…”. Poteva essere morto, o paralizzato, e precisamente perché quella cosa atroce da guardare gli ha già tolto l’economia.
Ma quello che dovete capire è il balletto dei golpisti, più che atroce da guardare. I titoli italiani non vendono praticamente più, proprio non ci sono compratori, cioè, dato che con l’Euro non sovrano abbiamo bisogno di loro per avere ogni singolo Euro di spesa pubblica, questo significa che l’Italia non può più funzionare. Chi ci compra i titoli oggi sono finanziatori interni e istituzionali, ma a tassi dal 6,5% al 7,5 e più su, vedrete dove finiranno. Insostenibile, impossibile, suicidio finanziario, perché oltre il 5% di interessi nessun Paese dell’Eurozona può durare, collassa.
Abbiamo Monti al governo che deve ottenere un parlamento e un governo del tutto castrati, impotenti, e obbedienti perché i golpisti finanziari da me più volte identificati e nominati devono poterci depredare e spolpare a sangue. Abbiamo Draghi alla BCE che risponde direttamente  a loro. Come si fa a piegare la politica italiana ad acconsentire al massacro civico e democratico? La si tortura finché non cede. Tassi su, Draghi non fa nulla, anzi, gli acquisti di titoli italiani da parte della BCE calano proprio nei minuti in cui i nostri tassi si alzano (la BCE potrebbe calmierare i tassi e mantenerli calmi per anni se volesse). Monti fa finta di tentennare, aspetta che il dolore divenga insostenibile. Passano i giorni, Monti finge di voler contemplare misure socialmente umane, ma è un balletto. In realtà aspetta che la tortura sia al limite, e poi vedrete che di umano in Italia ci sarà rimasta solo la carne di chi finisce in un fosso alle 2 del mattino perché non può più dormire per vivere.
E’ un balletto, si coordinano da Roma a Francoforte, via telefono con gli Hedge Funds, e gli speculatori del Group of Thirty, ERT, BE, Lotis, IIF, e compagnia cantante, fra cui quel paggio disgustoso di Ezio Mauro che dà ordine a Repubblica di scrivere che la catastrofe dei tassi italiani è perché ancora gli investitori non si fidano per la presenza del PDL in parlamento. Quando l’Italia sarà in centro Africa, Monti da qualche parte fra JPMorgan o il FMI a prender 2 o 3 milioni di dollari all’anno, e il PDL solo su Wikipedia, Repubblica scriverà che no! non è l’Euro, è che gli investitori non si fidano perché su un campanello di una casa di Arcore c’è ancora scritto Berlusconi. Ok.

UE news: dopo lo sciopero generale in Portogallo.

Dal blog di Iside Gjergji, 24 novembre 2011:

Lo sciopero generale ritorna a essere un mezzo di lotta sindacale e politica che accomuna le proteste di milioni di persone in molti paesi del mondo. E’ ritornato in America Latina (dove in realtà non ha mai smesso di essere presente), negli Stati Uniti (con lo sciopero del 2 novembre scorso a Oakland, dopo ben 65 anni), nel Nord Africa e, naturalmente, in Europa (Grecia, Italia, Spagna e Portogallo).
Leggi tutto


Guarda il video su You Tube


Già, ma con quali vantaggi?
L'enorme, potentissima macchina del capitale finanziario non si lascia certo intimidire da un metodo di lotta ormai obsoleto e che comunque non può essere applicato sempre, dovunque e per troppo tempo...

   r. v.


Il programma di governo per rilanciare l'occupazione


Da LASTAMPA.it del 24/11/2011

Le priorità del mercato del lavoro nell'agenda del nuovo governo.
Dai contratti flessibili agli ammortizzatori sociali, dall'orientamento alla riforma della formazione.


di WALTER PASSERINI

Tra qualche giorno parte il piano del lavoro del nuovo governo. Fitta è l’agenda di Mario Monti e dei ministri, che nel loro programma danno molto spazio al lavoro. Tra equità e rigore, alla ribalta ci sono, oltre alle pensioni, agli incentivi economico-finanziari e alla riforma del costo del lavoro, almeno sette priorità che riguardano l’occupazione.
Contratto unico. E’ una formula per combattere il dualismo del mercato del lavoro, oggi diviso tra chi ha tutele maggiori e chi non ne ha alcuna. La proposta che incontra il favore di molti ha due versioni, quella di Tito Boeri e Pietro Garibaldi e quella di Pietro Ichino, tendenzialmente integrabili. Il contratto unico è una forma contrattuale a tutele crescenti: i primi sei mesi di prova, i successivi 30 mesi con risarcimento economico in caso di licenziamento senza giustificato motivo; dopo i tre anni copertura con tutele piene, compresa quella del reintegro in caso di licenziamento senza giusta causa. E’ una formula che intende stabilizzare i giovani e favorire il loro ingresso nel mondo del lavoro.
Statuto dei lavori. Con la riforma del lavoro era stata previsto un sistema di tutele universali per tutti, indipendentemente dal tipo di contratto posseduto, e il diritto ai servizi. Anche questa misura serve a frenare il dualismo dei diritti. L’ultima versione del precedente governo ha annacquato il sistema introducendo molte deroghe. La versione originaria prevede diritti di base per tutti (malattia, maternità, accesso al credito, equo compenso, regolarità dei contratti, diritto a un’equa previdenza), non legati al contratto di lavoro ma alla cittadinanza, compresa un’indennità per i periodi senza lavoro.
Formazione professionale. Il sistema formativo va ridisegnato, da un lato rivedendo la formula dell’apprendistato, dall’altro introducendo nuovi livelli formativi, soprattutto nella fascia post-diploma, in linea con un’offerta di formazione continua anche per adulti, siano essi al lavoro o senza lavoro. In Italia la formazione è da troppo tempo frammentata in 20 sottosistemi regionali, che agiscono spesso in maniera non coordinata. Urge una cabina di regia nazionale della formazione professionale per migliorare e rendere più efficace il sistema.
Orientamento e servizi. Sempre con un occhio soprattutto ai giovani, l’agenda prevede un rafforzamento dei tanti sportelli di orientamento sparsi per il paese, favorendo il lavoro a rete e innalzando la qualità dei servizi offerti. Lo stesso vale per i servizi all’impiego, sia pubblici che privati, che oltre all’attività di mediazione dovranno rispettare standard di servizio più elevati.
Autoimpresa. L’obiettivo è quello di favorire il passaggio dal lavoro dipendente al lavoro intraprendente, prevedendo servizi e incentivi fiscali ed economici per i giovani sotto i 35 anni, ma anche a tutti coloro che desiderano avviare e aprire una propria attività. Anche in questo caso servono nuovi servizi di accompagnamento e formazione.
Le donne. Un target su cui verrà concentrata l’attenzione sarà quello femminile. Le donne in Italia affollano l’esercito degli inattivi, spesso costrette a restare fuori dal mercato del lavoro, più per necessità che una scelta. Incentivare, oltre che le assunzioni dei giovani, l’ingresso al lavoro delle donne crea un circolo virtuoso occupazionale diretto e un indotto di servizi e attività, dagli asili nido alle strutture di cura, ai trasporti, all'organizzazione del lavoro, alla fiscalità.
Gli over 50. Infine, è previsto un intervento di accompagnamento dei lavoratori maturi rimasti senza lavoro, per una loro nuova immissione, con incentivi, formazione e servizi, nel mondo dell’occupazione, della previdenza e della cittadinanza. Molti over 50 che hanno perso il lavoro rischiano di finire sul binario morto: troppo giovani per i contributi versati e la pensione e troppo vecchi per il mondo del lavoro e le imprese.

Mah...vedremo. (r. v.) 

     

Conto alla rovescia per l' Eurozona

L'economista Vladimiro Giacché su Il Fatto Quotidiano di oggi:
Ormai è in gioco l'euro
Per caso, è un "complottista" anche lui?
Sveglia, tonti! *


  r. v.


* riferito ai molti che, convinti di saperla lunga, criticano i contenuti del blog in tema di economia e di politica della UE.


                                

giovedì 24 novembre 2011

Avaaz-Governo Monti: firmiamo per la trasparenza!

Cari amici in Italia,



Mario Monti e i suoi ministri sono sulla graticola per i loro legami con poteri forti e banche: insieme possiamo cogliere la palla al balzo per curare la nostra democrazia dal cancro del conflitto d'interessi. Chiediamo al Presidente del Consiglio di pubblicare su internet i redditi e i precedenti rapporti di lavoro di tutti i ministrie spianare così la strada per una coraggiosa legge sulla trasparenza in Italia. Firma ora!



Firma la petizione!
Mario Monti e i suoi ministri sono sulla graticola per i loro legami con poteri forti e banche: cogliamo la palla al balzo per curare finalmente la nostra democrazia dal cancro del conflitto d'interessi e restituire ai cittadini la fiducia nei propri rappresentanti!

I membri del nuovo governo sono stati ai vertici di alcune delle maggiori banche e aziende, e se non ci sarà la dovuta trasparenza c'è il rischio che le loro decisioni saranno al servizio dei loro vecchi interessi anziché di quelli dei cittadini. Ora un gruppo di parlamentari sta proponendo una legge urgente per garantire che il governo e tutte le nostre istituzioni siano trasparenti e al servizio dei cittadini, e ha chiesto l'aiuto di Avaaz.

Chiediamo a Monti di pubblicare subito tutte le informazioni
 che riguardano il reddito, le proprietà e i precedenti rapporti lavorativi dei suoi membri di governo, e spianare così la strada per una coraggiosa legge sulla trasparenza in Italia. Solo alla luce di queste informazioni potremo giudicare le azioni del nuovo governo! Clicca sotto per firmare la petizione e fai il passaparola con tutti: sarà consegnata dai parlamentari chiave non appena raggiungeremo le 75.000 firme:

http://www.avaaz.org/it/monti_trasparenza_ora/?vl

Milioni di cittadini in tutta Italia hanno festeggiato le dimissioni di Berlusconi con sollievo e speranza. Ora è tempo di cancellare la sua eredità fatta di corruzione e cooptazione, ed è il nuovo governo a doversene fare carico. Nonostante non sia stato eletto dal popolo, Mario Monti riscuote un enorme sostegno da parte dell'opinione pubblica - oltre l'80% degli italiani ha fiducia in lui - e ha dichiarato di voler ridurre la distanza fra la classe politica e i cittadini.

E' preoccupante però che alcuni dei nuovi ministri provengano da posti dirigenziali del settore privato, come Corrado Passera, ministro con delega ai trasporti e alle comunicazioni, che in qualità di capo di Intesa Sanpaolo, la più grande banca italiana, ha partecipato attivamente ai treni NTV e in Telecom. Altri ministri hanno lavorato invece per grandi gruppi aziendali coinvolti nelle privatizzazioni fatte dai precedenti governi. Questi trascorsi lasciano seri dubbi sulla loro indipendenza e imparzialità, visto che il nuovo governo è stato chiamato per rappresentare gli interessi di tutti gli italiani.

Alcuni parlamentari hanno già pubblicato su internet tutte le informazioni che li riguardano e ora stanno lavorando per far passare un'ambiziosa legge sulla trasparenza. Chiedono che Monti sveli tutte le informazioni cruciali sui nuovi ministri e i loro rapporti lavorativi prima di entrare nel governo, una pratica di trasparenza comune in molti paesi europei. Ma per fare adottare questa legge hanno bisogno di un'ondata di sostegno dell'opinione pubblica. Firma ora per chiedere a Mario Monti di essere all'altezza delle sue promesse e inoltra questo messaggio a tutti:

http://www.avaaz.org/it/monti_trasparenza_ora/?vl

Berlusconi ha lasciato il suo incarico, ma la corruzione rimane il cancro della vita politica e sociale del nostro paese. Sta a noi ricostruire e rafforzare la nostra democrazia. Le nostre vittorie contro i tentativi di Berlusconi d'imbavagliare internet e la libera informazione dimostrano quello che possiamo fare quando uniamo le forze e agiamo con determinazione. Facciamo tutto il possibile per spingere Mario Monti e il nuovo governo ad aprire un nuovo capitolo di trasparenza al servizio dei cittadini.

Con speranza e determinazione,

Giulia, Luis, Alice, Ricken, Pascal, Benjamin, Gianluca e tutto il resto del team di Avaaz

FONTI

Lettera aperta di Agorà digitale e altre associazioni a Mario Monti: "Contro i privilegi e i conflitti di interessi, operazione trasparenza totale"
http://www.agoradigitale.org/trasparenza-governo-monti

Disegno di legge per la trasparenza degli interessi personali dei titolari di cariche di governo o elettive a firma dei senatori Ichino, Finocchiaro, Bonino e altri
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Ddlpres&leg=16&id=339529

Osservatorio Demos: fiducia record in Monti
http://www.sondaggibidimedia.com/2011/11/osservatorio-demos-fiducia-record-in.html

Governo Monti, conflitti d'interesse e poteri forti
http://tg24.sky.it/tg24/politica/2011/11/17/governo_mario_monti_conflietto_interessi_incarichi_aziende_cda_corrado_passera_banca_intesa_sviluppo_economico.html

L'appello di Sergio Rizzo sul Corriere della Sera: "Ora trasparenza, pubblicate i redditi"
http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/getPDFarticolo.asp?currentArticle=172G36

Mario Monti per la fiducia al Senato: "Dovremo riconciliare i cittadini con la politica"
http://www.repubblica.it/politica/2011/11/17/news/monti_al_senato_per_la_fiducia_il_testo_integrale_del_discorso-25168289/


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mercoledì 23 novembre 2011

Un po' di ironia...


Paolo Barnard in "raccoglimento": la foto era pubblicata nel suo sito.
Bisogna ammettere che determinati atteggiamenti non aiutano a conferire troppa autorevolezza ma, in fondo, Barnard è una persona orgogliosamente anticonformista e non sarebbe tale se fosse, diciamo, molto formalista...
 r. v.

La parola al Prof. Monti: l'Europa, le crisi di sovranità nazionale, la democrazia.




Guarda il video su You Tube


 r. v.


Il Pater noster di Adriano


Scandaloso: ho letto che i lavori di restauro del Duomo di Udine saranno finanziati dalla Regione per circa un milione di euro.
E' uno schifo che la Chiesa, la casta ecclesiastica, chieda questi "aiutini" esterni quando potrebbe tranquillamente autofinanziarsi, specialmente di questi tempi di crisi e degrado.
Questo è uno schiaffo per chi come me non trova lavoro e viene lasciato solo dalle istituzioni: questo "tesoretto", invece, poteva essere di aiuto a tante persone per un progetto per l'inserimento al lavoro anche temporaneo (L.s.u. e di pubblica utilità), per esempio.
Almeno non si sentissero raccontare tante balle!
I soldi ci sono: manca la volontà politica per il potenziamento del welfare, eccetera perché le priorità sono altre (v. sopra) mentre gli interventi in favore delle fasce più deboli e la solidarietà sbandierata a parole dai nostri amministratori e da molti uomini di Chiesa sono soltanto chiacchiere bugiarde.

Adriano Plozzer

Spese militari: ma si può continuare così?

Da Il Fatto Quotidiano di oggi, mercoledì 23 novembre 2011:
Blindati e carri armati, la “shopping list” della Difesa costa 500 milioni
Insomma, non si trovano le risorse per aiutare tante persone bisognose o per altre cause più che meritevoli ma per seguitare a sponsorizzare le guerre e le "missioni di pace" con carri armati e bombe a mano invece le risorse ci sono.
Già tempo addietro Quiudinelibera aveva espresso una chiara voce di dissenso e pubblicato sul blog la petizione voluta da ControllArmi Rete Italiana per il Disarmo: ve la riproponiamo qui

 r. v. 

Occhio di Falco esce in versione audio!

E' di oggi il primo intervento audio dell'Amico di Quiudinelibera Thomas Wild Turolo sul suo blog Occhio di Falco.
Complimenti per l'utilizzo ben riuscito di questa tecnica di comunicazione e per i contenuti del messaggio.
Buon lavoro, Thomas.
Per ascoltare l'audiomessaggio: cliccate qui.

  r. v.

ESAGERATO?


CHE COSA PENSO DELL'ATTUALE ESECUTIVO.

Che Berlusconi e la sua cricca siano andati al potere e lo abbiano mantenuto per anni a forza di bufale credute da una buona parte degli Italiani è pacifico.
Ma, adesso?
Adesso addirittura chi ci governa non è neppure stato democraticamente eletto.
La precedente presidenza del Consiglio dei Ministri è stata sfiduciata dai mercati finanziari.
Questo è un colpo di Stato.
A me, cittadino italiano, non sta bene che a decidere delle sorti del Paese e della mia sia un gruppo di funzionari non eletti, guidati da un uomo che è un esponente di spicco della grande finanza internazionale, quella stessa che adesso, anche grazie al suo appoggio, verrà a comprarsi il nostro Paese per trenta denari.
Questo governo non è legittimato.
Io questa gente non l'ho votata, nessun cittadino italiano lo ha fatto.
Non siamo più in una democrazia, neppure di facciata.
Io non obbedisco alle decisioni di un governo oligarchico: da cittadino italiano credo nella democrazia e nella sovranità dello Stato.
Non obbedisco e non riconosco nell'attuale esecutivo il governo democratico dell'Italia sovrana.
Questo non è il mio governo: da cittadino italiano credo sia giusto aspettarsi che a governare l'Italia siano delle persone elette dal popolo sovrano.
Ritengo pertanto LEGITTIMO e LECITO guardare a questo governo come a una forma ANTIDEMOCRATICA di occupazione dei ruoli di comando del nostro Paese e quindi comportarmi di conseguenza.

Renato Valusso



martedì 22 novembre 2011

Le strane decisioni del governo italiano ( su suggerimento UE?) in materia di agricoltura.

Dai, che oggi se si vuole essere informati non è difficile come ai tempi della TV in bianco e nero, con un solo canale completo e controllata da mamma DC, i tempi della vecchia A come Agricoltura degli anni '70, con le immagini dell'anziano contadino che seminava il campo a mano.
Proprio su questo tema, quello dell'agricoltura, danno un po' da pensare certe decisioni dei nostri capi.
V. qui  e qui.
Dopo che avete letto, pensateci bene sopra.
Avete compreso che cosa sta succedendo?
L'informazione ha fatto il suo, dopo però bisogna pensare.
Altrimenti è inutile poter disporre di internet, social network, blog, eccetera.
Anzi, se non si usa la propria testa c'è solo il rischio di crearsi una gran confusione, data la mole di informazioni a cui è possibile avere accesso.
A presto.

 r. v. 


Soldi e democrazia nella UE: il MES e l' EuroGendFord

Tutto per il bene dei Cittadini Europei: ormai avrete capito tutti che questa UE è il Bengodi.


Guarda il video su You Tube

Leggete anche...


 r. v.


Da Milano a Udine e viceversa: Gianangelo Sacchetti.

Carissimi, oggi vi presento un Amico di Quiudinelibera, il Dr. Gianangelo Sacchetti, Gianni per gli amici, persona coltissima e di grande simpatia, che le circostanze della vita hanno portato a fare la spola tra la capitale della Lombardia e il capoluogo friulano.
Gianni, laureato in lingua e letteratura francese con il massimo dei voti presso l'IULM a Milano, malgrado un background culturale di tutto rispetto e l'avere da sempre ricoperto posizioni professionali di rilievo, a causa della crisi economica del 2008-2010, prima avvisaglia della presente situazione, si è ritrovato, alla pari di molti altri, a fronteggiare il problema della disoccupazione prima e della sottoccupazione dopo, problema tuttora aperto.
Di temperamento brioso e cordiale, tra i suoi molteplici interessi Gianni coltiva anche l'hobby della fotografia e, su nostra richiesta, ha inviato alla redazione del blog le foto di 2 murales, che vi riporto qui sotto.
Per chi volesse farsi un'idea delle competenze professionali di Sacchetti, rimando al suo profilo Facebook.
Concludo con un Augurio di Buona Fortuna al nostro Amico e un Cordiale Saluto a tutti voi.
A presto
 r. v.





lunedì 21 novembre 2011

Giovani creativi e realtà italiana di oggi: le amare constatazioni di Thomas Wild Turolo.

Cari Amici di Quiudinelibera, conoscete già Thomas Wild Turolo, il "nostro" Occhio di Falco ( e dico nostro solo perché Thomas è friulano ma potrebbe anche trattarsi di un giovane talento artistico di qualsiasi altra regione italiana), film-maker udinese di indubbie capacità e mosso da intenzioni altruistiche e sociali, cosa piuttosto rara di questi tempi e nel suo settore.
Ebbene, malgrado il suo generoso impegno e il riconoscimento tributatogli da molti, anche fra coloro che "contano", a parole, egli sta scontrandosi con una realtà che non lo gratifica come forse sarebbe logico attendersi, una realtà che sicuramente premia assai di più idee e realizzazioni banali, all'insegna del "guardo, consumo, mi diverto, butto" e le persone che, come lui, hanno molto da esprimere e da dare le relega nell'ultimo cassetto.
Amici, se qualcuno fra di voi che leggete queste righe ha minimamente a cuore le sorti del futuro artistico e intellettuale del nostro Friuli e dell'Italia e pensa di poter fare qualcosa per dare una mano al bravo e onesto Thomas, ebbene, ve lo chiedo ardentemente, non esiti a farlo: non lasciamo che così tanti fra i nostri giovani più seri e preparati finiscano con l'abbandonare il nostro Paese, sconfortati e delusi.
Amare l'Italia, nonostante tutto, vuol dire anche questo.

 Renato Valusso

Link utili: Thomas Wild Turolo


E intanto Claudio Messora ci informa che...

Non sarà, quello che segue, una prova di nulla ma certamente da' da pensare.
 r. v.


E da Wikipedia sparisce l'elenco 

dei politici

Goldman Sachs

Wikipedia Lista Dirigenti Goldman Sachs passati alla funzione pubblica


 La screenshot qui sopra è un particolare della pagina di Wikipedia fotografata dalla Wayback Machine il 23 aprile 2010. Come potete vedere include l'elenco dei dirigenti di Goldman Sachs passati alla funzione pubblica o viceversa. CompaionoMario DraghiRomano ProdiMassimo TononiGianni Letta e Mario Monti, del quale però manca ancora il prestigioso passaggio alla carica di Presidente del Consiglio italiano. Fino a qualche giorno fa, l'elenco era visibile.
 A questo link potete visualizzare invece la screenshot di pochi minuti fa. L'ultima modifica della pagina è di domenica 20 novembre 2011 (oggi), alle 16:35. Come potete vedere, la lista dei politici passati alla funzione pubblica è stata rimossa.


 Sono sicuro che c'è un ottimo motivo e che gli amministratori della pagina sapranno spiegarlo. Così, per la solita annosa questione della trasparenza. Altrimenti poi si alimenta la fabbrica dei complottisti, come testimonia uno dei tanti commenti appena arrivati sul mio canale YouTube.


YouTube Commento Canale Byoblu Wikipedia Goldman Sachs Politica Dirigenti Lista Elenco Rimosso


n.b. 1



 Pare che la motivazione ufficiale sia: "perchè abbiamo i Dirigenti della Goldman Sachs passati alla funzione pubblica e non i Dirigenti della Goldman Sachs NON passati alla funzione pubblica o i dirigenti pubblici passati alla Goldman Sachs? comunque intanto tolgo stante l'assenza di fonti". 



 Lecito chiedersi 1) se non bastasse cambiare il titolo della sezione per indicare che il passaggio era valido nei due sensi; 2) perché, dopo che l'elenco era presente in quella forma da almeno un anno e mezzo, la necessità di rimuovere la voce sia stata maturata solo oggi;3) perché non sarebbe sufficiente lasciare la parte dirigenti, con l'apposito riquadro che indica l'incertezza sulle fonti, come avviene per decine di migliaia di altre pagine su Wikipedia;4) perché il problema nasca solo adesso che in Italia si inizia a parlare di Monti, di Draghi e di Goldman Sachs; 5) come mai nella versione inglese, l'elenco di "alumni", con le loro cariche successive, invece vada bene. 



 Inoltre, si sostiene che "La parte dirigenti induce a considerazioni complottistiche. Per es Prodi pare che sia diventato presidente del consiglio perche' ex dirigente di GS".  La "parte dirigenti" era un semplice elenco di prestigiosi dirigenti Goldman Sachs italiani che hanno ricoperto anche ruoli pubblici. Dire che inducono a considerazioni complottiste è come dire che una donna con la minigonna induce allo stupro. 



n.b. 2



 Alle 22:30, un'ora dopo questo post, la lista ricompare, ma con la dicitura: "le fonti presenti sono insufficienti". 
 Alle 22:47 l'elenco è stato rimosso nuovamente. Un balletto entusiasmante. 

 Alle 23:16 compare l'elenco dei "personaggi famosi che hanno lavorato per Goldman Sachs".  
 Alle 23:20 sparisce pure questo. 


 Direi che più che un'enciclopedia, la "edit war" sembra un'asta di eBay. Il monitoraggio è sospeso fino a domattina, causa sonno. Andate avanti voi: qui.